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La Compagnia Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, o come si definiscono sul loro sito: “La più importante compagnia di balletto comico maschile al mondo”, è straordinariamente unica nel suo genere perché è formata da ballerini professionisti che si esibiscono in un vasto repertorio tratto dal balletto classico tradizionale che loro eseguono nel pieno rispetto delle regole canoniche.

I loro spettacoli non sono una banale parodia ma un’intelligente rivisitazione del balletto classico a cui rendono omaggio rispettosamente con esecuzioni ricche di virtuosismi davvero incredibili.

I ballerini riescono a coniugare, allo stesso tempo, una tecnica impeccabile ed una incontenibile comicità che viene raggiunta accentuando con ironia alcune caratteristiche tipiche della danza classica. Essi infatti interpretano tutti i ruoli possibili trasformandosi in cigni, silfidi, romantiche principesse e principi maldestri che caratterizzano con pochi ma efficaci tratti divertenti.

Nata quasi 50 anni fa a Broadway, dopo i disordini di Stonewall, questa compagnia ha conquistato il pubblico di tutto il mondo e anche lo spettacolo che hanno presentato giovedì 20 aprile scorso al Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara ha confermato l’affetto smisurato del pubblico nei confronti di questi artisti straordinari.

A Ferrara hanno eseguito il secondo atto del “Lago dei Cigni” con le musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij a cui, dopo una breve pausa, hanno aggiunto “La morte del cigno” che ha fatto divertire moltissimo la platea risultando irresistibilmente comica.

Hanno proseguito con una bellissima Suite su musiche di Vivaldi e hanno terminato il programma con “Paquita” con musiche di Ludwig Minkus.
Stupendo anche il bis su musiche tradizionali irlandesi che a molti ha ricordato la famosa Riverdance.

I ballerini della compagnia, affettuosamente “Trocks”, hanno dato vita ad uno spettacolo sinceramente bello, divertente ed esilarante che, oltre a riempire per intero il nostro teatro, ha catturato l’attenzione e la curiosità di adulti e bambini portando un messaggio chiaro di impegno per la diversità, l’equità, l’inclusività e l’accessibilità in tutte le sue forme. Bravi!

La cover e le foto nel testo sono di Mauro Presini

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Mauro Presini

È maestro elementare; dalla metà degli anni settanta si occupa di integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Dal 1992 coordina il giornalino dei bambini “La Gazzetta del Cocomero“. È impegnato nella difesa della scuola pubblica. Dal 2016 cura “Astrolabio”, il giornale del carcere di Ferrara.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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