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Qualità artistica della stagione d’opera e balletto: il Teatro Comunale di Ferrara è al secondo posto in Italia tra i Teatri di tradizione

Nell’assegnazione dei contributi per l’anno 2022, il Teatro Comunale di Ferrara si aggiudica il secondo posto per la qualità artistica della proposta lirica e del balletto nella graduatoria ministeriale che valuta i teatri di tradizione.

Il Ministero della Cultura (Direzione Generale Spettacolo) ha reso pubbliche le valutazioni sui teatri di tradizione e i rispettivi contributi economici spettanti, in relazione ai programmi delle attività musicali dello scorso anno. Per qualità artistica, il Teatro “Claudio Abbado” sale nella graduatoria nazionale al secondo posto, con 26 punti, ex aequo con la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e la Fondazione Haydn di Bolzano e Trento. A distanza di mezzo punto, al primo posto, c’è lo Sferisterio di Macerata (26,5). Il contributo per il 2022 è di 670.796 euro. Nel 2019 era di 586.103 euro.

Don Giovanni , Teatro Comunale di Ferrara, foto Marco Caselli Nirmal

“Nel 2022 abbiamo avuto un incremento di oltre 84 mila euro rispetto alla passata gestione del teatro. Nel 2021, il nostro teatro era collocato al terzo posto nella graduatoria artistica” spiega Marcello Corvino, direttore artistico del Teatro Comunale di Ferrara, “quest’anno abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti ottenendo il secondo posto. Così è stato anche per il settore danza, che ha ottenuto dal fondo unico per lo spettacolo 117.993 euro nel 2022, rispetto ai 90.971 nel 2021.

Ora il prossimo obiettivo – conclude Corvino – è aumentare le coproduzioni internazionali, per questo siamo entrati nell’associazione Opera Europa. La volontà è aumentare il prestigio internazionale del Teatro Comunale e, con esso, della città”.

Marcello Corvino, direttore artistico Teatro Comunale Ferrara

In Italia, a oggi, sono 29 i teatri riconosciuti con la qualifica di “teatro di tradizione”, aventi il compito di promuovere, agevolare e coordinare le attività musicali nel territorio delle rispettive province. Ricevono finanziamenti, a valere sul Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo. Lo stanziamento totale delle risorse è stato di quasi 19 milioni di euro.

Christoph Willibald Gluckalceste, foto Marco Caselli Nirmal

 

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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