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La Zanzara: arte pungente negli spazi aperti da due giovani galleriste nel cuore di Ferrara

Sono due giovani under 40 le galleriste che da qualche mese hanno aperto la sede espositiva “la zanzara” in via del Podestà, nel centro storico di Ferrara, a ridosso di piazza Municipio e del Duomo. L’intento dichiarato da Giulia Giliberti e Sara Ricci è quello farne un luogo di mostre, ma anche d’incontro e riflessione, aperto a tutta la città. Emblematica la scelta del nome della galleria, che è anche una scelta di campo, ispirata al titolo di un’opera dell’artista e performer Joseph Beuys “l’arte è una zanzara dalle mille ali” con il valore aggiunto dello stretto legame tra l’animale punzecchiante e il territorio.

Le galleriste (foto GioM)
Sara Ricci e Giulia Giliberti (foto GioM)

La galleria offre due spazi diversi: da una parte (ai civici 11/11A di via del Podestà) c’è la dimensione tipicamente espositiva con sfondo bianco e pareti con appesi dipinti, fotografie e un video che scorre rivolto verso i passanti della strada su cui si affaccia; dalla parte di fronte (al civico 14A di via del Podestà) c’è lo spazio ricavato da quella che definiscono ex scuderia o antico ricovero di carrozze, sotto una volta di mattoni a vista e pavimento di antiche pietre, adibito a eventi, incontri e proiezioni.

Lisa Parolo, Giulia Giliberti, Sara Ricci, Carlo Ansaloni, Maurizio Camerani (foto GioM)

La linea distintiva della galleria è quella di dare spazio all’arte contemporanea, con un occhio di riguardo a figure artistiche legate al territorio (Elisa Leonini, Luca Zarattini, Denis Riva), ma anche di altri parti del mondo (David Grigoryan), con la volontà manifestata dalla mostra in corso “Video-setting” di valorizzare il ruolo chiave svolto da Ferrara nella seconda metà del ‘900, in particolare sotto la guida di Franco Farina e del connesso Centro di video arte.

Christina Kubisch, Fabrizio Plessi, Tempo Liquido. Sala Polivalente, Ferrara 1978 © Marco Caselli Nirmal

L’attività della galleria “la zanzara” in questo mese si concentra infatti sull’avanguardia storica, che ha visto la città di Ferrara protagonista negli anni ’70 e ’80 di quel fermento artistico e creativo rivoluzionario e dirompente e che ne ha fatto uno dei punti di riferimento dell’arte contemporanea e di ricerca innovativa di mezzi e linguaggi espressivi. In particolare i riflettori sono puntati sul Centro di video arte di Ferrara, affidato dall’allora direttore delle gallerie civiche Franco Farina alla guida di Lola Bonora con la collaborazione di Carlo Ansaloni, che è stato sicuramente un’eccellenza nell’ambito della ricerca e del coinvolgimento dei grandi innovatori del mondo dell’arte che erano i grandi protagonisti di quegli anni.

L’iniziativa, intitolata “Video-Setting” ha la direzione di un artista multimediale di rilievo internazionale come Maurizio Camerani, protagonista proprio della scena creativa a partire da quegli anni. Una rassegna organizzata con il supporto tecnico dell’associazione culturale Feedback aps, il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ferrara.

Maurizio Camerani e Massimo Marchetti nella sala delle ex scuderie di via del Podestà a Ferrara (foto GioM)

L’iniziativa vede il coinvolgimento di alcuni tra i massimi esperti del settore e intende riprendere i fili e ripercorrere le tappe storiche e i successivi sviluppi della Videoarte. Grazie al Centro Video Arte di Palazzo dei Diamanti, Ferrara è stata infatti teatro tra gli anni Settanta e Ottanta di un’esperienza di rilievo internazionale e ha rivestito un ruolo di assoluto rilievo nell’ambito dell’arte contemporanea. Un focus che le galleriste spiegano essere motivato dalla volontà di riappropriarsi e mantenere viva la memoria di un’attività pionieristica, documentata all’interno degli archivi delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.

Giulia Giliberti e Sara Ricci fanno notare: “Ferrara è stata centro nevralgico di una esperienza fondamentale nell’ambito della videoarte ed essendo ‘la zanzara’ una realtà dedicata all’arte contemporanea intesa come campo di ricerca trasversale e multidisciplinare, ci è sembrato doveroso raccontare questa importante esperienza che in molti ricordano con grande interesse e le nuove generazioni sentono il desiderio di approfondire”. “Il Centro Video Arte – continuano le galleriste – è stata la prima istituzione pubblica italiana dedicata alla videoarte. E abbiamo la fortuna di poter disporre di un patrimonio artistico originale e documentato grazie alla precedente esperienza e al lascito importante dell’esposizione ‘Videoarte a Palazzo dei Diamanti. 1973/1979. Reenactment’, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’arte moderna e contemporanea di Ferrara nel 2015. Una rassegna che ha permesso di riportare alla luce una selezione di opere video degli anni ‘70 restaurate”.

A dare concretezza all’esperienza di quegli anni è la mostra a cura di Massimo Marchetti con le fotografie realizzate da Marco Caselli Nirmal, che all’epoca ha documentato in diretta interventi e performance con un approccio di coinvolgimento artistico, che rende i suoi lavori a loro volta forma di espressione artistica . Ecco allora la sua immagine della locandina, che immortala Lola Bonora in terra mentre intervista il pittore Emilio Vedova a Palazzo Grassi di Venezia nel 1978 mentre realizza una delle sue opere d’arte informale per la mostra ‘Venerezia-Revenice‘.

Lola Bonora intervista Emilio Vedova alla mostra Venerezia-Revenice di Palazzo Grassi a Venezia, luglio 1978 © Marco Caselli Nirmal

Altre immagini-simbolo di Caselli Nirmal fissano l’attività di un’artista distintiva come Marina Abramović, modello ancora di spicco dell’arte concettuale e performativa, o Christina Kubisch e Fabrizio Plessi in  ‘Tempo Liquido’ alla Sala Polivalente di Ferrara, sempre nel 1978.

Il fotografo Marco Caselli Nirmal (foto GioM)

Mostra e iniziative di “Video-Setting” alla galleria “la zanzara” – via del Podestà, 11/11a, 14/a, a Ferrara – sono visitabili con ingresso libero nei giorni di giovedì (ore 10-13), venerdì (15-18) e sabato (16-18.30) fino a sabato 18 febbraio 2023.

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LA SCHEDA a cura della galleria la Zanzara
Il primo talk di Video-Setting “Il Centro Video Arte: le origini, la collezione”, che si è tenuto il 28 gennaio 2023 grazie alla presenza di Carlo Ansaloni, ha ripercorso le tappe storiche che hanno condotto alla produzione dei primi video d’artista che reagendo al “monocanale” imposto della televisione, ripensarono all’utilizzo del videotape come mezzo espressivo di diversi linguaggi
artistici. Alla presenza di illustri ospiti e di un pubblico numeroso, è stata presentata una selezione di video di un circuito di artisti, tra cui Fabrizio Plessi, Enzo Minarelli, Federica Marangoni,
Maurizio Camerani che, misurandosi con il nuovo strumento, hanno allargato sensibilmente la capacità espressiva di produzione di messaggi visivi e artistici: “la videoarte è fatta di immagini,
sensazioni, sentimenti, abbinamenti oppure ricerca, immaginario e in mezzo a questi coesistono delle storie” (Carlo Ansaloni).

Il secondo appuntamento, dal titolo “La collezione video della Galleria del Cavallino di Venezia” di sabato 11 febbraio 2023, grazie alla presenza di Lisa Parolo, AU di ArchiveOn srl ha
messo in luce le pratiche artistiche e sperimentali di alcuni degli artisti più vicini alla Galleria del Cavallino di Venezia che, come il Centro Video Arte – ma in ambito privato – è stata una delle
uniche realtà che ha operato in questa direzione, diventando centro di sperimentazione, ricerca e conservazione di videoarte a livello nazionale e internazionale. Ad accompagnare il talk, una
selezione di video a cura di Lisa Parolo, tra cui: Tempo, spazio, superficie (1974) di Guido Sartorelli, Videomusic (1977) di Claudio Ambrosini, Ascolto (1977) di Michele Sambin, Reporter (1979) di Mario Sillani Djerrahian, Do you remember this film? (1979) di Luigi Viola. I primi tre appuntamenti della rassegna – che corrispondono alla fase 1 di Video-Setting – sono accompagnati da proiezioni video a cura di Carlo Ansaloni, Lisa Parolo e Maurizio Marco Tozzi e da una selezione di scatti del fotografo Marco Caselli Nirmal a cura di Massimo Marchetti.

La fase 1 si concluderà sabato 18 febbraio 2023 con l’intervento di Maurizio Marco Tozzi e la fase 2 partirà nel mese di settembre 2023 con il coinvolgimento di Cosetta G. Saba, Francesco Spampinato e LIUBA. La mostra fotografica e le video proiezioni saranno fruibili fino al 18.02.23, nei giorni di apertura di zanzara arte contemporanea.

In copertina: talk di Carlo Ansaloni alla galleria la Zanzara  (foto di Massimo Ali Mohammad)

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, Mantova 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, Bologna 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici Università di Ferrara, Mimesis, Milano 2017). Ha curato la mostra “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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