La più bella storia d’amore di tutti i tempi
Quanto sottovalutiamo l’importanza di vivere tra le piante? Probabilmente molto. Una scelta ecologica per la sopravvivenza; non solo a livello mondiale. Lo dicono gli esperti che essere attorniati da queste meraviglie, è un vero toccasana. E non solo per il corpo, l’ossigeno che ci regalano, ma anche e soprattutto per la mente.
Non a caso, il verde è il colore della serenità, oltre che della natura, me lo faceva notare una mia cara amica albanese. Un giardino pieno di piante con un orto di spinaci e altre verdure, dove, quando era in Albania, passava la maggior parte del tempo. “In quel giardino esisto solo io e la terra”, come dice un’altra amica bolognese. E un’altra amica con una splendida casetta con giardino nel Mugello: “L’orto è impegnativo, mi tiene impegnata, i suoi frutti mi fanno sentire bene”.
Pensieri, grovigli, preoccupazioni scivolano via, e tu senti solamente altre vite che crescono, grazie alla tua cura e al tuo amore. Cosa c’è di meglio? Sentirsi utili alla terra, e sapere che lei sarà utile a te: la più bella storia d’amore di tutti i tempi. Soprattutto di questi tempi.
Ricordo quando anni fa, avevo un’impressione, forse suggerita solo da un pensiero sbagliato, che ogni pianta che avessi avuto tra le mani, sarebbe stata destinata alla morte. Parlando con le mie amiche ho sentito, – sì, forse sono più le donne che sentono questo – di non essere mai abbastanza per quello che la vita, di volta in volta ci propone. E qui le piante diventano metafora.
Invece dovremmo essere più indulgenti con noi stessi. Accettare che l’errore è umano, e niente e nessuno può toglierci la possibilità di crescita, che esso ci propone.
Le piante sono dalla nostra parte, sempre. Coltiviamole come coltiviamo noi stessi. Non è sempre facile, il ‘pollice verde’ non è da tutti, quindi non si tratta solo di colore, ma di sentirsi bene con se stessi, attraverso la premura che dedichiamo a un altro essere vivente. Una piantina in ogni casa allora, e non solo una soluzione decorativa o una scelta ecologica: proviamo a farla crescere, avere cura di lei, perché lei abbia cura di noi.

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Ambra Simeone
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)