L’iniziativa di Legacoop Estense, promossa in collaborazione con Fondazione Pangea e cooperativa sociale CIDAS, si terrà giovedì 18 novembre alle ore 21,00 al Consorzio Factory Grisù.
“A tre mesi dal ritiro delle forze militari occidentali dall’Afghanistan e dal picco di attenzione mediatica, il regime dei talebani viola e comprime quotidianamente i diritti più basilari e le libertà di bambini, donne e uomini. Abbiamo quindi deciso di promuovere un dibattito per tenere accesa l’attenzione e darci la possibilità di comprendere, grazie alle testimonianze di professionisti che vivono da vicino questa grave emergenza umanitaria, le condizioni in cui vive oggi la popolazione, le prospettive per il futuro del Paese e, soprattutto, come possiamo concretamente aiutare sia coloro che sono riusciti ad arrivare in Italia sia chi ancora vive in Afghanistan”.
Con queste parole il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini presenta il dibattito che si terrà giovedì 18 novembre alle ore 21:00 nella Sala Convitto del Consorzio Factory Grisù (Via Poledrelli 21, Ferrara), promosso in collaborazione con Fondazione Pangea Onlus e cooperativa sociale CIDAS.
Aprirà la serata la giornalista Barbara Schiavulli che, grazie all’esperienza diretta come corrispondente di guerra, ci aiuterà a comprendere cosa sta succedendo in Afghanistan e a quali rischi è esposta la popolazione.
Simona Lanzoni restituirà lo sguardo della Fondazione Pangea, di cui è vicepresidente, presente dal 2003 a Kabul a fianco delle donne afghane con un circuito di microcredito e interventi di formazione, sostegno ed empowerment economico e sociale che hanno coinvolto oltre 7.000 donne. “Legacoop sostiene e promuove, insieme alla Commissione pari opportunità, le attività di Pangea – prosegue Benini – una realtà che è rimasta sul campo anche dopo l’arrivo al potere dei talebani, nel tentativo di continuare a dare aiuto e protezione a donne e bambini. Questo incontro sarà anche l’occasione per conoscere i progetti attualmente in corso e come sostenerli”.
Infine Francesco Camisotti, responsabile del settore Società e Diritti di cooperativa sociale CIDAS, illustrerà i percorsi di accoglienza e integrazione attivati sul territorio per dare risposta ai bisogni dei rifugiati afghani, a partire dal progetto Vesta che, dal 2016, nell’ambito del SAI – Sistema di Accoglienza e Integrazione, promuove percorsi di inclusione diffusa e partecipata, attraverso l’accoglienza dei rifugiati in famiglia. Modera l’incontro la giornalista Camilla Ghedini.
L’iniziativa è ad ingresso libero e gratuito, previa verifica del Green Pass. Sarà inoltre possibile seguire l’evento anche in diretta streaming sui canali Facebook e Youtube di Legacoop Estense.
Barbara Schiavulli, corrispondente di guerra e scrittrice, ha seguito i fronti caldi degli ultimi venticinque anni, come Iraq e Afghanistan, Israele, Palestina, Pakistan, Yemen, Sudan, Cile, Haiti, Venezuela. I suoi articoli sono apparsi, tra gli altri, su Repubblica, il Fatto Quotidiano e l’Espresso. Ha collaborato con radio (Radio 24, Radio Rai, Radio Popolare, Radio Svizzera Italiana, Radio Capital, Radio Radicale) e TV (RAI, RAI News 24, Sky TG24, LA7, TV Svizzera Italiana). Attualmente collabora con la BBC arabic.
Dirige Radio Bullets , una testata giornalistica online che si occupa di Esteri. Vincitrice di numerosi premi nazionali e internazionali, tra cui il Premio Lucchetta, il Premio Antonio Russo, il Premio Maria Grazia Cutuli e il Premio Enzo Baldoni. Ha pubblicato Le farfalle non muoiono in cielo (La Meridiana, 2005), Guerra e guerra (Garzanti, 2010), La guerra dentro (2013) e Bulletproof diaries. Storie di una reporter di guerra (2016). E “Quando muoio lo dico a Dio, storie di ordinario estremismo”, (2017). Viaggia sempre con un trolley rosa e una stilografica.
Nota: L’immagine di copertina, come quella che illustra la locandina dell’evento. sono tratte dalle opere della street artist Shamsia Hassani. In queste settimane una mostra delle sue opere e sulle condizione delle donne afghane sotto il gegime talebano sta girando per le scuole di Ferrara.
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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it