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Come se il mondo non avesse già abbastanza problemi: ce ne voleva giusto un altro, il giochetto virale sui social del maledetto [suggeritore automatico della tastiera].
Imperversa ormai da settimane, ha radici ancora più antiche e – proprio per restare in tema di radici – mette a rischio quelle dei denti di tutti perché a leggere le robe che scrive chi lo pratica si rischia veramente la carie.
Non nominerò il tipo che se l’è inventato, giusto per non fargli un favore perché è evidente, siamo di fronte a una cosa mefistofelica come lo fu quel film francese del piffero con protagonista quella ragazza con la frangia.
L’ennesima badilata di buoni sentimenti da discount rovesciata dentro a una betoniera regolata a velocità di crociera. A quel punto la badilata la chiedo io sulla fronte e per pietà ma va bene anche sui denti, preferisco perderli direttamente così.
Alternativamente si potrebbe aumentare la velocità della betoniera così da poter rovesciare quella fuffa direttamente in faccia a chi ha il coraggio di scaraventarla su internet a gente indifesa e ignara di quest’ennesima minaccia alla propria salute mentale.

Spero che questo giochetto venga presto soppiantato da un nuovo trend, uno a caso, va bene tutto perché inizio a sentire male al fegato per colpa di ‘sta roba.
Qualcuno potrebbe dire che potrei evitare di bazzicare i social ma: per un motivo o per l’altro – £$€ – sono costretto a farlo.
Ad ogni modo avevo anche fatto in modo da evitare cose del genere lavorando su un complicato sistema di protezioni da fenomeni del genere ma niente, c’è sempre una falla nel sistema e c’è sempre qualche contatto che casca in ‘sta roba, un po’ come succedeva a certi amici un tempo con altre cose orribili.
Intendo cose come: le canzoni di Calcutta qualche anno fa o il disco di Iosonouncane che attualmente tanto sta facendo sognare grandi e piccini.
Ma vabbè, cerchiamo di essere ottimisti, sicuramente questa settimana saremo travolti da qualcosa di diverso, qualcosa di meglio di sicuro.
Buona settimana a tutti con un grande inno alla positività, all’ottimismo e alla bellezza.

Bucky Skank (Lee “Scratch” Perry, The Upsetters, 2004)

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Radio Strike


Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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