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25 Agosto 2021

Il Rave di Viterbo

Tempo di lettura: 2 minuti


E finalmente grazie a Dio – ma anche alla Patria e alla Famiglia – questa nuova settimana non vedrà la continuazione del temibile, vergognoso e illegale “rave party di Viterbo™”.
Lo Stato ha usato il proverbiale “pugno duro™”.
Probabilmente si poteva intervenire prima ma il nostro Stato è tanto buono e magnanimo quindi ti lancia prima degli avvertimenti.
Se però poi finisci per perseverare: bam!
Scatta il “pugno duro™”.
Effettivamente mi sembra una soluzione ragionevole: là in mezzo è successo di tutto.
Ho visto i servizi ai tg e qualche stralcio della trasmissione pomeridiana con una preoccupatissima Roberta Capua e niente, ho preso una paura terribile che per qualche giorno mi ha impedito di dormire.
Sono certamente successe cose tragiche – almeno una – ma da quanto ho sentito alla tv è accaduto molto di più.
Si è parlato di riti satanici, macellazione poco ortodossa di svariate pecore, commando di Talebani stanziati lì e pronti a partire per Kabul come puntualmente è poi avvenuto, campi di addestramento dell’Isis, un infoshop no-vax/no-greenpass allestito per l’occasione, un lungo comizio di Giorgio Agamben & Massimo Cacciari, una manifestazione per chiedere la liberazione di Nadia Desdemona Lioce, proteste contro la cessione di Lukaku (ancora), una mostra dei quadri di Pietro Pacciani, carbonara fatta con cipolla, aglio, panna, wurstel e pancetta in vendita presso gli stand del cibo, gare di peti alla fiamma a ogni ora del giorno e della notte, corridoi umanitari di donne e ragazze che arrivavano lì per abortire grazie a medici compiacenti, snuff movie girati sul posto, vegani intenti a percuotere carnivori previo utilizzo di pesanti tubi di scappamento arrugginiti, esagitati al megafono intenti a denigrare la Nostra Nazionale di Calcio e – signora mia! – persino quella Olimpica, installazioni/ready-made tipo quelle dei Mutoidi ma fatte con delle feci rinsecchite e intitolate poi “Mario Draghi”, ingiurie a Cocciolone e tanto altro ancora.
Insomma, continuate pure voi e soprattutto: continuiamo tutti a credere ai nostri organi di informazione sempre e comunque.
Ma vabbè, fortunatamente è tutto finito e anche questa volta i Nostri Eroi hanno portato in salvo l’Antico Stato.
Mi sorprende che non sia stato scomodato il vispo pennuto Figliuolo ma forse era chiedere troppo perché si sa: la vera perfezione include “almeno un difetto”.
Buona settimana, sempre W l’Italia e soprattutto: grazie Mario Draghi!

We have arrived (Aphex Twin, 1990)

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Radio Strike


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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