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sarà un po’ come l’unico giorno che ti interrogano, quello che non avevi studiato
sarà come quando arrivi a lavoro in ritardo, ma solo una volta in dieci anni
sarà proprio quando stavi per trattenerti e godi un po’ prima del previsto
sarà stato così anche per una canzone perdente, dopo venti cd primi in classifica
sarà proprio quella prima volta che poggi lo zaino nello spogliatoio e una signora
di mezza età, ma tutta incazzata deve spogliarsi in quello e non negli altri dieci liberi
sarà proprio quella puntata che non sei riuscito a vedere in tv e neppure a scaricare
da internet che ti sei perso, quando avevi di meglio da fare o non ricordi se peggio
sarà che la gente ricorda quell’unica volta che sei caduto e non tutte le altre
in cui ti sei rialzato, sarà come quando ci si interroga sul perché mister Einstein
non riusciva a legarsi le scarpe, invece di farci spiegare come siamo legati all’universo
sarà come quando date tempo al tempo che lo scandalo domani se lo dimenticheranno
ma non quella volta che la tua notizia personale non è andata in onda sui telegiornali
e sei arrivata presto all’appuntamento con il tuo ragazzo, una sola volta in quattro anni
e allora hai capito che devi sempre arrivare più tardi, che le sorprese non sono solo
dietro gli angoli ma anche sul vostro letto matrimoniale, sarà stato proprio così
anche per quelli che sono stati fortunati e sono morti prima che si sf(i)atassero
da soli, che poi col tempo o si diventa tutti pompieri o si muore più in fretta,
che il successo non esiste, neppure quello intramontabile, solo piccoli attimi
migliori o peggiori, e non è detto che i secondi siano meno importanti dei primi
sarà che il tempo cancella tutto di questi tempi, anche quello che c’è di buono
sarà che il mercato ti compra e si lascia vendere molto meglio di com’era prima
o sarà che il buono lo trovi in quel che c’è di sbagliato e viceversa, se ci riesci
sennò quando sarai sul punto di non riuscire a trovarlo neppure, fai una bella cosa
smettila di seguire i miti o seguili tutti, tanto il tempo sa condannare meglio di te.

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Ambra Simeone

Ambra è nata in un paese di mare e ogni volta che si trova in un posto nuovo, lì lascia qualche goccia salmastra. Quando scrive si lascia trasportare dalle brezze marine, quando disegna non usa squadre o righelli, e per entrambe le cose la bussola fa più di un giro. Quello che legge e ascolta non è assimilabile ad un solo genere, perché per lei le parole e la musica non seguono nessuna corrente.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it