Skip to main content

Ancora novità al Ferrara Film Festival:  la retrospettiva “Scarface”, la première di “Gran Turismo” e ancora alcuni cortometraggi interessanti.
Il FFF8 continua e noi di Periscopio continuiamo a seguirlo.
Leggi il Day 1 e Day 2

Lunedì 18 settembre, il programma del Ferrara Film Festival, quest’anno ricchissimo, è continuato con la première italiana di “Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile”, del sudafricano Neill Blomkamp, in uscita al cinema il 20 settembre.

Dal videogioco cult alla pista, il lungometraggio, targato PlayStation Productions, ha un cast di eccezione: David Harbour, Orlando Bloom, Archie Madekwe, Darren Barnet, Emelia Hartford. È la storia vera di Jann Mardenborough, un adolescente appassionato di Gran Turismo, il celebre videogioco di corse automobilistiche che ha un sogno: possedere una vera auto da corsa e diventare un pilota professionista. Un sogno difficile da realizzare per un adolescente di umili origini. La sua occasione arriva grazie a un contest in cui i migliori giocatori di Gran Turismo si sfidano su vere auto da corsa. Storia di una passione consumata tra le mura di una cameretta a Cardiff, storia di un’ascesa.

La Première cinematografica è stata preceduta dal cortometraggio “Sir”, diretto da Maurizio Ravallese, un’opera che usa la magia come espediente per parlare delle relazioni umane-familiari e la malattia, con forza e grande intensità.

Maurizio Ravallese, foto Valerio Pazzi

“Sir “è un fantasy di campagna moderno, sul tema della malattia che si insinua nelle vite di una famiglia, come purtroppo spesso accade, colpendo la nonna, membro più fragile e delicato. Il padre di famiglia è uno sciamano, capace di curare quasi ogni male, fisico o spirituale, ma questa volta non può nulla. Magia, riti di guarigione che nessuno mette in dubbio, ma che questa volta non funzionano, impotenza, forte dicotomia corpo-spirito, paesaggi freddi e selvaggi tendenti al blu e grigio-calore di casa, pur sofferente, dalle tonalità giallo-arancione.

Il regista affida il compito di apprendista strega alla figlia del protagonista, che grazie alla sua curiosità e ingenuità, riesce a curare la nonna. Questo perché lei ha il potere più grande e sacro di tutti: quello del perdono. Interessanti i giochi di luce e la fotografia.

A seguire, un altro corto, “Soluzione Fisiologica”, diretto da Luca Maria Piccolo, vincitore dell’“Adriatic Film Festival 2023”, categoria Best Actor, Best Editing e del “Cinema Secondo Noi 2023″, categoria Best Short Film, Best Actress, in concorso ai David di Donatello nel 2023 e vincitore della 24/a edizione del Lucania Film Festival 2023. Recentissima menzione speciale al Factory Film Festival di Bari.

Interpretato da Stefano Accorsi, Paola Minaccioni e Edoardo Purgatori, quella che sembra un’ordinaria telefonata tra un uomo e un sex worker nasconde un intento più complesso. Un gesto di profonda comprensione, un atto di amore incondizionato.

Un altro ospite di fama internazionale, l’attore Steven Bauer, è stato protagonista dell’evento “Meet the Stars” alle 21.30, al Teatro Nuovo, in cui ha dialogato con il produttore Edward Walson, ricordando la propria esperienza sul set di “Scarface”.

A seguire, proprio il capolavoro diretto da Brian De Palma, con Al Pacino, Steven Bauer, Michelle Pfeiffer, è stato proiettato con una retrospettiva che ne celebra il quarantesimo anniversario dalla sua uscita nelle sale cinematografiche. Il gangster-movie che racconta l’irresistibile “carriera” di Tony Montana, lo sfregiato: da piccolo delinquente cubano a boss della malavita e del traffico di droga negli States. Capolavoro che tutti conosciamo.

Foto in copertina di Valerio Pazzi

tag:

Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Da sempre appassionata di scrittura e letteratura, ha pubblicato su riviste italiane e straniere, è autrice del romanzo, “Il Francobollo dell’Avenida Flores”, ambientato fra Città del Messico, Parigi e Scozia e traduttrice dal francese, per Curcio Editore, di La Bella e la Bestia, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Ha collaborato con BioEcoGeo, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, Mosca Oggi, eniday.com e coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma. Scrive su Meer (ex Wall Street International Magazine).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it