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1 Agosto 2022

ConCreta

Tempo di lettura: 4 minuti


Passeggio per Comacchio, in un dopocena leggermente ventilato dopo assaggi leggeri e delicati di piatti di pesce di tradizione locale. Era parecchi anni che non passavo da qui e sono piacevolmente sorpresa dalla rinascita e dalla bellezza di questa curata cittadina di mare.

Ammiro gli scorci fra i canali, una piccola Venezia, ci sono tanti bar e ristoranti qua e là con persone sorridenti, finalmente. Superato l’ennesimo ponticello, vedo un negozio di ceramiche artigianali, è chiuso purtroppo la sera, ma la vetrina mi attira. È molto colorata, allegra e vivace, se pur piccola, una statuina di una coppia abbracciata persa in un bacio eterno mi piace davvero moltissimo. Il ti amo del vestito scritto in tutte le lingue è davvero originale, le braccia sono un tutt’uno, così come il contatto delle labbra. Tempo un paio di giorni e sarà mia.

Scoprirò una realtà molto interessante di cui oggi vi vorrei parlare: ConCreta, un piccolo laboratorio artigianale per la lavorazione della ceramica in cui prendono forma le idee di tante creazioni in ceramica, pezzi unici. C’è anche tanto territorio nelle creazioni: i Trepponti di Comacchio, il Delta, i fenicotteri rosa, la delicata signora che legge (versioni bellissime sia in azzurro che rosso). Ma non solo.

Oggetti per la casa, vasi, bomboniere, gadget per le festività, targhe, monili, statuette, tutto realizzato e dipinto a mano. Lo spazio per la personalizzazione è un forte incentivo a chiedere di realizzare un’opera d’arte (perché di questo si tratta) che possa impreziosire la propria casa fin dal benvenuto sull’uscio. Ogni piccola imperfezione rende quell’oggetto prescelto unico, un regalo vero per chi si ama. Pensato ad hoc.

Ma chi sono i preziosi e validi artisti? E qui la sorpresa più bella: persone con disabilità del CSO Dune di Sabbia con cui il laboratorio di ConCreta collabora. Dune di Sabbia è un Centro sociooccupazionale ubicato a Comacchio, che nel tempo diversificato le sue attività pensando progetti educativi per ciascuna delle persone con disabilità che lo frequentano, mirando al miglioramento della qualità della loro vita. Ospita persone adulte con disabilità intellettiva e/o fisica con autonomie espresse o potenziali, che possono essere incrementate o sviluppate attraverso percorsi personalizzati, incluse forme di apprendimento professionale in un contesto operativo protetto per molti aspetti simili agli ambienti di lavoro. Dune di sabbia crea la base, il punto di caduta su cui si formerà la duna successiva: un granello di sabbia alla volta… una nuova duna continua a crescere.

Dune di Sabbia e ConCreta sono gestiti da Girogirotondo, una Cooperativa sociale mista in ambiti A (servizi socioeducativi per l’infanzia, la famiglia, i giovani, le disabilità) e B (attività produttive e commerciali finalizzate all’integrazione sociale e all’inserimento professionale delle persone svantaggiate o in difficoltà), per coniugare l’aspetto lavorativo con quello del recupero sociale di persone svantaggiate, attraverso il lavoro come strumento idoneo al reinserimento nel normale tessuto sociale. Il tutto realizzato da un’equipe multidimensionale che progetta percorsi di crescita e inserimenti lavorativi per lo sviluppo del territorio e l’inclusione sociale di tutte le persone. Opera a Comacchio, Lagosanto, Codigoro, Mesola, Goro, Ostellato, Fiscaglia, Ferrara, Molinella e Tresigallo.

Sperimentare percorsi di crescita e inserimenti lavorativi come strumento idoneo all’inserimento (o al reinserimento) nel normale tessuto sociale è la sfida di questo laboratorio creativo. Nessuno escluso. Gli ingredienti? Il percorso dell’argilla grezza che diventa prezioso oggetto, la manualità operosa, l’ingegno, la fantasia, la creatività, la passione, l’entusiasmo, il fascino della decorazione a mano, la voglia di riscatto, la capacità di emergere. Il potere dell’arte e del colore.

ConCreta ha una sua pagina Facebook e Instagram

Punto vendita: Piazza Vincenzino Folegatti, 2, 44022 Comacchio

Telefono: 345 2692026 – Mail: info@concretacomacchio.it

 

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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