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A proposito di acqua pubblica: lettera aperta ai Sindaci del Basso Ferrarese

A proposito di acqua pubblica

Lettera aperta


Al Sindaco di Codigoro
Al Sindaco di Comacchio
Al Sindaco di Copparo
Al Sindaco di Fiscaglia
Al Sindaco di Goro
Al Sindaco di Jolanda di Savoia
Al Sindaco di Lagosanto
Al Sindaco di Mesola
Al Sindaco di Ostellato
Al Sindaco di Riva del Po
Al Sindaco di Tresignana

Vi scriviamo in quanto siete i sindaci dei Comuni proprietari di CADF SpA (Consorzio Acque Delta Ferrarese), l’azienda a totale proprietà pubblica che gestisce il servizio idrico nei vostri Comuni.

Come è noto, alla fine del 2027 scadrà la concessione del servizio idrico a CADF, così come anche negli altri Comuni in provincia di Ferrara, in cui la gestione del servizio idrico è affidata a Hera Ferrara. La fine del 2027 può apparire una data lontana, ma, in realtà, la decisione sul futuro del servizio idrico in tutta la provincia di Ferrara arriverà presumibilmente nel prossimo anno o nei primi mesi del 2027. E’ quindi importante iniziare a discutere, anche pubblicamente, di tale vicenda. Per quanto ci riguarda, non abbiamo alcun dubbio sul fatto che una gestione pubblica, come quella di CADF, è decisamente migliore di quelle di carattere privatistico, come Hera Ferrara, che mettono al centro la realizzazione di profitti e dividendi piuttosto che la scelta di fornire un servizio efficace per i cittadini.

Questa convinzione deriva intanto da considerazioni di ordine generale. L’acqua è bene comune per eccellenza, diritto umano universale e su di essa, e sulla sua gestione, non pensiamo si possano realizzare profitti. A maggior ragione, nella situazione che stiamo vivendo, di crisi ecologica e ambientale, che fa sì che il tema della preservazione e del risparmio di una risorsa naturale e finita, com’è appunto l’acqua, sia assolutamente fondamentale.
In più, ci sono i risultati concreti di CADF e Hera Ferrara, che avvalorano questa valutazione: CADF presenta tariffe più basse rispetto ad Hera Ferrara, produce investimenti procapite più alti, ha perdite idriche lineari inferiori.

Ci sono, insomma, tutte le ragioni per sostenere che il futuro del servizio idrico nella provincia di Ferrara guardi alla soluzione della gestione pubblica e non ad una di carattere privatistico.
A partire da qui, vi chiediamo di farvi parti in causa fattiva di tale prospettiva, anche interloquendo in modo più ravvicinato con le nostre Associazioni, che si occupano da lungo tempo del tema dei beni comuni e della loro tutela. Ciò significa, nel momento in cui fosse confermato che, alla luce della legislazione attuale, alla scadenza delle concessioni, occorre procedere alla costituzione di un unico soggetto che gestisca il servizio idrico in tutta la provincia di Ferrara e una volta svolte le necessarie verifiche di tale orientamento, lavorare perché CADF possa perlomeno continuare a gestire il servizio idrico nel proprio perimetro di riferimento oppure possa candidarsi ad essere il soggetto che gestisce il servizio stesso in tutta la provincia di Ferrara.
Del resto, ciò sta succedendo in altri territori del Paese: pensiamo a Cuneo, dove si sta mettendo in campo la scelta di arrivare ad un unico soggetto gestore a totale proprietà pubblica oppure, per stare più vicino a noi, a Parma, che vive una situazione simile a quella della provincia di Ferrara, dove un’azienda a totale capitale pubblico, Emiliambiente SpA, che opera in una parte della suddetta provincia, si sta proponendo come soggetto gestore unico del servizio idrico in tutto il territorio provinciale. Senza dimenticare quello che è in corso nell’ATO di Firenze, Prato e Pistoia, dove, anche grazie all’iniziativa dei movimenti per l’acqua e per i beni comuni, culminata nel referendum cittadino che si è svolto ad Empoli, si sta abbandonando l’ipotesi negativa di una multiutility da quotare in Borsa per scegliere, invece, la strada di una società pubblica “in house”.

Ricordiamo queste vicende non solo per rendere evidente come la battaglia per l’acqua pubblica sia ancora molto presente nel Paese, ma anche per far presente che vive ancora la sensibilità che, nel 2011, portò la maggioranza assoluta dei cittadini italiani ad esprimersi per la ripubblicizzazione del servizio idrico. Che, dunque, andare in questa direzione significa anche dare una risposta positiva a quell’importante responso democratico.

Certi che vorrete cogliere e interloquire con la sostanza dei convincimenti che abbiamo espresso, e che pensiamo siano da voi condivisi, ci attendiamo  di poter dar seguito al confronto tra noi e, soprattutto, con le cittadine e i cittadini del nostro territorio.

FORUM FERRRARA PARTECIPATA
RETE GIUSTIZIA CLIMATICA FERRARA

Cover: immagine comunivirtuosi.org

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