SE 20.000 VI SEMBRAN POCHI…
A Firenze nasce una nuova opposizione. L’unica.
Tempo di lettura: 4 minuti
Ne abbiamo ampiamente parlato su questo giornale [Qui] e [Qui] – La lotta dei lavoratori della GKN di Campi Bisenzio contro la chiusura dello stabilimento, la delocalizzazione della produzione e il licenziamento in blocco di tutti i dipendenti, ha assunto da subito un carattere nuovo, inedito.
I 422 della GKN, i protagonisti, non si sono limitati a scendere in strada, a occupare la fabbrica e a impostare una vertenza locale con il loro padrone, ma hanno subito ‘guardato oltre’.
Hanno coinvolto tutte le realtà sociali e di movimento di Firenze. Hanno preso contatto con i lavoratori che in tutta Italia subiscono oggi la minaccia del licenziamento. Hanno lanciato un appello che chiede la solidarietà di studenti, lavoratori, disoccupati e cittadini di buona volontà.
Hanno addirittura scritto insieme a un pool di esperti una proposta di legge che vieta il ricorso ai licenziamenti alle Aziende che oggi delocalizzano, ma che fino a ieri hanno ottenuto contributi pubblici.
Dunque una lotta esemplare, che cerca di bucare il muro di silenzio di partiti e media, ed è riuscita a costruire un larghissimo e colorato fronte comune. Da qui la scelta del motto partigiano fiorentino, quel #Insorgiamo! che da alcune settimane disturba il sonno del presidente di Confindustria Carlo Bonomi.
Il risultato di questo grande lavoro di base (i lavoratori della GKN stanno ancora girando l’Italia per raccontare la loro proposta), della loro lungimiranza e maturità intellettuale nell’impostare la lotta come “una lotta di tutti”, si è visto nell’imponente manifestazione di ieri. Più di 20.000 persone, un corteo combattivo ma composto, tantissime bandiere (rosse i maggioranza).
E’ stata ‘una cosa così grossa’ che giornali e televisioni questa volta devono rompere il silenzio tenuto nei giorni che hanno preceduto la manifestazione. Questa volta, per dovere di cronaca, devono parlarne, almeno un poco. Per una manciata di secondi, e nelle pagine interne. Solo Il manifesto concede alla notizia la sua prima pagina.
E se, come previsto, il segretario nazionale della Cgil non si fa vedere, sfila tra gli altri lo scrittore e drammaturgo fiorentino Stefano Massini. Per raccontare questo grande fiume di gente – tantissimi i giovani e giovanissimi – e le decine e decine di facce, bandiere e striscioni, la cosa migliore è lasciar spazio alle immagini:
Scrivono nella loro pagina Fb i lavoratori della GKN: “Siamo giunti alla fine di questa immensa giornata di lotta. Firenze è insorta, ci ha abbracciato. Ecco le nostre parole”:
https://www.facebook.com/insorgiamoconilavoratorigkn/videos/409606300551155/
Ferrara film corto festival
Iscrivi il tuo film su ferrarafilmcorto.it
dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.
Francesco Monini
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it
Insorgiam
ci chiamano gli schiavi,
sbirri della Libertà,
i bastardi non figli degli avi
che fecero la nostra Unità.
Il fascismo ci rese ribaldi
vili servi del gran capital
freme a noi tra di noi Garibaldi,
muoia dunque chi vili ci fa.