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Pier Luigi Guerrini: La grazia delle parole

Pier Luigi Guerrini: La grazia delle parole.

… la lingua langue silenziosa
si genuflette riflessiva
accorpa pensieri, immagini, sogni
facendo ricorso
ai ricordi di ogni.

Colpiscono questi pochi versi che Pier luigi Guerrini mette in esergo alla sua ultima raccolta poetica (L’Amnistia del silenzio, Bertoni editore, 2025) per raccontare la sostanza del suo lavoro sulla poesia. Un lavoro che non giunge dal pensiero alle parole, ma scaturisce invece dalle parole stesse, dal loro suono, dal loro significato, dai rimandi con altre parole. Sono infatti le parole che … accorpano pensieri. immagini, sogni.
Da qui, almeno mi pare, l’assoluta originalità e freschezza delle poesie di Pier Luigi Gerrini. A volte l’effetto è quello di un incanto primordiale, una inevasa domanda bambina:

Anche di notte
il buio fa fatica ad accendersi,
Ha paura del silenzio,
ha timore
quasi non vede
il motivo.

Ma le parole raccontano anche un’Italia decaduta e immemore,  attraverso la grazia tagliente della rima:

Paese
che scorda il palato
appena esce.
Paese smemorato
meno di un mese
paese di saluti padani
distese di saluti romani
sconsòla l’impotenza di fiato.
La porta chiusa sul domani
Terra secca
sul sangue d’umani.

La dimensione politica, lo sguardo civile,  (e la satira, l’invettiva) affiorano in molti componimenti, ma in primo piano ci sono sempre le parole,  a volte anche “il gioco di parole”, perchè solo le parole, la grazia delle parole, possono dare peso e sostanza ai pensieri. E  solo attraverso le parole, sembra dirci Guerrini, solo maneggiandole con cura ed amore, possiamo coltivare un piccolo seme di speranza:

A un passo da casa
c’è un alberello
col sostegno che spinge
nella terra.
Le chiede auto.

Presentazione: 

In copertina: foto dell’autore

La redazione di “Parole a capo” informa che è possibile inviare proprie poesie per una possibile pubblicazione gratuita nella rubrica all’indirizzo mail: gigiguerrini@gmail.com 

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Questo che leggete è il 283° numero. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.
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Francesco Monini

Nato a Ferrara, è innamorato del Sud (d’Italia e del Mondo) ma a Ferrara gli piace tornare. Giornalista, autore, infinito lettore. E’ stato tra i soci fondatori della cooperativa sociale “le pagine” di cui è stato presidente per tre lustri. Ha collaborato a Rocca, Linus, Cuore, il manifesto e molti altri giornali e riviste. E’ direttore responsabile di “madrugada”, trimestrale di incontri e racconti e del quotidiano online “Periscopio”. Ha tre figli di cui va ingenuamente fiero e di cui mostra le fotografie a chiunque incontra.

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)