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La perdita di un genitore, quando ancora si è bambini, la rielaborazione del lutto. Temi importanti affrontati con delicatezza da Chiara Lorenzoni e Marco Somà in “Adesso e per sempre”, appena uscito con Kite Edizioni

Olivo e il suo papà si trovano d’improvviso senza la cosa più importante che avevano.

Gli succede la cosa peggiore, quella che non si vorrebbe mai affrontare: perdere la persona che più si ama al mondo. Senza un perché, senza capire.

Tutta la struttura delle loro vite e la bellezza che ne derivava vengono scomposte e scompaginate. Come un bel libro che si ritrova con le sue profumate pagine strappate. Rimangono solo loro due e basta. Prima erano tre. Prima.

Quel prima, adesso e dopo che sembrano non sapersi e potersi parlare. Perché una logica non c’è, il filo conduttore perduto nell’abisso più profondo, nel labirinto più inestricabile.

Nel prima tutto filava liscio, canzoni sotto la doccia, profumo di tisana alla mela e abbracci all’improvviso. La frittata, poi, non si bruciava mai. Adesso, invece, le cose si annodano, la frittata si brucia sempre, anche se gli abbracci restano, anzi sono pure di più.

 

Adesso sono rimasti in due. Ma come si fa ad affrontare una cosa così terribile? Loro non lo sanno davvero. Olivo è piccolo, all’inizio dell’adesso è sempre arrabbiato e disperato, tira calci e rompe cose. Gomitoli di parole tristi si ingarbugliano nel petto. Il respiro manca.

Suo padre gli propone, allora, di fare qualcosa che diriga la sua rabbia e disperazione verso un obiettivo costruttivo, come tagliare della legna con cui poi insieme potranno costruire una piccola casa sulla grande e ombrosa quercia. “Se proprio devi rompere qualcosa, rompila nel modo giusto”, gli dice il papà, teneramente.

Legno dopo legno, catasta dopo catasta, e tanto impegno con tanto di martello e chiodi, ecco la loro casetta. Parola buia dopo parola buia. Insieme.

E proprio lì, da quella prospettiva più alta, in quel posto tutto loro, papà e figlio sapranno trovare parole chiare e luminose, per parlarsi dopo quello che è successo.

Così, Olivo e suo padre, entrambi privati del loro bene più grande, accederanno, un gradino alla volta, a una nuova vita, sotto il cielo viola e rosa, ritrovando anche la presenza della persona che hanno tanto amato e perduto.

Bisogna ricostruire, crearsi un posto nuovo in cui trovare parole inedite, chiare, calde e morbide che illuminino il buio del dolore più profondo, per accoglierlo e farlo parlare, trasformandolo in un amore nuovo. Solo così si potrà ritrovare la serenità. E scoprire un modo di sentirsi ancora bene. Adesso e per sempre.

“Seduto lì in cima, Olivo capì che anche se adesso erano in due, lui e il suo papà, loro due e basta, nell’adesso e nel sempre sarebbero stati in tre. Loro tre. Per sempre”.

Chiara Lorenzoni, Marco Somà, Adesso e per sempre, Kite Edizioni, 2024, 32 p.

 

Libri per bambini, per crescere e per restare bambini, anche da adulti.
Rubrica a cura di Simonetta Sandri in collaborazione con la libreria Testaperaria di Ferrara

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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