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Vincitore del premio Oscar come miglior corto di animazione nel 2013, Paperman, di John Kahrs, fa ancora sognare. Oggi lo vediamo insieme.

Prodotto dalla Walt Disney Studios, il corto d’animazione Paperman ha debuttato in anteprima al Festival Internazionale del Film d’Animazione di Annecy nel giugno 2012 e ha, poi, accompagnato l’uscita nelle sale di Ralph Spaccatutto, lo stesso anno.

Questo delicato film d’animazione unisce sapientemente le tecniche di animazione CGI (Computer Generated Imagery) moderne allo stile classico e delizioso dei disegni fatti a mano, da sempre punta di diamante delle produzioni Disney.

Il corto – con colonna sonora di Christophe Beck – racconta la storia di un giovane uomo di New York City, negli anni ‘40, il cui destino prende una piega inaspettata dopo un incontro casuale, ad una fermata del treno, con una ragazza molto carina e dolce.

A lui sfugge un foglio che, a causa del forte vento, cade addosso alla ragazza, la quale lascia su di esso, involontariamente, il segno del suo rossetto rosso fiammante.

Gli sguardi sono complici, i sorrisi teneri e sognanti, ma il treno, implacabile e irrispettoso, arriva e li separa, sliding doors.

Convinto di aver trovato la ragazza dei suoi sogni e di averla persa subito dopo, il giovane ottiene una seconda possibilità quando la vede in una finestra del grattacielo di fronte al viale dal suo ufficio. Usa l’immaginazione e una pila di carte per avere la sua attenzione ma quando tutto sembra perduto è il destino che gli mostra cosa ha serbo per lui.

Un corto romantico che fa sognare e credere ancora nelle storie d’amore, quelle belle.

Paperman, di John Kahrs, USA, 2012, 7 min.

Ecco il corto, nella sua versione integrale

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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