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Parole a capo
Valentina Meloni: «Confini immaginari» e altre poesie inedite

Parole a capo <br> Valentina Meloni: «Confini immaginari» e altre poesie inedite

 

Il miracolo di ieri

Piove e l’acqua scorre in rivoli e parole
sulla tua corteccia erosa dal tempo
finalmente il cielo è sceso sull’ariosa
chioma e le nuvole a mezz’aria
hanno reso alla terra la sua memoria.
Tutto scintilla nelle piccole gocce
che il sole ha riempito di bellezza
e sulle foglie scivolano pensieri
verdi di linfa e ricchi di dolcezza.
La luce che lambisce le tue fronde
ha prodotto il miracolo di ieri:
essere al mondo con bocci e fiori nuovi
una poesia che sgorga stilla a stilla
come da una scintilla il sogno vivido
di radici che s’intrecciano nell’ombra.
Piove e il fiume secolare del dono
di parola torna a scorrere limpido
nella foresta delle nostre intenzioni.

 

*

 

Chiocciole

Mentre sistemavo il giardino
ho scoperto dove vanno a morire
le chiocciole…
Erano lì, sotto le foglie dell’iris
riunite in assemblea
con i loro gusci vuoti:
– ma dove ve ne siete andate?
La terra e le formiche vi hanno
portato nel regno delle ombre?
Ho disseppellito radici di gramigna
e vermi, ho preso in mano
quel che resta
del vostro grazioso passeggio
del vostro linguaggio alieno
fatto di cornine ritratte e guizzanti
di strascichi di schiuma e di lentezza.
A me restano le spire
dei gusci luccicanti -tra le foglie-
e la fatica di dire sì alla vita
al passo lento della morte.

 

*

 

L’Origine del mondo

In fondo eri L’Origine del mondo
il dipinto vero di Gustave Courbet
col tuo sesso spalancato sul letto
a gridare di rabbia e per dispetto.
Di notte piangevi: «Dirò tutto a Dio…
Una bambina non si tratta così!»
E anch’io nell’altra stanza piangevo
vestita sul letto piangevo per te.
Quelle caviglie legate alla sponda
facevano male pure a me mentre
dal corridoio passavo guardando
dentro per sapere chi è, chi grida
che fa, così disperata, a chi urla
senza un perché? E non ricordare più
il nome ma gli occhi soltanto, gli occhi
fissi alla porta d’ingresso aspettando
un qualche infermiere qualcuno che sa
che un matto non perde il pudore di sé.
Ti ho coperta e ti ho dato l’acqua
tu hai smesso di urlare il tuo dolore,
i tuoi occhi imploranti dicevano
cose per cui la bocca non ha voce…
Ti ho coperta e ti ho dato l’acqua
poi ho chiuso la porta dietro di me.

[Giugno 2020, Ospedale psichiatrico di Perugia]

 

*

 

Senza titolo

 

Sai, amore, il sesso è sopravvalutato
-come scrisse l’Anedda nelle Historie –
ma non la solitudine che segue.
Così quando te ne vai e resto sola
con la mia tristezza
ho l’amara certezza che l’amore
si nasconda in ciò che doni e sempre
si rimane a mani vuote
col ricordo che, a poco a poco, scompare
se non ci sei tu a rammentarlo:
un gelato, una giornata al sole,
quell’alba in cima al castello, i baci
a Monte del Lago e quella mano nella mano
che non mi volevi dare… forse
per la paura di lasciarti andare,
di camminare cieco in un mondo che svanisce
come queste mie parole
di cui nessuno certo si ricorderà.

 

*

 

Confini immaginari

 

Poi sto qui a chiedermi che senso abbia
scrivere di non so più cosa mentre
poco lontano, a Gaza, sparano
sui disperati in fila per il pane;
e non so darmi risposta e tremo
al pensiero che io sia ancora in vita mentre
in una terra di cui conosco poco o nulla
una bimba -occhi profondi- muore
incenerita dalle bombe.
Un tuono riempie le distanze.
È il senso di colpa del sopravvissuto
o dell’indifferente? Mi chiedo- mentre
la pioggia scorre sul volto e non cancella
niente di quello che fa male;
eppure mi conforta sapere che il pianto
non s’è visto- nascosto in una goccia-
che si è confuso con l’eco addolorato del cielo
in un pomeriggio qualunque
di questo cinque luglio duemilaventicinque.
Agli esseri ancora in vita non sia data
la disperazione anche se, poco più in là,
la guerra di confini immaginari
ha cancellato i volti di una popolazione.

 

Foto di Patrick Bachowski da Pixabay

 

Valentina Meloni Nata a Roma nel 1976, dal 2007 vive in Umbria con suo figlio. Ha pubblicato per la poesia: Le regole del controdolore (Temperino Rosso, 2016), Eva (Edizioni Nosm, 2018), Alambic (Progetto Cultura, 2018), con Giorgio Bolla Corrispondenze da un mondo increato – epistolario poetico (La Vita Felice, 2018), L’evidenza del vuoto (Ensemble, 2022), La tessitrice (Yod Edizioni, 2022), Usei-il suono della pioggia (La Ruota Edizioni, 2023). Le plaquette numerate: Nei giardini di Suzhou, con dipinti sumi-e di Santo Previtera (FusibiliaLibri, 2015), Il Fiore della Luna, Leggenda di Rosaspina poemetto in haiku (La linea dell’equatore, 2018) e Suite della solitudine illustrato dall’artista Rosario Morra. Le raccolte bilingue: Nanita (Otata’s Bookshelf, 2017), Enso: Haiku Yoti (Nausicaa 2019); le fiabe illustrate: Storia di Goccia, Nanuk e l’albero dei desideri, Nanuk e il ragno Alvaro, Briciole di Haiku. La raccolta di prose brevi e haibun Ippocampo – Prose poetiche e Reminiscenze (ilmiolibro 2020). Ha curato e tradotto dall’inglese Dendrarium del poeta bulgaro Alexander Shurbanov (Musicaos, 2021). Suoi testi sono stati tradotti in diverse lingue e sono apparsi in blog, riviste e quotidiani internazionali.
Contatti: www.valentinameloni.com

Su “Parole a capo” sono state pubblicate altre poesie di Valentina Meloni il 27 aprile 2023 e il 21 marzo 2024.

“Parole a capo” è una iniziativa dell’Associazione culturale “Ultimo Rosso”.

Per rafforzare il sostegno al progetto invito, nella massima libertà di adesione o meno, a inviare un piccolo contributo all’IBAN: IT36I0567617295PR0002114236

La redazione di “Parole a capo” informa che è possibile inviare proprie poesie per una possibile pubblicazione gratuita nella rubrica all’indirizzo mail: gigiguerrini@gmail.com 

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Questo che leggete è il 296° numero. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.
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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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