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“La poesia malinconica e sentimentale è un respiro dell’anima.”
(Giacomo Leopardi)

Una sera

Nella oscurità risuonano le sirene sorde rosse e blu.
Un cancello chiuso, un muretto traforato,
una finestra, un uomo con i miei occhi
e un albero, addobbato a festa, il mio albero.
Una donna, disperata che tiene una bambina.
La mano tenendomi mi dava coraggio,
lasciandomi spersa e spaesata
in questa scena incasinata.
Anche libera di vedere la realtà
e la donna nella sofferenza.
Infine un gioco, un regalo da San Nicola, per me!
da parte della donna, ora con gli occhi,
ricolmi di determinazione, forza e paura.
Ed ecco un pulsante e poi musica e luci.
Riscaldando e illuminando la sera scura e fredda.
E poi buio.

(maggio 2022)

 

L’uomo nella nebbia

Percepivo sulla pelle già gelida la nebbia densa,
mentre arrancavo verso la sagoma di un mulino a vento in speranza di vita.
Quando con difficoltà mi avvicinai la visione si fece più nitida,
capii che era solo un albero, la stanchezza ebbe la meglio.
Riposai sotto l’albero che mi aveva dato falsa speranza,
dolce come la vita stessa.
La primavera successiva venne ritrovato un cadavere sotto il più maestoso degli
alberi in fiore.

(Inverno 2019)

 

Falsa neve

Neve, un sorriso
Uguale a questa falsa neve.
Che non è altro, che una goffa riproduzione
in questo verde vivo.
Una persona davanti a me in attesa,
di una risposta chiesta a me,
ma donata al vento.
E io vuota in cerca di una risposta,
ma il nulla mi sopprime.
Poi delle parole nel vento,
con la mia voce in risposta.
Ed ecco la neve.

(2022)

Eugenia B. Paris (Ferrara), di anni diciotto. Queste prime prove poetiche sono uscite da un cassetto dove mi si dice ce ne siano numerose altre.

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su periscopioPer leggere i numeri precedenti clicca [Qui] 

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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