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Parole a capo
Daniele Ricci: alcune poesie inedite dalla silloge «Lo sguardo immemore»

Parole a capo <br> Daniele Ricci: alcune poesie inedite dalla silloge «Lo sguardo immemore»

Dalla sinossi: « Lo sguardo immemore (2023-2024) è lo sguardo del mitico cantore Orfeo che, mentre risale dall’Ade, si volta, nonostante il divieto, per vedere Euridice, per accertarsi che l’ombra della sua amata ci sia ancora. La silloge dunque è anche un omaggio al mito di Orfeo, ma è soprattutto un viaggio negli “inferi” (le zone più oscure, arcane, misteriose e sconosciute, ma anche più vere) di me stesso e del mondo, un “ritorno” (a che cosa e a chi?), un viaggio nell’altrove, nel passato, alla ricerca di una donna, di un’ombra perduta. Un passato e un’attesa che non smette mai di ricordare. E poi c’è il gesto incompreso, lo “sguardo immemore” (di Orfeo o di Euridice?), il “voltarsi indietro” nella risalita, nel “difficile ritorno” alla vita.” »

Là nella casa abbandonata
senza tetto, defenestrata,
dove crescono dentro gli alberi
il vento porta il gelo delle montagne,
rocce parlanti e sentieri di miseria
si affacciano sul vuoto
– tu guardalo soltanto
e ubbidisci al tuo cammino.

Poi scoppia un temporale,
pedali veloce alta sui manubri,
accolta dalla pioggia
ti stendi accanto a me
sul declivio erboso
del nostro darsi nudi al mondo.

Siamo ancora soli
nel tremito delle parole,
per ghiaia bianca
dove l’onda è già stata.

Vicino alla casa
l’erica si piega al vento.
Misuro la gloria degli alberi,
rinasco nella loro voce.

(12 agosto 2023)

 

*

 

Dove porta questo viaggio?
S’aggregano le case, s’incrociano le vie,
sono ombre nell’ombra
sferzate dalla bora.
Ho dimenticato il mare,
ho camminato lungo le trincee
senza connessione
senza comprendere il senso…

Il cielo in basso
in alto la terra bagnata
il magma delle parole.

(10-15 ottobre 2023)

 

*

 

Quando scrivo non so dove vado,
un’immagine mi cresce dentro
mi cerco e mi trovo a tratti
non mi sento mai del tutto compiuto,

inghiottisco velocemente il fuori
per attingere ad un possibile
irreale
un arcano richiamo
nella verità della pelle.

Cerco la radice del tema
l’alienazione e il grigio delle strade.

La fascinazione del tuo sguardo.

(21 ottobre 2023)

 

*

 

Nella grande città
la strada che abbracciati
attraversammo,
l’innocenza dei corpi,
guardarsi a lungo
arrivare al centro del tempo
con un canto
per cercare l’amore.

Il mondo non c’è più,
la curva infinita della corteccia
la bellezza dei nostri passi,
infedeli e immotivate parole
alimentate dal cielo
dal raggio che inghiotte
la collina.

Ci rivedremo presto
e non sei tornata più.

(22 ottobre 2023)

 

*

 

Vedo continuamente
sulle pareti della mia stanza
ombre di uomini che,
senza curarsi di me, morirono.
Hanno la mia voce
la mia stessa altezza
le mie mani non ancora ferite,
mani che mi sono sfuggite
e non si danno pace.
Cadono dalla mia bocca,
passano tra le fessure delle persiane
gemiti svuotati di preghiera.
Ubriachi con tatuaggi magici
camminano cantando per la strada,
nel naufragio della ragione
i feriti si confondono
i vagabondi aumentano.
Cercano l’incanto delle parole.

Forse la morte non è diversa
dalla vita.

(5 agosto 2024)

 

Foto di StockSnap da Pixabay

 

Daniele Ricci è nato il 21 giugno 1967 a Fano. Originario di Marotta (PU), viene da una famiglia modesta (i suoi genitori erano sarti). Dal 1990 non abita più nel suo paese: per dieci anni, per motivi di studio, ricerche postuniversitarie e docenze, ha vissuto in varie città italiane ed europee; poi, all’inizio del terzo millennio, è tornato nella sua terra e si è stabilito a Fano (PU), dove tuttora vive e insegna al Liceo classico.
I suoi interessi vanno dalle lingue e letterature classiche (si è occupato in particolare di lirica greca arcaica ed alessandrina) alla poesia contemporanea (ha compiuto studi su Ungaretti, Montale, su Umberto Piersanti ed altri poeti marchigiani). Tra la fine degli anni Novanta e i primi anni del nuovo millennio (fino alla nascita di sua figlia nel 2006) ha collaborato con alcuni periodici culturali. Nel 1998 ha pubblicato la raccolta di versi Lontananze, con postfazione di Giuseppe Bomprezzi (Montedit) e sue poesie sono comparse in varie antologie e riviste letterarie.
Nel 2002 ha conseguito un Master in Poesia Contemporanea presso l’Università di Urbino, organizzato e diretto da Umberto Piersanti, con Gualtiero De Santi, Roberto Galaverni, Katia Migliori e Massimo Raffaeli.
Alla fine del 2022 è uscito il libro di versi Lezione di meraviglia, con prefazione di Marco Ferri (Italic Pequod; già premiato e segnalato in numerosi premi letterari, tra cui premio “Poesia Trasimeno – Città della Pieve 2023” e “Premio letterario Città di Grosseto Amori sui generis – V edizione”; Premio Speciale della Giuria al “Premio Antonia Pozzi – 2024”; premio “Eccellenza” al “Premio Lett. San Domenichino 2023”; finalista al “Premio Tirinnanzi 2023” e secondo classificato al premio “La poesia che canta – VI Edizione”). Alcuni suoi testi, con nota introduttiva di Marco Ferri, sono compresi in Smerilliana N. 25 Anno 2022, pp. 213-224. Nel 2023 è stata pubblicata dalla casa editrice Dialoghi una silloge di vecchie poesie, scritte tra il 1998 e il 2005, dal titolo Il filo del vento, con nota introduttiva di Andrea Angelucci. A marzo del 2024 è uscita per Bertoni Editore una nuova edizione riveduta e ampliata di Lontananze, con nota introduttiva di Gianni Iasimone.
Dal 2024 cura la rassegna di poesia Le poetesse e i poeti salutano la primavera organizzata dal “Circolo Culturale A. Bianchini” di Fano e da gennaio 2025 collabora con il lit-blog Finestre come redattore, curando la rubrica “Da Orfeo all’infinito. Sguardi e incursioni poetiche”. Nel 2025, a febbraio, è uscita per Puntoacapo Editrice la sua nuova raccolta: La macchina da cucire. Geologia del dolore (prima classificata per la cat. “Silloge inedita” al “Premio Switzerland Literary Prize 2023”, segnalata al “37° Premio Lorenzo Montano 2023” e finalista al Premio InediTO – Colline di Torino 2024), con prefazione di Fabrizio Lombardo. Alcuni suoi testi sono compresi in Smerilliana N. 27/II Anno 2025, pp. 57-66.

 

“Parole a capo” è una iniziativa dell’Associazione culturale “Ultimo Rosso”.

Per rafforzare il sostegno al progetto invito, nella massima libertà di adesione o meno, a inviare un piccolo contributo all’IBAN: IT36I0567617295PR0002114236

La redazione di “Parole a capo” informa che è possibile inviare proprie poesie per una possibile pubblicazione gratuita nella rubrica all’indirizzo mail: gigiguerrini@gmail.com 

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su PeriscopioQuesto che leggete è il 307° numero. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.

 

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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