PAROLE A CAPO
Bruno Montanari: “Ora di cena” e altre poesie
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“Molte volte l’impegno che gli uomini mettono in attività che sembrano assolutamente gratuite, senz’altro fine che il divertimento o la soddisfazione di risolvere un problema difficile, si rivela essenziale in un ambito che nessuno aveva previsto, con conseguenze che portano lontano. Questo è vero per poesia e arte, come è vero per la scienza e per la tecnologia”
(Italo Calvino)
ORA DI CENA
E’ come una sponda nel cielo
l’estremo orizzonte lontano,
anche oggi si è tinto di viola
e, poi, lentamente di nero.
Nell’ora di cena
ritornano sfumati i colori
di un tempo remoto.
Respiro l’odore della legna
che brucia,
rivedo mia madre
i tegami sul fuoco.
In quella cucina, mentre lei stirava,
quanti tramonti ho visto arrivare,
le ore del pomeriggio fuggivano
portandosi via le nostre preghiere.
SE GUARDO NELLA MENTE
Più brevi si fanno i confini.
L’oggi si fa ieri
e le memorie si addensano
lungo la strada
come bianche farfalle
che danzano nell’aria.
Il ricordo mi è riparo
e dolcezza per l’anima.
Di nuovo s’accende il cuore
per la fine della guerra
e l’ansia dell’attesa
di chi era partito soldato.
Io, bambino, con mia madre
nella vecchia stanza;
in un cantone la legna per il fuoco
ed un sacco con poca farina.
FERRARA
Vagare per la città
mentre si perde il sole
e si aspetta il calare della luna.
Perdersi in un mare di vecchie case
e rivivere la bellezza del passato.
Sentire il vociare lontano
dei bambini
e respirare il profumo dei tigli
che corre nei viali.
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Nel sotto mura
un sentiero di terra pestata.
In bella fila alberi,
colorati fiori
e tratti pungenti di rovi.
Col nuovo sole,
fuggono dall’aria
i profumi di cose lontane
e si nascondono
le presenze dei momenti vissuti.
Maggio,
come un canto che giunge nel vento
porta nuove voci di primavera.
LA FEDE
E’ la fine! Ma di che cosa.
Per anni ho seminato
ed ora sono carico di raccolto;
dopo sarà meglio di prima.
Tutto è perduto! Ma non è vero.
La vita si conclude.
Il vecchio terreno resterà incolto,
ma nuova semina germoglierà
in altri campi.
Tutto diventa cenere! Ma è sbagliato.
Si inaridirà la sorgente
ed appassiranno le vecchie rose,
ma un leggero vento soffierà
sui fiori profumati
di un diverso giardino.
Bruno Montanari (1941) di Madonna Boschi / Vigarano Mainarda (FE). L’unione con la poesia è avvenuta nel 2008. Prima non aveva mai scritto. Da allora ha pubblicato 22 libri con diversi editori. Un libro si trova presso la Biblioteca Vaticana e due libri presso la Biblioteca del Presidente della Repubblica. Molti giudizi favorevoli sui suoi lavori sono apparsi per diversi anni nella rivista internazionale “Poeti e poesie”.
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