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Le voci da dentro /
Musica, chitarre e voci oltre le sbarre

Le voci da dentro. Musica, chitarre e voci oltre le sbarre

Fra le molte attività che si svolgono presso la Casa Circondariale di Ferrara, una coinvolge davvero tante volontarie e volontari: è il corso di chitarra facile e coro coordinato dall’amica Chiara Marchesini. Mi fa piacere far conoscere questa bella esperienza, piena di passione che unisce, tramite le parole scritte da Chiara e le fotografie che ho scattato il 19 maggio scorso ad un concerto che ha coinvolto moltissime persone tra il dentro e il fuori.

(Mauro Presini)

Musica, chitarre e voci oltre le sbarre

di Chiara Marchesini

Mi chiamo Chiara, sono stata maestra elementare, appassionata di musica e chitarra fin da bambina e questa storia parte dall’anno scorso quando ho accettato una scommessa.

È possibile imparare a suonare uno strumento in carcere e perché? Questa era la domanda che ha dato il via al primo Corso di Chitarra Facile svoltosi tra settembre 2023 e marzo 2024, all’interno della Casa Circondariale Costantino Satta di Ferrara.

L’iniziativa mi è stata proposta dal Centro di Ascolto dell’Unità Pastorale Borgovado che si occupa di alcuni laboratori in favore dei detenuti, ed io…. ho accettato. Era la prima volta che entravo come volontaria in un carcere. In questa esperienza ho coinvolto l’amico Patrizio Fergnani, in qualità di animatore e musicista.

Il Corso, a cadenza settimanale, era rivolto ad un gruppo di circa 15 detenuti divisi in 2 gruppi, e aveva come obiettivo l’apprendimento dello strumento chitarra per accompagnamento con l’utilizzo di giri e accordi basilari, attraverso un metodo semplice che avevo sperimentato in ambito scolastico e con gruppi di adolescenti.

Le chitarre e i materiali necessari al corso ci sono stati donati dall’Orchestra a Plettro Gino Neri e dall’Unità Pastorale Borgovado.  Attraverso semplici schemi e diteggiature, con accenni alla notazione musicale, ma soprattutto attraverso la pratica utilizzando anche solo un accordo (il MI minore) si è partiti per un viaggio tra canzoni e ritmi, sperimentando cosa significa fare musica d’insieme: ascoltarsi, aspettarsi, pazientare, divertirsi, procedere insieme per realizzare una polifonia nel rispetto delle regole musicali fondamentali.

I partecipanti avevano competenze molto diverse, qualcuno sapeva già suonare, qualcuno sapeva cantare, ma qualcuno non conosceva per nulla la musica e neppure aveva mai usato uno strumento. Si è cercato quindi di creare un rapporto di tutoraggio, in modo che gli allievi esperti potessero affiancare i principianti nei momenti di allenamento durante la settimana.

La nostra disponibilità come animatori e la partecipazione dei detenuti ha dato vita ad una esperienza musicale molto bella e coinvolgente sul piano personale: l’incontro settimanale nell’auletta delle chitarre è diventato un momento di amicizia e di benessere all’interno del carcere, dove interni ed esterni si incontravano, dialogavano, comunicavano attraverso la musica e soprattutto si divertivano.

Tutto questo è confluito in un concerto tenutosi all’interno del Costantino Satta il 12 marzo 2024, a favore dei carcerati e del personale educativo, nel quale gli allievi detenuti hanno suonato e cantato con il supporto della Vagabanda, un ensamble musicale formato da noi animatori, dai nostri figli e da due amici, in totale 10 persone.

Sono state eseguite canzoni create da Patrizio (tra le quali Piove sempre sul bagnato, ideata sui primi 3 accordi imparati dai detenuti), ma anche brani nelle lingue dei detenuti stranieri, e alla fine alcune improvvisazioni rap di alcuni detenuti accompagnate dai nostri figli musicisti, molto apprezzate dal pubblico più giovane.

Lo stare insieme ai detenuti, parlare e provare con loro in un pomeriggio di musica e improvvisazioni è stato sorprendente per tutti, in particolare per i ragazzi che dall’esterno sono entrati a collaborare a questo progetto, che non si aspettavano di trovare in carcere delle “persone” che possono dare oltre che ricevere.

Questa esperienza in cui il “fuori” ha incontrato il “dentro”, in cui persone esterne sono entrate in carcere per collaborare con i detenuti ad un progetto musicale, ha dato il via, a settembre 2024, a una nuova scommessa: formare un coro composto da detenuti e volontari esterni CORO OUT/IN.

Il progetto ha subito raccolto molte adesioni da parte di donne e uomini provenienti da esperienze corali cittadine (Sonarte, Coro Mondine di Porporana, Coropercaso S. G. Lav., Coro S. Spirito) disponibili a partecipare come volontari. Ovviamente per tutti loro era la prima volta dentro un carcere; tanta la voglia di cominciare, misto di curiosità e anche un poco di incertezza…

Per i detenuti non è stata immediata l’adesione a questa esperienza: cantare è un mettersi in gioco più diretto che il suonare uno strumento, nel canto è il nostro corpo che si esprime, nel suonare abbiamo lo strumento come oggetto mediatore, non serve il linguaggio e la voce.  Perciò ho proposto ai detenuti del corso chitarra 2 di trattenersi a fine lezione e partecipare di seguito al momento del coro, in modo da accompagnare i canti con le chitarre.

Così, pian piano, alcuni partecipanti hanno cominciato anche a cantare e a vivere in benessere le due ore di “musica” tra loro e con i coristi esterni. Tutti hanno colto la potenzialità della musica come collante tra le persone, come mezzo di comunicazione e veicolo per le emozioni di ciascuno, interagendo con gli altri nel rispetto delle regole di “orchestrazione”: ascoltarsi, aspettarsi, seguire un ritmo insieme, collaborare.

Sorprendente scoprire quanti talenti musicali si nascondono anche dietro le sbarre, ed è stato bellissimo vedere la stessa gioia sprigionare dai volti dei detenuti e dei coristi esterni durante le improvvisazioni che ogni volta scaturivano dalle prove, lasciandosi andare con la musica.  Bellissimo alla fine di ogni incontro stringersi la mano, salutarsi come amici, sorridere nel canto, dire “oggi mi sono emozionato”, dire “grazie per la musica insieme”, e soprattutto pensare “queste sono persone come me”. Musica che unisce, musica che cura, musica che si prende cura….

E così, un accordo dopo l’altro, un canto dopo l’altro, anche i chitarristi meno esperti hanno suonato durante un concerto formato da canti e musiche suggerite anche dai detenuti stessi. Questo evento si è tenuto lunedì 19 maggio alle ore 17.00 nel teatro del carcere, a favore degli altri detenuti, del personale e dei vari volontari. Saranno riusciti i nostri eroi musicali a rallegrare e divertire il loro pubblico? Sarà stata vinta la scommessa iniziale?

Questo ve lo racconterò nel prossimo articolo!

Buona musica sempre.

Le immagini della cover e nel testo dell’articolo sono state scattate dall’autore.

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Mauro Presini

È maestro elementare; dalla metà degli anni settanta si occupa di integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Dal 1992 coordina il giornalino dei bambini “La Gazzetta del Cocomero“. È impegnato nella difesa della scuola pubblica. Dal 2016 cura “Astrolabio”, il giornale del carcere di Ferrara.

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