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P1040689Appuntamento con i Giardini Estensi, dal 30 aprile al 1 Maggio, a Ferrara. Tanti gli eventi in programma alla sala Alfonso I del Castello Estense, a quella dell’Arengo di Piazza Municipio, e all’aperto, in Piazza Castello. Tema i fiori spontanei, i giardini naturali e la bellezza del disordine, che si crea da solo, la voglia di lasciare le piante libere e di assecondarle in questo. Un giardino secondo natura, insomma, con poca manutenzione e tanta libertà e spontaneità.
Tempo fa abbiamo parlato de il temp(i)o delle erbacce (vedi), quelle erbe selvagge che sbucano fra le fessure che separano i passi di antiche pietre di pavimentazioni millenarie o che occhieggiano dalle piastrelle di garage o di piazzette periferiche abbandonate, quelle fronde fastidiose che crescono come se nulla fosse, incuranti di tutto e di tutti, che definiamo infestanti e che disturbano qualche occhio delicato ed elegante. Quelle creature selvagge e indomite. Giardino virtuoso, perché ogni seme è una piccola pianta potenziale. Contro costrizioni-convenzioni e degrado. Oggi è interessante notare come ai fiori e alle erbe spontanee si dedichi crescente attenzione. Anche nella manifestazione ferrarese.
Si inizia sabato 30 aprile con l’agronomo Giovanni Monfredini che, alla sala Alfonso I del Castello Estense, alle 9h30, presenterà al pubblico come utilizzare fiori spontanei nel giardino naturale, coltivando anche erbe e fiori selvatici e si continua con Paola Thiella che illustrerà “la natura in giardino” (stessa sala, ore 11h00).
IMG_0446Ad attirare particolarmente l’attenzione è la lettura teatrale della regista, saggista e scrittrice Giuliana Berengan (a molti della mia generazione nota anche come illuminata professoressa del Liceo L. Ariosto), dal titolo “Azetario floreale”. Alla sala dell’Arengo alle 17.00 di sabato 30 aprile, la voce si offrirà alla parola per rendere omaggio alle creature floreali, per evocare il profumo delle loro storie, per ritrovare il ricordo di emozioni dimenticate. Come usciti per incantesimo da un vecchio erbario i fiori si mostreranno nella loro cangiante bellezza, sveleranno i loro segreti, inviando messaggi di dolci nostalgie che accarezzano il cuore e lo inducono all’ascolto. Ricostruendo rime e ritmi di un tempo perduto le parole e la voce daranno corpo e anima alle loro misteriose essenze, ne scopriranno la meraviglia, i magici poteri, le piccole civetterie, li contempleranno con mistico rispetto, ne coglieranno la vibrante sensualità, il sospiroso rimpianto di Terre lontane. Ci saranno, con lo spettatore, il tulipano regale e appassionato, la divina rosa dal potere arcano, la nobile peonia dal fascino orientale, la camelia che sa di nostalgia, lunare artemisia, gioia e mestizia della celidonia, la solare margherita, la gardenia d’eleganza antica, la mimosa pudica, l’aspidistra timida e ritrosa, l’inebriante magnolia. Fiori che ancora sanno dir l’Amore, parole odorose per narrare di Bellezza e d’Armonia. I verbodrammi recitati da Giuliana Berengan (che ha ideato e promosso la Campagna Internazionale in Difesa delle Parole, il marchio Save the Words, “salva una parola salva un mondo”) sono “azioni della parola”, spettacoli verbali composti per restituire alle parole la loro ricchezza e musicalità, la capacità di commuovere e divertire, per non cadere nell’oblio. Parole che si ascoltano come una melodia e che si guardano esteticamente abbandonandosi al loro fluire, lasciandosi guidare in viaggi fantastici. Il verbodramma è stato composto per farne dono alla Contessa Consolata Pralormo, che ogni anno, apre il suo castello nel cuore del Piemonte, alla fioritura di circa 75.000 tulipani e narcisi ed è quindi stato presentato alla XVI edizione di “Messer Tulipano”, il 25 aprile 2015, al Castello di Pralormo (vedi). Si è ripetuto lunedì 25 aprile 2016, quando Giuliana Berengan ha esposto la sua performance verbodramma “per fiori solisti”, lettura teatrale di composizioni dedicate a singoli fiori, che prendono la parola come protagonisti. Il 30 aprile l’ascolteremo a Ferrara.
slide11Domenica 1 maggio sarà caratterizzata da “La bellezza del disordine”, dell’architetto paesaggista Giovanna Mattioli Castello estense, Sala Alfonso I, 9.30). Alcuni spunti per un giardino dalle forme naturali, intorno all’idea di giardino selvatico, mosso, naturaliforme, e di come questo “disordine” possa dialogare con la nostra tradizione che è ancora quella di un giardino fortemente geometrico, ordinato e agricolo. Questa tipologia di giardino “selvatico” è molto diffusa in Francia e Inghilterra, sia in ambito privato che pubblico, durante la conferenza verranno mostrati esempi che si possano adattare al nostro territorio. Perché il disordine può essere bello. Chiara Boni (stessa sala, alle 15.00) continuerà con le “piante a bassa manutenzione per un giardino secondo natura”, con esempi di piante del suo vivaio resistenti alla siccità. Le “orchidee spontanee” saranno quelle dell’erborista e collezionista di orchidee rare Francesco Locatelli, alle 16.00, seguira’ la presentazione del libro “Erba volant”, di Renato Bruni, professore associato in Botanica / Biologia Farmaceutica presso l’Università di Parma.
Non mancheranno, ovviamente, esposizioni di piante, mostre fotografiche, attività didattiche con materiali naturali, come dimostrazioni di tessiture a mano o corsi di cesteria.
Il tutto all’insegna della più completa spontaneità e libertà.


Sito della manifestazione, vedi
Il Concorso Balconi e Negozi in Fiore 2016 continua, vedi

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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