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Girano il mondo gratis e realizzano video in ogni luogo che visitano. Non il vecchio e trito filmino delle vacanze, ma accattivanti e freschi reportage. Intervistano, mostrano, spiegano. Raccontano e si raccontano. Il loro sogno è fare di un hobby il loro lavoro. Film-maker di fatto lo sono già. Ma cercano un riconoscimento professionale. E un’opportunità.

Loro sono Anna Luciani e Simone Chiesa. “Esploriamo il mondo utilizzando il Couchsurfing, un social network – spiegano – che mette in relazione viaggiatori e persone che offrono gratuitamente ospitalità a casa propria con l’obiettivo condiviso di realizzare un vero e proprio scambio culturale”.
Avviato come progetto no-profit, CouchSurfing ha la sua base operativa a San Francisco. Il sito è gratuito per gli utenti che sono incoraggiati a fornire informazioni e foto dei luoghi visitati e trae guadagno dagli investitori.
“Couchsurfing.org è appunto un particolare social network nato nel 2004 per permettere ai viaggiatori di tutto il mondo di incontrare persone disposte ad ospitarli gratis. Questa pratica da luogo a un vero e proprio scambio culturale che arricchisce tutti: chi viaggia scopre il luogo visitato da un punto di vista meno turistico e più autentico, mentre chi ospita ha la possibilità di conoscere persone e culture diverse senza doversi muovere da casa propria”.
Ad oggi il Couchsurfing è praticato in più di 120mila città in tutto il mondo e conta circa 9 milioni di iscritti.
“Le affinità tra i “couch” – così ci si chiama abbreviandosi tra couchsurfers – vengono garantite attraverso gli strumenti del portale. Ogni utente ha un proprio profilo in cui compaiono informazioni generali e personali (interessi, sport e hobby, passioni, aspetti del carattere eccetera), foto e soprattutto recensioni ricevute dagli altri utenti (compagni di viaggio o ospiti). I feedback sul profilo costituiscono una ‘carta di identità’ fondamentale per selezionare a chi mandare le richieste di ospitalità o scegliere chi ospitare, creando una fiducia reciproca reale a partire dall’analisi delle esperienze già vissute con gli altri membri della comunità.

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Anna Luciani
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Simone Chiesa

“Viaggiando – dicono – abbiamo messo a frutto la nostra passione e le nostre competenze (l’esperto è Simone, ndr) nel campo della produzione video. Abbiamo realizzato un gran numero di episodi, raccolti in 15 puntate da 52 minuti ciascuna oppure in tante pillole più brevi. Quella che consideriamo ‘prima stagione’ è stata girata in Brasile, Uruguay e Argentina nel 2014. ‘Couchsurfers’ è il titolo che abbiamo scelto per il nostro programma, che propone uno stile di viaggio alternativo, giovane, divertente e dinamico che racconta luoghi, persone, curiosità e aspetti singolari delle più interessanti località nel mondo, servendosi della guida privilegiata e della visione interna dei locals”.

Vi siete ispirati ad altri programmi già in onda?
Girano molte cose. “Racconti dalle megalopoli” trasmesso da LaEffe e “Posso venire a dormire da voi” di Rai 5 sono i nostri riferimenti.

Cosa volete mostrare attraverso le vostre immagini?
L’obiettivo del programma è quello di raccontare i luoghi visitati, le persone e i vari aspetti delle diverse culture viaggiando in stile ‘Globetrotter’ a basso costo, zaino in spalla, in un’atmosfera autentica e genuina, valorizzando sia gli incontri e gli eventi casuali sia quelli programmati con persone o situazioni di particolare interesse, filmando spesso in soggettiva e in modo discreto, creando dinamiche informali e divertenti ma allo stesso tempo interessanti e informative.

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Simone Chiesa e Anna Luciani, ideatori di Couchsurfers programma tv di viaggio

Come siete organizzati nel vostro lavoro?
La troupe non è costituita dal classico binomio presentatore-operatore, bensì da due film-makers che sono al tempo stesso i protagonisti dell’avventura, permettendo in questo modo di creare dinamiche sociali intime e spontanee e facilitando l’immedesimazione dello spettatore che si sente coinvolto e partecipe.

Il prodotto finale che caratteristiche assume?
I video vengono presentati come diari di viaggio che i due protagonisti mostrano agli amici durante un aperitivo in casa commentando l’avventura, scherzando, ironizzando, riflettendo sulle esperienze vissute. Questa tecnica è simile a quella utilizzata in “Gazebo”, il celebre programma di Rai 3.
Lo stile è fresco, giovane, con una buona dose di umorismo ma usato in modo intelligente, non superficiale e non banale. Si cerca di fare vivere allo spettatore le stesse cose che accadono realmente facendo couchsurfing e viaggiando zaino in spalla per il mondo, senza filtri, senza censure e senza artifizi.

Avete già pronta una prima serie di puntate, giusto?
Sì, sono 15, ambientate in Sudamerica e sono state registrate tra febbraio e luglio 2014. E’ stato scelto il Brasile particolarmente vivace per la concomitanza dei mondiali di calcio 2014 e prossimo teatro di un altro evento di dimensione mondiale: le Olimpiadi 2016.

E come intendente in seguito sviluppare il format?
L’idea è quella di realizzare un progetto cross-media che si integri con il portale già esistente couchsurfing.org, invitando gli utenti di tutto il mondo a proporre e proporsi per partecipare al programma. Si possono anche creare tre o quattro troupe di viaggiatori diversi, in modo tale da coprire contemporaneamente luoghi anche molto distanti tra loro e creare un programma più lungo e più vario.

Insomma non resta che augurar loro di rivederli presto in tv…


Simone Chiesa
, originario del Lago di Garda, è un filmmaker di 33 anni che ha realizzato in 8 anni di attività circa 200 prodotti audiovisivi, tra cui 6 documentari d’autore andati in onda in prima serata su DeejayTV e numerosissimi episodi di “Icarus – La ricerca del limite” in onda tutti i giorni su Sky Sport. Ha viaggiato in più di 24 Paesi nel mondo e vissuto in alcuni di questi anche per periodi prolungati. Parla fluentemente 6 lingue.

Anna Luciani, sua compagna in viaggio e nella vita, nata a Comacchio, è un noto architetto urbanista con l’hobby della fotografia. La sua passione sono sempre stati i viaggi e parla fluentemente inglese, spagnolo, francese e portoghese.

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Sergio Gessi

Sergio Gessi (direttore responsabile), tentato dalla carriera in magistratura, ha optato per giornalismo e insegnamento (ora Etica della comunicazione a Unife): spara comunque giudizi, ma non sentenzia… A 7 anni già si industriava con la sua Olivetti, da allora non ha più smesso. Professionista dal ’93, ha scritto e diretto troppo: forse ha stancato, ma non è stanco! Ha fondato Ferraraitalia e Siti, quotidiano online dell’Associazione beni italiani patrimonio mondiale Unesco. Con incipiente senile nostalgia ricorda, fra gli altri, Ferrara & Ferrara, lo Spallino, Cambiare, l’Unità, il manifesto, Avvenimenti, la Nuova Venezia, la Cronaca di Verona, Portici, Econerre, Italia 7, Gambero Rosso, Luci della città e tutti i compagni di strada

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it