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Inutile stare a rileggere tutto il programma. Di iniziative politiche, nel calendario di eventi che sabato riempiva l’intera ultima pagina pubblicitaria della Nuova Ferrara, proprio non c’è ombra. Eppure “Festissima” è la festa del Partito Democratico. Di quello di Portomaggiore, nel caso specifico. Ma nemmeno setacciando i ‘post’ inseriti sulla pagina Facebook del locale Pd si riesce trovare traccia di incontri o dibattiti su temi di attualità.

Festissima è incominciata sabato 1 agosto. Per promuoverla, a partire dal 21 luglio, sul canale ‘social’ sono stati pubblicati dieci annunci. Si fa riferimento a “ristorante coperto e climatizzato, pizzeria con forno a legna, piadineria artigianale, caffetteria-gelateria, tombola, orchestre”. Si segnalano “l’estrazione dei tomboloni”, i “trofei di briscola e di burraco”, ma la politica resta un’emerita sconosciuta. Un’estranea totale…

Leggendo il dettagliato programma di Festisima apparso sul giornale, avevamo escluso la possibilità che a un festival di partito davvero non si organizzasse neppure un evento di natura politica e avevamo ipotizzato che per promuovere la manifestazione si fosse ritenuto più appropriato indicare (solamente) gli appuntamenti gastronomici, quelli ludici, musicali, ritenendo forse che le persone – anche alla festa del Pd – vadano più che altro per divertirsi e per svagarsi. Già così lo scenario ci era parso desolante. Invece è addirittura peggio. Non è una strategia di marketing comunicativo, quella adottata, basata sulla diffusa convinzione che ciò che ha a che fare con il dibattito politico e sociale non attragga e anzi risulti respingente. Il fatto è un altro. A verifiche fatte scopriamo che gli incontri politici non sono stati celati, tenuti in secondo piano, nascosti per… pudore: non ci sono proprio.

Portomaggiore, oltretutto, non è una località qualsiasi. E’ il Comune amministrato dal sindaco Nicola Minarelli, che nei mesi scorsi è stato l’unico esponente del partito a sfidare Luigi Vitellio nella corsa (persa) alla segreteria provinciale. Ci si sarebbe atteso un po’ di fervore. E allora, per provare a capire, ci siamo rivolti a entrambi. Nessuno dei due però ha condiviso il nostro sconcerto.

Il segretario non si scompone: “Festissima è sempre stata così – commenta pacatamente Vitellio – Ogni festa ha il suo format, noi rispettiamo le scelte”. Dunque non c’è un’indicazione di programmazione generale? E qual è allora la differenza fra una festa del vostro partito e quella organizzata da un privato o da un qualsiasi altro soggetto? “L’organizzazione è curata dai volontari del Pd, lavorano tutto l’anno su temi politici, è anche lecito che in piena estate si concedano un paio di settimane di stacco”.

Spiega il sindaco Minarelli: “Abbiamo tentato per diversi anni di recuperare spazio per l’iniziativa politica. Ma agosto è un mese particolare e si fa fatica a trovare non dico il vip ma la persona che possa portare la discussione su temi di natura generale. Quindi abbiamo virato su un ‘core business’ fatto di intrattenimento e svago”.

Sarà. Ma a noi questo svagato Pd lascia perplessi assai.

 

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Sergio Gessi

Sergio Gessi (direttore responsabile), tentato dalla carriera in magistratura, ha optato per giornalismo e insegnamento (ora Etica della comunicazione a Unife): spara comunque giudizi, ma non sentenzia… A 7 anni già si industriava con la sua Olivetti, da allora non ha più smesso. Professionista dal ’93, ha scritto e diretto troppo: forse ha stancato, ma non è stanco! Ha fondato Ferraraitalia e Siti, quotidiano online dell’Associazione beni italiani patrimonio mondiale Unesco. Con incipiente senile nostalgia ricorda, fra gli altri, Ferrara & Ferrara, lo Spallino, Cambiare, l’Unità, il manifesto, Avvenimenti, la Nuova Venezia, la Cronaca di Verona, Portici, Econerre, Italia 7, Gambero Rosso, Luci della città e tutti i compagni di strada

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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