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Un pezzo di storia dell’arte ferrarese del secolo scorso quella che ha messo insieme Assicoop con la collaborazione di Legacoop Estense in una collezione di oltre una ventina di opere, ora finalmente visibili in una mostra aperta a tutti a Ferrara con ingresso libero nelle sale di Palazzo Muzzarelli Crema.
La rassegna ‘Situazioni d’arte – Artisti ferraresi tra ’800 e ’900’ riesce a dare una sintesi dei tanti elementi che compongono la ricerca di quegli anni tormentati e vorticosi, quando i pittori ferraresi esprimono la loro creatività captando le innovazioni e le tendenze, riprendono e stravolgono i canoni dell’arte traducendoli in uno stile personale, che ciascuno esplora e sviluppa in maniera propria: c’è il verismo di sapore familiare e tradizionale dei ritratti di Alberto Pisa e di Arnaldo Ferraguti e l’inquietudine sensuale tratteggiata da una pennellata divisionista nelle tele di Giovan Battista Crema. Come quella che mette in scena nelle ‘Danzatrici’, spettacolare per i colori e i contrasti di luci e ombre che irrompono nei suoi tre metri di larghezza.

Le opere di Ferraguti e Pisa nellla prima sala della mostra
Il presidente di Legacoop estense Andrea Benini davanti alla tela di Crema
L’autoritratto di Roberto Melli a Palazzo Crema

Oltre alle diversità stilistiche, la mostra mette uno accanto all’altro autori di ideologia e posizioni contrapposte nella società dell’epoca. Ecco allora la compattezza delle figure di sapore classico e imponente di un’artista pienamente integrato all’interno del regime fascista come Achille Funi e la malinconia così moderna e quasi monocroma dell’autoritratto e delle periferie così poco auliche che dipinge Roberto Melli, artista di origine ebraica escluso dalla vita pubblica in seguito alla promulgazione delle leggi razziali.

Ritratto di Achille Funi dell’amico e pittore Mario Tozzi nella locandina di Situazioni d’arte, Ferrara 2017

Dopo i ritratti divisi per autore, che alternano mitologia e realtà quotidiana nelle prime tre sale, la mostra si conclude con una carrellata di paesaggi realizzati da autori diversi. A mostrare la propria visione del mondo si alternano gli acquerelli con scorci cittadini da Grand Tour firmati da Alberto Pisa, che illustra corso Ercole d’Este e piazza Ariostea come cartoline che immortalano un viaggio nella storia del Rinascimento, e i pezzi di periferia anonima che raccontano l’ordinarietà del quotidiano negli oli su tela di Roberto Melli. Una giovanile e poetica ‘Campagna ferrarese’ mostra i primi passi di Filippo De Pisis alle prese con la realtà in una maniera già intimista, ma non corrosa e stenografica, ancora lontana da quel disfacimento che poi caratterizzerà le tele successive, famose per il tratto volutamente approssimativo delle macchie veloci che tratteggiano i soggetti nelle sue opere più note.

La mostra d’arte promossa da Assicoop con Legacoop Estense ha il patrocinio del Comune di Ferrara e si avvale della collaborazione delle Gallerie civiche d’arte moderna e contemporanea: 25 le opere esposte, 14 delle quali vengono dalla collezione Assicoop e 11 dalle Gallerie civiche. Un insieme normalmente poco fruibile – ha spiegato Lorenza Roversi, curatrice della mostra insieme con Luciano Rivi – “perché di collezione privata e perché i quadri di proprietà pubblica da tempo si trovano nei depositi a causa della chiusura di Palazzo Massari”, dove sono in corso i restauri dopo i danni causati dal terremoto. Assicoop ha poi contribuito al recupero conservativo delle tre ‘Danzatrici’ in una collaborazione mirata a far conoscere alla città il patrimonio culturale e artistico locale.

La curatrice Lorenza Roversi a Palazzo Crema, Ferrara, novembre 2017

“Le opere – spiega il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini – fanno parte di una collezione di artisti ferraresi che abbiamo iniziato a mettere insieme dal 2012, da quando Legacoop è entrata a far parte di Assicoop Modena&Ferrara UnipolSai Assicurazioni. E questa è la prima volta che una parte della raccolta viene mostrata. Le acquisizioni continuano e la più recente riguarda alcuni disegni di Mentessi. La volontà è quella di esporre le opere facendo una mostra ogni anno da qui al 2019, scegliendo di volta in volta contenitori diversi, in modo da valorizzare anche spazi meno conosciuti ma assolutamente interessanti da vedere, come è appunto Palazzo Crema”.

La curatrice fa poi notare che gli ambienti che ospitano “Situazioni d’arte” sono doppiamente centrati e significativi. “A Palazzo Crema – dice Lorenza Roversi – ha abitato ed è cresciuto uno degli artisti di cui sono esposti i lavori. Giovan Battista Crema era infatti il figlio della famiglia di avvocati proprietaria dell’edificio. Una famiglia appassionata delle arti, tanto che negli anni Venti del Novecento gli stessi spazi dove sono ora in mostra le opere erano sede della Galleria d’arte moderna di Ferrara. Galleria privata, istituita dalla società Benvenuto Tisi, che tra il 1921 e 1924 qui ospita rassegne di alcuni dei pittori ora di nuovo protagonisti del percorso espositivo messo insieme da Assicoop con il contributo delle gallerie comunali”.

“Situazioni d’arte”, presentazione della mostra: Millo Pacchioni, Andrea Benini, Massimo Maisto, Lorenza Roversi, Luciano Rivi

Un ritorno alle origini nel segno dell’amore per l’arte e del mecenatismo che ha sottolineato anche l’assessore comunale alla Cultura e vicesindaco Massimo Maisto lodando “l’apporto concertato di tutti gli attori presenti, perché una città è compiutamente d’arte e di cultura solo se le istituzioni pubbliche e i soggetti privati introiettano convintamente questa vocazione e compartecipano al suo conseguimento”.

Clicca qui per leggere la presentazione della mostra sulla pagina di Legacoop.

‘Situazioni d’arte – Artisti ferraresi tra ’800 e ’900’ è visitabile a Palazzo Muzzarelli Crema, via Cairoli 13, Ferrara. Da sabato 18 novembre al 17 dicembre 2017, aperta dal giovedì alla domenica ore 15-19, sabato e festivi anche ore 10-15. Ingresso libero.

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, Mantova 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, Bologna 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici Università di Ferrara, Mimesis, Milano 2017). Ha curato la mostra “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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