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“Mi impegno a prendere contatti con la Cineteca Nazionale e con la Cineteca di Bologna per capire diritti e stato di conservazione della pellicola: questi sono i punti imprescindibili di partenza”.
Dopo Paolo Marcolini, presidente di Arci Ferrara, anche il vicesindaco e assessore alla cultura del Comune, Massimo Maisto, ha voluto rispondere all’appello del professore di Unife, Paolo Veronesi, sul recupero della pellicola ‘ferrarese doc’ ‘Giovinezza, giovinezza’, girata a Ferrara nel 1969 e tratta dal libro del 1964 di un illustre uomo politico cittadino, Luigi Preti.
Coinvolto da Veronesi, sia come componente dell’amministrazione sia come cinefilo, Maisto non si tira indietro: “Rispondo positivamente all’appello. Del resto abbiamo già fatto molto non solo per gli autori amati e conosciuti dal grande pubblico, da Antonioni a Vancini, ma anche per quella che è stata chiamata la ‘seconda officina ferrarese’ composta da grandi talenti, ‘minori’ solo per chi non è appassionato di cinema d’autore: Sani, Ragazzi, Pittorru, Sturla, Felisatti, sono solo alcuni nomi”. Uno sguardo ad ampio raggio che troverà una realizzazione nel futuro Museo Antonioni a Palazzo Massari-Cavalieri di Malta: “Nella nostra idea il patrimonio artistico di Antonioni dovrà diventare il nucleo centrale di sviluppo di un racconto di più ampio respiro sul Novecento cinematrografico di Ferrara e a Ferrara”.

Marcolini e Arci si erano detti disponibili a mettersi al servizio di questa operazione culturale di recupero della pellicola a patto di entrare a far parte di una squadra più ampia che potesse coinvolgere anche le istituzioni, e uno o più mecenati privati, lasciando al crowdfunding – opzione suggerita da Veronesi – un ruolo minoritario, come dimostrazione di un interesse allargato della cittadinanza rispetto all’iniziativa. Il vicesindaco non esclude che il ruolo dell’amministrazione comunale in questa ‘cordata’ possa andare anche al di là della mediazione come stakeholder istituzionale. “Sicuramente possiamo avere un ruolo di raccordo, non escludo nemmeno la partecipazione ai finanziamenti, ma prima bisogna interpellare la Cineteca Nazionale e la Cineteca di Bologna per capire lo stato della pellicola: la semplice ripulitura e rimessa in sesto avrebbero un costo, per un restauro vero e proprio siamo su cifre molto più cospicue”. Maisto conferma dunque quanto già anticipato da Marcolini su una prima valutazione preventiva da parte di esperti sullo stato di ‘Giovinezza giovinezza’ per poi capire come procedere e andare alla ricerca di finanziamenti.

Non si poteva non chiedere all’assessore Maisto lo stato di avanzamento dei lavori sul Museo Michelangelo Antonioni, da lui stesso citato e chiuso al pubblico dal 2006 (fonte: sito Mibact), e di quelli di inventariazione e catalogazione informatizzata del fondo Antonioni: “Palazzo Massari-Cavalieri di Malta è un cantiere enorme, ma i lavori procedono e il progetto prenderà forma anche dalle mostre che abbiamo portato in tutto il mondo. Per quanto riguarda l’archivio stiamo andando avanti in maniera molto veloce”.
L’ultima domanda riguarda la valorizzazione di questo patrimonio culturale così ‘pop’: Museoferrara, il museo online della città estense, in occasione delle mostre di Palazzo Diamanti sulla Ferrara metafisica e sul Cinquecentenario dell’Orlando Furioso, è stato uno strumento per portare questi temi nelle strade cittadine, potrebbe servire allo scopo anche nel caso della Ferrara cinematografica? “Assolutamente sì, tanto che è un cantiere che abbiamo già in programma: sarà realizzato fra fine 207 e inizio 2018”.

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Federica Pezzoli


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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