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Qualche giorno fa ho chiesto ai bambini e alle bambine se avessero scritto una lettera a Babbo Natale.
Quasi tutti l’avevano scritta e inviata; soltanto in due non l’avevano ancora scritta ma si sono impegnati a farla in tempi brevi.
La maggior parte ha interpretato la lettera a Babbo Natale come “una lista della spesa” cioè un elenco di regali; solo una minoranza si è interessata alla salute di Babbo Natale.

Per rinforzare l’idea di una lettera rivolta a qualcuno che si occupa dei bambini e non a qualcosa che vende prodotti commerciali, l’altro ieri in classe ho proposto un testo dal titolo “Lettera a Babbo Natale senza scopo di lucro”. Ho chiesto ai bambini e alle bambine di presentarsi, di raccontare qualcosa di sé e di chiedere qualcosa anche a lui senza far cenno ai regali desiderati.
Fra i racconti sono emerse delle confessioni segrete: le paure, gli innamoramenti, le emozioni, le conquiste.

Fra le tante domande ne sono uscite dieci “scomode” che i bambini vorrebbero rivolgere a Babbo Natale. 
Eccole:
01) Come fai a portare i regali in tutto il mondo in una sola notte?
02) Come fai a sapere se i bambini sono stati buoni?
03) Perché la renna Rudolph ha il naso rosso?
04) Hai paura del buio?
05) Di cosa hai paura?
06) Guardi la televisione?
07) Dove vai in estate?
08) Ti piace disegnare?
09) Quanti anni hai?
10) Sei sposato?
Dopo averle raccolte, ho chiesto agli alunni e alle alunne di formulare ipotesi come se loro fossero Babbo Natale e dovessero rispondere alle domande “scomode” dei bambini.
Quelle che riporto sono le loro risposte.

COME FAI A PORTARE I REGALI IN TUTTO IL MONDO IN UNA SOLA NOTTE?
Le ipotesi sono diverse: negli zoccoli delle renne ci sono dei razzi; Babbo Natale conosce delle scorciatoie; può usare il teletrasporto; riceve energia dai bambini quindi va veloce; è una cosa magica del Natale.

COME FAI A SAPERE SE I BAMBINI SONO STATI BUONI?
L’ipotesi più accreditata è che in una pallina dell’albero di Natale ci sia un trasmettitore così Babbo Natale vede e sente tutto. Per altri, Babbo Natale ci spia; per altri ancora è una magia del Natale.

PERCHÉ LA RENNA RUDOLPH HA IL NASO ROSSO?
Secondo un bimbo, per sbaglio, Rudolph potrebbe aver mangiato un lampeggiante rosso. Secondo un altro, potrebbe essere stato colpito da un fulmine ed il naso si è infiammato e poi è rimasto arrossato. Gli altri dicono che Rudolph è nato così.

HAI PAURA DEL BUIO?
Qualcuno dice di no perché lui è abituato a viaggiare di notte. Altri però dicono di sì perché lui ha paura di certe ombre mostruose che vivono nel buio.

DI COSA HAI PAURA?
Le risposte sono diverse: ha paura che i suoi regali non piacciano ai bambini; di trasformarsi lui stesso in un regalo; che qualcuno o qualcosa rovini la magia del Natale.

GUARDI LA TELEVISIONE?
Sono tutti d’accordo: non ce l’ha e non la guarda perché preferisce leggere le lettere dei bambini e delle bambine. Poi non ha mica tanto tempo libero perché ha molte cose da fare e da controllare.

DOVE VAI IN ESTATE?
In molti pensano che d’estate vada al mare (a Porto Garibaldi, al Lido di Spina, in Sicilia, alle Bahamas); gli altri lo immaginano in qualsiasi posto dove ci sia la neve.

TI PIACE DISEGNARE?
Secondo un bambino è lui che disegna ogni singolo fiocco di neve (una specie di Babbo Natale designer); per un altro disegna alberi di Natale e, per la maggioranza, disegna giocattoli.

QUANTI ANNI HAI?
La maggior parte dice 80, qualcuno 46 ed un bambino sostiene invece che abbia 90 anni.

SEI SPOSATO?
Uno soltanto sostiene la tesi di un Babbo Natale single mentre la gran parte della classe è divisa: metà dice che è sposato con la Befana e un’altra metà con Mamma Natale.

Babbo Natale di Caterina, scuola elementare di Cocomaro
Babbo Natale di Federico, scuola elementare di Cocomaro
Babbo Natale di Francesco, scuola elementare di Cocomaro
Babbo Natale di Matteo, scuola elementare di Cocomaro

A questo punto qualcuno potrebbe chiedere: a cosa serve proporre un simile testo, chiedere queste cose a Babbo Natale ed ipotizzare le sue risposte?
Queste le mie personalissime dieci risposte…
01) Serve ad allenare l’immaginazione e la creatività.
02) Serve a vedere l’umanità nell’altro, anche se è una creatura fantastica.
03) Serve a spostare il proprio punto di vista e a mettersi nei panni dell’altro.
04) Serve ad ascoltare i pensieri dei compagni.
05) Serve a confrontare i propri pensieri con quelli dei compagni.
06) Serve a motivare all’ascolto e alla scrittura.
07) Serve ad esprimere il mondo che si ha dentro.
08) Serve a scoprire e a farsi affascinare da nuovi mondi.
09) Serve a conoscere le immaginazioni, le fantasie e le logiche dei bambini e delle bambine della classe.
10) Serve ad insegnare ad imparare e ad imparare ad insegnare.

Anche se non è mia, aggiungerei volentieri una frase di Milan Kundera a mo’ di undicesima risposta: “La stupidità deriva dall’avere una risposta per ogni cosa. La saggezza deriva dall’avere, per ogni cosa, una domanda.

Comunque facciate domande scomode, Buon Natale e Buone Feste.

Cover: Ogni dicembre, puntualmente, J. R. R. Tolkien inviava ai suoi figli una lettera in una busta con un francobollo proveniente dal Polo Nord. Le lettere erano corredate da splendide e immaginifiche immagini, opera dello scrittore.

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Mauro Presini

È maestro elementare; dalla metà degli anni settanta si occupa di integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Dal 1992 coordina il giornalino dei bambini “La Gazzetta del Cocomero“. È impegnato nella difesa della scuola pubblica. Dal 2016 cura “Astrolabio”, il giornale del carcere di Ferrara.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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