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Mese: Gennaio 2016

Fondi europei, in Emilia-Romagna partenza rapida nell’uso dei fondi

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Questa mattina, in occasione del primo Comitato di Sorveglianza dell’anno sui fondi Por Fesr 2014-2020, fatto il punto della situazione e presentate anche le iniziative del primo semestre a favore di turismo e dell’attività produttive.

Bologna – Sostegno alla ricerca e alle imprese turistiche che puntano ai servizi innovativi, interventi per la mobilità sostenibile e per sostenere le imprese a intraprendere percorsi innovativi. Sono questi alcuni dei prossimi passi che saranno attuati nel primo semestre 2016 dal Programma operativo regionale Fesr 2014-2020, presentati questa mattina a Bologna in viale Aldo Moro in occasione della prima riunione del Comitato di Sorveglianza.
«Quelli del Por Fesr – ha dichiarato l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi in apertura dei lavori – sono obiettivi ambiziosi, ma la Regione è tra le più virtuose nella capacità di spesa dei fondi europei, posizione che abbiamo intenzione di mantenere».
«Una parte del Programma operativo regionale – ha aggiunto l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini – mette a disposizione del sistema pubblico-privato risorse per il turismo e il commercio perché la valorizzazione delle nostre destinazioni turistiche è una leva di crescita fondamentale del tessuto economico del territorio».
Nei prossimi mesi si apriranno i bandi per il sostegno alle infrastrutture della ricerca, il supporto per l’acquisizione di servizi per avvicinare le imprese a percorsi innovativi, il sostegno alla competitività delle imprese turistiche attraverso interventi di qualificazione dell’offerta e innovazione di prodotto/servizio, strategica ed organizzativa, la promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche, le soluzioni integrate per le smart cities and communities.
Tra le risorse del Por Fesr 2014-2020 già utilizzate quelle del bando ricerca industriale strategica, per un valore di 35 milioni di euro, e quelle del bando progetti di ricerca e sviluppo delle imprese, con una dotazione di 31 milioni di euro, che complessivamente prevedono l’assunzione di 700 nuovi ricercatori.

Modonesi: “Troppi abusi in centro, puniremo i furbetti di corso Martiri”

aldo-modonesiFa delle gran belle foto l’assessore Aldo Modonesi. Basta consultare il suo profilo Instagram per rendersene conto. Gli abbiamo domandato allora di ritrarre con la medesima maestria la situazione della mobilità ferrarese – a cui il sindaco lo ha delegato – partendo dal centro storico della città.

Stando alle ultime notizie si ha la sensazione che per l’asse stradale Cavour-Giovecca sia imminente la decisione di chiusura del tratto in prossimità del castello. E’ così?
No, non è così. Prima bisogna adeguare il piano della mobilità. La normativa ci impone di passare dal Pum al Pums…

Ahi, cominciamo male: ci aspettavamo una risposta invece eccoci con le sigle…
Sostenibile. Le scelte del nuovo piano urbano delle mobilità avranno questa segno. E saranno scelte discusse. Ci confronteremo con i cittadini prima di decidere, sarebbe scorretto non farlo. Certo si corre il rischio di allungare i tempi, ma meglio così piuttosto che calare le cose dall’alto. Poi certo, c’è momento della decisione e non ci sottrarremmo alle nostre responsabilità, ma non potremo prescindere dal Pair

Ci risiamo…
E’ il piano aria integrato che la Regione Emilia Romagna sta approvando. L’ottica di sostenibilità è già presente nella nostra azione di governo, ma adotteremo ulteriori strumenti di partecipazione e di rilevazione di natura scientifica. Parlo di sistemi di rilevazione del traffico ora attivi sulle strade di maggior transito che poi applicheremo anche su quelle secondarie e questi condizionerà le scelte che saranno fatte con la forza dei numeri. Il lavoro preparatorio proseguirà nei prossimi mesi. Dobbiamo aggiornare la mappa flussi perché le ultime rilevazioni del traffico sono del 2008. Ma nel frattempo sono accadute cose importanti, come il trasferimento dell’ospedale che indubbiamente incide sulle abitudini di spostamento.

Bene, ma al di là di tutte le considerazioni generali non avvertite in questo specifico caso l’esigenza di tutelare un monumentale come il castello, forse il più emblematico della città?
Certo, la chiusura aumenterebbe l’appetibilità del centro storico. Il problema è capire dove vanno a scaricarsi questi flussi di traffico. Se fosse semplice l’intervento sarebbe stato fatto già trent’anni fa quando si è cominciato a parlarne. La differenza rispetto ad allora è che oggi c’è tangenziale ovest e si è realizzato interramento della ferrovia. Per come è conformata la città e per le scelte avvedute fatte 20-25 anni fa l’asse di transito nord-sud funziona meglio di quello est-ovest. La chiusura parziale di Cavour-Giovecca regge se ci creeranno adeguate alternative.

La sperimentazione della scorsa primavera non ha creato sconvolgimenti…
Anzi, è stato un esperimento molto felice. Il centro storico era pieno di gente. Qualche lettera di lamentela di residenti per la verità l’abbiamo ricevuta, ma nell’insieme la prova ha retto. Dopo di che un conto è una chiusura parziale nel fine settimana, altro è un blocco continuo.

Ma insomma, in attesa che l’assessore decida a seguito del percorso partecipato, il cittadino Aldo Modonesi come la pensa?
Io penso che sia una cosa assolutamente interessante da verificare…

Quindi magari facendo nuove sperimentazioni anche infrasettimanali?
E perché no? Nel caso servirebbero azioni di accompagnamento. Parcheggi, navette ecologiche, bici pubbliche. Per quanto riguarda le aree di sosta a ovest il problema non si pone: c’è l’area di via del lavoro che può assolvere bene al compito. La novità è che abbiamo maturato una solida ipotesi per un grande parcheggio scambiatore anche a est: si è sempre ragionato di via Copparo, via Comacchio e via Pomposa. Ma oggi che si è liberata l’area del vecchio Sant’Anna, proprio lì potremmo trovare risposta a questa esigenza

A proposito di castello, l’asfalto sul lato ovest a ridosso del fossato è indecente. Avete valutato la possibilità di pavimentarlo con i sampietrini o i ciottoli come sugli altri tre fronti?
L’idea è bella ma l’intervento è in un ordine di spesa di mezzo milione di euro. Non è fra le nostre priorità. Quest’anno ci concentreremo su via Saraceno. E poi procederemo nel progetto di ampliamento della Ztl attuale, integrando l’area sino a via Baluardi, via XX settembre e Carlo Mayr per risalire verso via Scandiana.

Ottima cosa. Ma parliamo del transito delle auto in centro. Non le sembra che ne circolino troppe?
L’accesso è riservato a chi ha comprovato bisogno. Ma il problema esiste e sono maturi i tempi per un unico permesso che sostituisca vetrofanie e autorizzazioni varie. Un unico permesso faciliterebbe i controlli e semplificherebbe la vita ai cittadini, anche perché pensiamo a un sistema di rinnovi online. In parallelo va fatta una puntuale verifica sui permessi di transito in Ztl. La sensazione è che molti usino porta Reno e corso Martiri come scorciatoia.

Ci sono molti abusi anche nell’utilizzo dei permessi rilasciati ai disabili…
Oltre agli abusi, che vanno sanzionati, c’è un’altra questione: cinque targhe collegate a mio modo di vedere troppe.

Cinque targhe?
Sì, ora è così. Bisogna regolamentare diversamente.

E ridurre le fasce orarie di accesso?
E’ un’ipotesi da valutare.

I taxi devono per forza stazionare in piazza Savonarola?
Li abbiamo sensibilmente ridotti, ora ce ne sono solo cinque.

Solo… E quelli devono proprio stare lì, nel salotto dinanzi al castello?
Quelli sì.

C’è anche un problema legato ai parcheggi su corso Martiri. Il mercato c’è un giorno alla settimana, le auto in sosta ci sono sempre. Non si possono vietare?
Al momento non c’è un orientamento in questo senso.

Siccome la maggior parte sono quelle dei disabili, non si può immaginare una convenzione con la Curia che dispone di un’ottantina di posti auto interni, lontani dalla vista?
Non risolveremmo il problema: i disabili per legge possono entrare e parcheggiare in qualsiasi via, anche in presenza di un divieto di sosta.

Ma se c’è anche il divieto di fermata invece non possono…
No, in quel caso no.

E dunque, se ci fosse un’alternativa valida, si potrebbe fare. Ma lasciamo il centro e allarghiamo il fronte: quando sarà inaugurata la tangenziale ovest?
Penso che prima di Pasqua si apra. L’ultimo grosso intervento finisce questi weekend con l’asfaltatura, l’illuminazione e la posa del guard rail. Abbiamo fatto una grande lavoro di recupero dopo la messa in stato di fallimento dell’impresa appaltatrice, c’era il rischio concreto di uno slittamento lunghissimo.

La metro per Cona?
E’ un cantiere quello che andrebbe benedetto. Entro l’estate uscirà il nuovo bando. Teniamo molto monitorata questa vicenda.

I tempi di entrata in funzione?
Serviranno almeno tre anni di lavori. Più il tempo tecnico per la messa in esercizio.

Meglio andare in bicicletta! In città però, Cona non è proprio dietro l’angolo…
Sì, stiamo potenziando la rete della mobilità ciclabile con la chiusura della ‘grande U’. Realizzeremo le tratte per completano il percorso che raccorda Francolino alla Canottieri lambendo le mura di Ferrara e risalendo lungo via Padova. E in realtà a vantaggio delle frazioni stiamo anche completando la ciclabile fra Aguscello, Cocomaro e l’ospedale di Cona
Un ultimo intervento al quale tengo molto è l’integrazione del sistema di ‘bike sharing’. Ora ce ne sono due, quello regionale e l’altro legato a parcheggi di Ferrara tua. E anche la stazione deve avere spazio e adeguati servizi a vantaggio di chi usa un mezzo ecologico come la bicicletta.

Sabato 30 gennaio “Sgt.Kabukimen” live al Circolo Arci Zone K

da: Associazione Zone K

Sabato 30 gennaio al Circolo Arci Zone K di Malborghetto Di Boara, un concerto di una band tutta ferrarese, arrivano i Sgt.Kabukimen.
Il gruppo nasce diversi anni fa nella nostra città e negli anni si avvicendano vari componenti finché la band non approda alla sua line-up attuale con l’arrivo nel 2010 di Roberto Mazzoni alla batteria, Francesco Grossi alla prima chitarra, Luca Rubbi al basso e Nicola Scaglianti alla voce e seconda chitarra.
Il gruppo mescola alcune sonorità provenienti da vari generi e tradizioni musicali, che vanno dal progressive al pop, dal jazz al post-punk, al reggae, all’indie, al rock dimostrando uno stile improntato all’eclettismo e alla sperimentazione sonora.
I Sgt.Kabukimen l’anno scorso hanno preso parte al “Ghost Talent”, primo contest organizzato da Zone K, vinto poi nella fase finale dai Lira.
La serata prenderà forma fin dalle ore 18 con l’aperitivo e il sottofondo della musica in vinile. Il concerto inizierà intorno alle ore 22. L’ingresso sarà Up To You e riservato ai Soci Arci. Per informazioni il numero è 346 0876998.

Prodotti Dop e Igp: a marzo l’evento voluto dalla Camera di Commercio

da: ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara

Govoni: “L’Italia è un Paese che può farcela, a patto che non dimentichi che per farcela deve ripartire da ciò che nel mondo ci rende ‘eccellenza’: la bellezza, il genio, la creatività ancorati ai territori”.
Concluderà i lavori l’On. Paolo De Castro, Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo.

La provincia di Ferrara, con 17 prodotti certificati dall’Unione europea (più quello in arrivo dei Cappellacci di zucca), è tra i leader assoluti a livello nazionale nel campo delle produzioni di qualità. Un patrimonio che la Camera di commercio, insieme alle istituzioni, al sistema di rappresentanza e agli imprenditori, intende continuare a valorizzare al meglio, attraverso azioni coordinate e strategiche per far crescere ancora un settore che vale già oggi, in Italia, 13,5 miliardi di euro. Sarà questa la prima considerazione nel dibattito che si svolgerà, il prossimo mese di marzo, nella sala Conferenze dell’Ente di Largo Castello. “Una ricchezza, quella agroalimentare – ha commentato il presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni – che crea valore dal punto di vista culturale, sociale ed economico, cui si aggiunge l’effetto generato dal connubio ormai inscindibile turismo–enogastronomia, che contribuisce a potenziare la conoscenza e il favore dei prodotti tradizionali all’estero nonché a preservare aree svantaggiate e a sviluppare sistemi locali“.

Con un volume prodotto pari a 1,27 milioni di tonnellate, di cui oltre un terzo esportato per un valore pari a circa 2,4 miliardi di euro in aumento del 5% su base annua ed un fatturato alla produzione di 6,6 miliardi di euro, ed al consumo di circa di 13 miliardi di euro, l’Italia rimane leader mondiale del comparto per numero di produzioni certificate. Un comparto – evidenzia la Camera di commercio – che garantisce la qualità anche attraverso i 125 (dop igp) +101 (vini) Consorzi di tutela riconosciuti dal Ministero, 48 Organismi di Certificazione autorizzati ( 27 autorità pubbliche di controllo e 19 organismi di controllo), per un complessivo numero di oltre 60.600 visite ispettive e 75.700 controlli analitici.

Come conseguenza del crescente successo del made in Italy, negli ultimi anni si è però consolidata, in termini di giro d’affari, un’economia parallela che sottrae quote di mercato ai prodotti tutelati e determina pesanti danni alle aziende che effettivamente operano nel rispetto del disciplinare di produzione e si sottopongono ai controlli da parte delle autorità pubbliche o degli enti privati autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Si tratta di un fenomeno noto come “agropirateria”, di cui sono vittime le nostre produzioni sui mercati nazionali e internazionali e che si concretizza nella presenza in commercio di prodotti non originali che evocano o imitano le denominazioni tutelate.

Proprio al fine di favorire la conoscenza e la riconoscibilità dei prodotti DOP e IGP, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha messo in campo una serie di azioni specifiche (che saranno illustrate nel corso del convegno) sul fronte nazionale e internazionale. 5 le azioni principali: rilancio dei consumi sul mercato italiano con un accordo siglato con la GDO, rafforzamento del contrasto alla contraffazione anche sul web, focus sulle indicazioni geografiche nel piano del Governo per il sostegno all’export Made in Italy, difesa del sistema delle denominazioni a livello internazionale e testo unico per le Dop per semplificare le norme a favore di imprese e consorzi di tutela.

Tra i relatori dell’evento organizzato dalla Camera di commercio, l’On. Paolo De Castro, componente la Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo, secondo il quale “La tutela delle produzioni di qualità è da sempre una priorità per l’Europa. Grazie alle norme contenute nel Pacchetto qualità approvato dal Parlamento europeo lo scorso anno, abbiamo messo in campo uno strumento concreto per bloccare fenomeni di contraffazione all’interno dei confini europei come testimoniano i casi ben noti del falso Prosciutto San Daniele o del falso Olio Igp Toscano in Gran Bretagna, prontamente sequestrati”.

“Voci dalle Pietre”: al via il ciclo di conferenze che fanno da corollario alla mostra

da: organizzatori

Venerdì 29 gennaio alle 17.30 nella sala conferenze di Palazzo Bonacossi prende il via il ciclo di sei conferenze sui marmi antichi di Ferrara, protagonisti della mostra ospitata nel salone d’onore del Palazzo ducale di Ferrara, sede del municipio.
“Ferrara, la città bizantina” è l’argomento della prima conferenza inaugurale, affidata ad una grande studiosa di origine ferrarese, l’archeologa Stella Patitucci Uggeri, professore emerito di archeologia cristiana e medievale all’Università di Cassino.
Altri insigni studiosi, docenti universitari ed esperti si dedicheranno ad approfondire vari temi legati alla riscoperta delle testimonianze antiche risalenti all’epoca romana e bizantina, sparse per la Città, molto spesso ignorare dai più, anche se inserite nei monumenti più importanti come la Cattedrale. Fra i contributi attesi vi è la comunicazione di S.E. Monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara, dedicata alla “La cattedrale nella vita della Chiesa universale e particolare, in programma per lunedì 29 febbraio.
Sarcofagi, lapidi funerarie, clipei, capitelli, colonne ed altri manufatti costituiscono un patrimonio semi sconosciuto ma molto interessante in sé, ricco di spunti inediti e curiosità sui risvolti storici che hanno condotto le “antiche pietre” a raggiungere la loro attuale collocazione. Si può parlare di una caccia al tesoro culturale, condotta con l’ausilio delle conferenze che si susseguiranno dal 29 gennaio al 18 marzo, le prime due a Palazzo Bonacossi, poi al Museo Archeologico Nazionale, ospitato a Palazzo Costabili, detto di Ludovico il Moro.
La mostra Voci dalle Pietre ospitata nel salone d’onore del Municipio è visitabile fino al 19 febbraio, dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 18,00.
Nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì (dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18) sono presenti i volontari del Gruppo Archeologico Ferrarese, appositamente preparati per accogliere i visitatori e offrire informazioni e approfondimenti.

L’iniziativa, promossa dai Comuni di Ferrara e Voghiera, dall’Associazione Ferrariae Decus in collaborazione con Arcidiocesi, Capitolo della Cattedrale, Deputazione Ferrarese di Storia Patria, Polo Museale Emilia Romagna Ferrara e Gruppo Archeologico Ferrarese, è dedicata al ricordo di Ottorino Bacilieri, già ispettore onorario della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna, che ha dato un contributo fondamentale agli scavi archeologici nel sito di Voghenza, dal quale provengono alcuni, importanti, reperti documentati in mostra.

Clicca qui per vedere la locandina.

Salute: accordo Cina. Emilia-Romagna per la formazione del personale sanitario cinese

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Temi individuati, lo sviluppo dell’assistenza primaria, la prevenzione delle malattie croniche, il rafforzamento delle capacità manageriali dei dipartimenti ospedalieri cinesi, i programmi di ricerca. L’assessore Venturi: “Riconoscimento e opportunità per il nostro sistema”

Bologna – Operatori delle strutture sanitarie cinesi saranno formati da professionisti e manager del Servizio sanitario regionale, anche attraverso workshop e laboratori nelle strutture di eccellenza presenti in Emilia-Romagna.
E’ quanto prevede una dichiarazione congiunta firmata oggi a Pechino dalla Regione e dalla Repubblica popolare cinese per la formazione del personale sanitario cinese. I temi individuati sono lo sviluppo dell’assistenza primaria, la prevenzione delle malattie croniche, il rafforzamento delle capacità manageriali dei dipartimenti ospedalieri cinesi, i programmi di ricerca.
La dichiarazione è stata firmata dall’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, in missione in Cina in occasione della visita che sta svolgendo in questi giorni il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, con il Centro per lo sviluppo delle risorse umane nel settore sanitario della Commissione per la salute e la pianificazione della Repubblica popolare cinese.
“E’ un riconoscimento importante per il nostro sistema – osserva Venturi – che per le sue qualità viene percepito come un’opportunità: sia per il miglioramento dell’assistenza sanitaria, sia per lo sviluppo delle competenze professionali e organizzative e nell’approccio ai bisogni del paziente. Ed è anche una opportunità per l’Emilia-Romagna e per i nostri professionisti sanitari, come lo sono tutte le occasioni di confronto a così alti livelli”.
L’accordo che le due parti hanno concordato di perfezionare nelle prossime settimane preciserà programmazione e modalità della formazione; un gruppo di lavoro congiunto curerà i dettagli di tutto il percorso di formazione.

Debora Villa in scena a Comacchio, con una prima da tutto esaurito

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Dopo il successo dello spettacolo inaugurale, “Comacchio a Teatro”, rassegna realizzata dall’Amministrazione Comunale sotto la direzione artistica ed organizzativa di Massimiliano Venturi, prosegue e fa sold out. Già venduti, infatti, tutti i biglietti per uno degli appuntamenti più attesi del cartellone. Sul palco della Sala Polivalente di Palazzo Bellini, venerdì 29 gennaio, salirà infatti una delle più istrioniche e brillanti interpreti della comicità al femminile, che già consacrata al pubblico nazionale dal piccolo schermo, ha registrato in parallelo un dirompente successo sui palcoscenici di tutta Italia: Debora Villa.
L’attrice porterà in scena la versione definitiva del suo ultimo lavoro “The Milf One – Sogno di una notte di mezza età”. Una nuova avventura scenica che partirà proprio da Comacchio con la prima nazionale dello spettacolo. Una storia nuova, segno di una costante crescita e maturazione artistica, ma caratterizzata anche dalla brillantezza e dall’intelligenza che da sempre contraddistinguono il lavoro della Villa. Oltre ad esserne interprete, Debora Villa è anche autrice dello spettacolo e sarà proprio lei a dare al pubblico la sua personale e sarcastica risposta alla domanda “Cosa succede ad una donna quando raggiunge i quarant’anni?”.
Se per The Milf One è già tutto esaurito, la programmazione di Comacchio a Teatro proseguirà venerdì 05 febbbraio con un’altra ospite d’eccezione, Silvana Fallisi, che presenterà il suo successo “La Morte Balla sui Tacchi a Spillo”. La prevendita avrà luogo martedì dalle ore 15 alle ore 18 in Biblioteca a Palazzo Bellini ed è disponibile anche on-line sul circuito vivaticket.it. La biglietteria, invece, aprirà nel giorno di spettacolo a partire dalle ore 20:00: ingresso 10 €, ridotto ragazzi (under 18) 6 €; è possibile sottoscrivere il carnet 3 ingressi (da utilizzare per 3 spettacoli differenti) dedicato ai soci coop, acquistabile direttamente in teatro a 25 €. Il programma completo è scaricabile su www.comacchioateatro.it; infoline e prenotazioni: 3490807587 – info@comacchioateatro.it.

Approfondimenti e raccomandazioni di Carlo Contini sul virus Zyka

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Carlo Contini, Ordinario del Dipartimento di Scienze mediche, Direttore della Sezione e della Scuola di Specializzazione di Malattie Infettive di Unife e dell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive Universitarie, ci offre alcuni approfondimenti e raccomandazioni su Zyka, il virus che sta attualmente facendo scattare l’allarme rosso per i rischi alla salute pubblica.

Zika (ZIKV) è un virus assai noto, legato filogeneticamente ad altri virus, come quello della Febbre Gialla, Dengue, Chikungunya e West Nile. Identificato per la prima volta nel 1947 da una scimmia Rhesus che vive nella foresta Zika dell’Uganda, nel 1952 è stato poi isolato nell’uomo in Uganda e poi in Tanzania e da lì è iniziata la diffusione nella nostra specie.

La trasmissione avviene tramite punture di zanzare, soprattutto del genere Aedes. Se non esiste contagio da persona a persona, non si escludono invece possibilità di trasmissione del virus dalla gestante infetta per via perinatale (nel periodo cioè tra la 29ª settimana di gestazione e i primi 28 giorni dopo il parto) ed anche sessuale da un individuo che contenga il virus nello sperma. Recenti studi hanno anche dimostrato che donatori di sangue asintomatici al momento della donazione sono risultati positivi all’infezione.

In Italia, il vettore potenzialmente più efficace per la trasmissione è Aedes albopictus, meglio conosciuta come “zanzara tigre”, introdotta dal 1990 con i pneumatici usati ed attualmente diffusa in tutto il nostro paese. Se questa zanzara si dovesse adattare a trasportare anche ZYKV, potrebbe esserci il rischio anche da noi di contrarre la malattia.

ZYKV è in grado di causare, dopo circa 3-14 giorni dalla puntura, sintomi che nella maggior parte dei casi si risolvono spontaneamente, quali febbre, dolori muscolari o alle articolazioni, eruzioni cutanee, congiuntivite o dolore retro-orbitario, spossatezza. Rarissime le emorragie o i decessi. Esistono sono anche casi asintomatici dell’infezione. La malattia comunque si risolve quasi sempre entro 1 settimana circa dall’inizio dei sintomi.

Recentemente, ZIKV ha fatto parlare di sé per i 4 pazienti italiani provenienti dal Brasile ricoverati la scorsa primavera all’Ospedale Careggi di Firenze e guariti dopo pochi giorni di ricovero, ma soprattutto per quelli insorti dal 2014 ad oggi in Sud America, dove ZIKV ha provocato oltre 3.900 malformazioni fetali (microcefalia) e numerosi casi di encefalite, paralisi e disturbi della vista. Il legame del virus con le malformazioni fetali, aumentate soprattutto in Brasile di circa 20 volte, non è comunque ancora stato confermato. Vi è tuttavia evidenza che il virus si trasmette da madre a figlio e passa attraverso il liquido amniotico.

Il 18 gennaio scorso, il Focal Point Nazionale (FPN), punto di raccordo tecnico-scientifico con l’Autorità europea in tema di sanità, ha notificato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) 2 casi autoctoni di infezione da ZIKV a Saint Martin e Guadalupa, confermati in laboratorio, e altri 2 casi in cittadini tedeschi, tornati da Haiti a fine dicembre 2015. Al momento, secondo le notizie diramate dall’OMS, i casi di ZIKV sono 4 nello stato di New York, 4 in Gran Bretagna e 2 in Catalogna. Altri casi sono stati registrati nella Repubblica Dominicana, in Tailandia e proprio ieri in Danimarca.

La malattia è comunque in espansione.

Ad oggi, esistono test diagnostici disponibili solo in centri altamente specializzati e basati sulla ricerca di anticorpi specifici e dell’RNA virale; le cure attuali consistono in riposo a letto e rimedi di supporto per la febbre (antipiretici e somministrazione di liquidi) che rappresentano l’unico presidio terapeutico efficace. Meglio non assumere aspirina nel dubbio diagnostico con altre arbovirosi (es la Dengue), per il rischio emorragie. Allo stato attuale non esistono vaccini.

Per la prevenzione della malattia è importante la sorveglianza degli insetti e la lotta alla zanzara, riducendone la densità di popolazione e rimuovendo o modificando i siti di riproduzione. Importante anche ridurre il contatto tra zanzare e persone. Inoltre, dal momento che le zanzare Aedes pungono di giorno, si raccomanda a chi fa un riposo diurno, soprattutto bambini, malati o anziani, di riposare sotto zanzariere, trattate con o senza insetticidi.

Nelle zone dove ZIKV è presente, si consiglia di seguire rigorosamente misure per evitare le punture di zanzara, che – come per la malaria – includono l’uso di repellenti, insetticidi su abiti, tessuti e scarpe, abiti di colore chiaro (i colori scuri attraggono le zanzare), camicie a maniche lunghe e pantaloni. Non usare profumi durante il giorno e dotare stanze di zanzariere a porte e finestre per evitare l’entrata delle zanzare.

Precauzioni di base dovrebbero essere prese da chi viaggia in zone ad alto rischio (Brasile, Equador, Colombia, Caraibi fino a Capo Verde, Isole Samoa), in particolare donne in gravidanza. Non avendo a disposizione né un vaccino né farmaci profilattici per prevenire l’infezione, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta, USA, raccomandano che tutte le donne incinte posticipino i viaggi in zone dove la trasmissione del virus ZIKA è in corso o evitino di andarci.

Ai fini della prevenzione della potenziale trasmissione trasfusionale, viene raccomandato di applicare il criterio di sospensione temporanea per 28 giorni per i donatori che abbiano soggiornato nelle aree dove si sono registrati casi autoctoni d’infezione (America del Sud, Caraibi, ecc).

Alcuni ministri sudamericani della salute (El Salvador, Jamaica ed Equador) hanno proposto di evitare le gravidanze per il biennio 2016-2017. Ma, a parte misure drastiche, è bene che le nostre viaggiatrici in età fertile abbiano consapevolezza di questo rischio. Se non c’è assoluta necessità, si sconsiglia infatti di viaggiare in quelle aree alle donne incinte fino a che non si capirà il reale ruolo di questo virus. È altamente consigliato uno screening dei viaggiatori al ritorno da zone endemiche per sospette infezioni febbrili, soprattutto nei mesi estivi.

E’ doveroso tenere presente che nel prossimo futuro si assisterà con molta probabilità alla diffusione di malattie infettive in luoghi dove non sono mai state presenti. La causa non è solo legata ai cambiamenti climatici. Anche la globalizzazione, l’aumento dei viaggi e dei commerci stanno rapidamente incrementando il tasso con cui queste malattie possono diffondersi nel giro di poco tempo in nuove aree geografiche.

Al via il corso di formazione “Luce e Visione” di Unife

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Ha preso il via la settimana scorsa il corso di formazione “Luce e Visione”, dedicato ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado, promosso dall’associazione Mathesis – Società Italiana di Scienze Matematiche e Fisiche, in collaborazione con i Dipartimenti di Matematica e informatica e di Fisica e scienze della terra dell’Università di Ferrara.

Tra gli organizzatori, Maria Teresa Borgato (Dipartimento di Matematica e informatica di Unife, Responsabile della sezione Mathesis di Ferrara), Susanna Bertelli (Dipartimento di Fisica e scienze della terra di Unife), Federico Ferrari (Istituto Comprensivo n. 4 di Cento) e Isabella Stevani (Liceo “L.Ariosto” di Ferrara).

Spiegano gli organizzatori: “L’obiettivo del corso è promuovere la cooperazione tra gli insegnanti di matematica e fisica di tutti i livelli e giungere alla predisposizione di attività didattiche di laboratorio, che possano essere utilizzate in un’ottica di personalizzazione degli apprendimenti e di inclusione. Il corso prevede 5 incontri, che si terranno presso i due Dipartimenti universitari della città, in cui verrà sviluppato il tema della luce dal punto di vista fenomenologico. Ogni incontro sarà strutturato in una prima parte teorica, seguita da attività laboratoriali, improntate sulla metodica del problem posing/solvin, nelle quali i partecipanti saranno coinvolti direttamente”.

L’associazione nazionale Mathesis, fondata in Italia nel 1896, raggruppa gli insegnanti di matematica e fisica e ha per statuto lo scopo del miglioramento della scuola e il perfezionamento degli insegnanti, attraverso la promozione della ricerca scientifica e didattica in relazione all’insegnamento della matematica e della fisica
http://www.mathesisnazionale.it/

La sezione di Ferrara è stata fondata nel 2015 e ha già più di cinquanta iscritti, ma le attività sono fruibili ed aperte alla collettività. Il Dipartimento di Matematica e informatica di Unife ospita diverse attività di Mathesis Ferrara, collaborando alla loro progettazione, in quanto la Didattica della Matematica è uno degli ambiti di ricerca sviluppati da diversi membri del Dipartimento.

Il sito Mathesis Ferrara accoglie e diffonde la descrizione delle attività, i materiali prodotti e i progetti della sezione ferrarese.
http://dmi.unife.it/it/ricerca-dmi/gruppi-di-ricerca-1/mathesis

Spi Cgil parla dell’aggressione avvenuta alla stazione di Ferrara

da: ufficio comunicazione Spi Cgil Ferrara

La responsabile del Coordinamento donne dello Spi-Cgil di Ferrara, Biagia Cobianchi, ha rilasciato
la seguente dichiarazione:

“In merito all’episodio di aggressione, avvenuto nei pressi della stazione ferroviaria di Ferrara lunedì scorso, il Coordinamento donne Spi – Cgil si associa alla ferma condanna espressa dall’Assessora comunale alle Pari opportunità Annalisa Felletti.
Ancora una volta, nonostante le misure di repressione previste dalla normativa, nonostante l’impegno delle istituzioni sul tema della sicurezza, assistiamo a comportamenti di abuso e di oltraggio nei confronti della donna.
Concordiamo sulla necessità di continuare le attività di prevenzione, con percorsi di formazione sulla parità, di educazione alle differenze, al rispetto, al rifiuto di ogni forma di violenza e sopruso.
Siamo impegnate al fianco di quanti – Enti, Istituzioni, Organizzazioni sociali – agiscono per promuovere la crescita di individui liberi da stereotipi e pregiudizi, capaci di praticare la non violenza come regola di vita”.

Al via “I Venerdì dell’Universo” di Unife

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Ad inaugurare la nuova edizione Isabella Pagano con la conferenza ‘Pianeti di altre stelle’.

Al via domani, venerdì 29 gennaio, alle ore 21 alla Sala Estense (piazza Municipale), la nuova edizione dei “Venerdì dell’Universo”, storica rassegna di seminari scientifici su Astronomia, Fisica e Scienze, che si svolgono da gennaio ad aprile, organizzati dal Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, in collaborazione con il Gruppo Astrofili Ferraresi “Columbia“, Coop. Sociale Camelot e La Terra dell’Orso.
Relatrice del primo appuntamento sarà Isabella Pagano, Astronoma dell’Istituto Nazionale di Astrofisica che lavora all’Osservatorio Astrofisico di Catania, che terrà la conferenza “Pianeti di altre stelle” e che ci anticipa il tema dell’incontro… “Lo studio dei pianeti extrasolari ha visto un enorme impulso a partire dalla scoperta, venti anni fa, di un compagno planetario attorno a 51 Peg (Mayor e Queloz 1995). Individuare nuovi pianeti, determinarne le proprietà fisiche, comprendere l’architettura dei sistemi planetari ha richiesto e continua a richiedere una molteplicità di tecniche sempre sul fronte della più spinta tecnologia oggi disponibile. Vedremo insieme alcune delle scoperte più rilevanti in questo campo e quali siano gli sviluppi attesi nei prossimi anni. In particolare racconterò di CHEOPS e PLATO, i due satelliti che l’Agenzia Spaziale Europea sta costruendo per lo studio dei pianeti extrasolari”.

Anche quest’anno gli appuntamenti sono trasmessi in diretta streaming all’indirizzo http://www.fe.infn.it/venerdi/streaming e inoltre è attivo l’indirizzo mail venerdiuniverso@fe.infn.it a disposizione di chiunque voglia rivolgere domande.

Per informazioni: Carlotta Cocchi – 0532/293554 – 338/6195391

Dalle Marche al Nord Est, il Gruppo Hera è al “Top”

da: ufficio stampa Hera

Marche Multiservizi, controllata dal Gruppo, vince il premio come migliore utility italiana. Hera, invece, quest’anno si aggiudica il riconoscimento nel campo della formazione e delle risorse umane.

Due premi, un solo Gruppo. Il Top Utility “assoluto”, premio annuale dedicato all’eccellenza delle utility italiane, è andato quest’anno a Marche Multiservizi, società controllata dal Gruppo Hera che opera nella provincia di Pesaro-Urbino. Hera, invece, si aggiudica quest’anno il riconoscimento per l’ottimo operato nell’ambito della formazione aziendale e risorse umane. I premi sono stati consegnati questa mattina a Roma, nell’ambito di un convegno dal titolo “La trasformazione delle utility nell’Italia che cambia”.

Top Utility, centro di ricerca indipendente che pubblica questi studi da 4 anni, analizza le 100 maggiori utility italiane. Nel 2014 queste hanno fatturato circa 120 miliardi di euro rappresentando il 7,4% circa del Pil italiano e dando lavoro a 131 mila persone. Nell’insieme, coprono il 56% dell’energia elettrica generata in Italia (dati Aeegsi), il 35% dei rifiuti urbani raccolti (dati Ispra) e il 63% dell’acqua distribuita (dati Istat). Le classifiche stilate nelle diverse categorie si sono basate su 186 indicatori. E l’algoritmo risultante, valutato da un comitato scientifico composto da docenti universitari, ha permesso di creare il ranking delle Top Utility.

Marche Multiservizi, controllata dal Gruppo Hera, opera nella gestione del ciclo idrico integrato, dei servizi di igiene ambientale e nella distribuzione del gas metano. È la “Top Utility” di quest’anno, premiata “per il costante impegno nel raggiungimento di performance di eccellenza – si legge nella motivazione – nel complesso delle funzioni aziendali e delle attività sul territorio”. Marche Multiservizi costituisce la prima multiutility delle Marche sia per volume d’affari che per dimensioni industriali e la prima fusione a livello regionale tra aziende operanti nel settore dei servizi pubblici locali.

Hera, invece, che ha già vinto negli anni sia il premio come migliore utility che vari riconoscimenti in altre categorie, quest’anno è prima nella classifica dedicata alle attività di formazione, training e attenzione alle risorse umane. Complessivamente, il Gruppo Hera ha erogato nel 2015 circa 262 mila ore di formazione, con ben 31,4 ore pro capite, coinvolgendo il 99% del personale (compresi i dipendenti nel Triveneto di AcegasApsAmga e nelle Marche). Dati che mettono, appunto, Hera ai primissimi posti nazionali, visto che secondo il rapporto Top Utility la media nazionale si ferma a 14,2 ore per lavoratore con un coinvolgimento del 76%.

Per la multiutility, infatti, il capitale umano è considerato la risorsa principale, con la quale condividere i valori distintivi della cultura aziendale e la formazione riveste un ruolo fondamentale come fattore indispensabile per l’evoluzione e lo sviluppo professionale delle persone e, quindi, per la crescita globale del valore dell’impresa.
A tal fine è stata creata dal 2011 HerAcademy, la Corporate University del Gruppo, con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente competenze e comportamenti di eccellenza, confrontandosi con le migliori esperienze di successo con il contributo di importanti realtà accademiche territoriali e il coinvolgimento degli stakeholder. La corporate university è integrata con i processi formativi, i quali sono caratterizzati da elevati standard qualitativi e si rivolgono a tutti gli 8.500 dipendenti attraverso la programmazione di attività formative che utilizzano, inoltre, risorse interne per circa il 40% delle docenze. Quindi, sono gli stessi dipendenti del Gruppo che mettono a frutto le competenze acquisite e i valori aziendali per condividerli al proprio interno.
Il sistema formativo di Hera coinvolge tutti i livelli: dai neoassunti ai profili manageriali, fino al personale operativo, che partecipa a progetti ad hoc come la “Scuola dei Mestieri”, focalizzato sul passaggio di conoscenze tecniche tra gli operatori. Infatti, fin dalla sua nascita il Gruppo ha sentito l’esigenza di sistematizzare in 15 “Quaderni di Mestieri” (oggi disponibili anche in digitale) le competenze distintive dei diversi mestieri operativi caratteristici dell’azienda, da chi raccoglie i rifiuti a chi allaccia nuovi contatori. Dal 2011, inoltre, sono state avviate delle comunità di pratica per famiglie professionali e tematiche, con l’utilizzo di wiki e di forum su una piattaforma digitale aziendale: l’obiettivo è aggiornare e trasmettere il “saper fare” tra colleghi che si occupano delle stesse attività, favorendo il dialogo al di là del ruolo e dell’età. E anche manager e top manager prendono parte e contribuiscono ad alcune comunità tematiche, come quella sull’energy management in cui interagisce direttamente l’Amministratore Delegato.

Infine, Il Gruppo ha definito una strategia organica di rapporto con il sistema educativo – Hera Educational – attraverso lo sviluppo di un modello per la gestione di percorsi di alternanza scuola-lavoro (in partenza nelle prossime settimane con 180 percorsi di alternanza e stage estivi in 3 anni) e la realizzazione dell’iniziativa “Hera ti insegna un mestiere” basata sulla co-progettazione e realizzazione di percorsi didattici presso istituti tecnici del territorio di riferimento.

La programmazione della settimana all’Apollo Cinepark

da: ufficio stampa Apollo Cinepark

Risate assicurate per il nuovo film di Carlo Verdone, che interpreta assieme ad Antonio Albanese il ruolo dell’investigatore privato Arturo Merlino in “L’abbiamo fatta grossa”, da giovedì 28 in sala. Arriva all’Apollo anche “Joy”, scritto e diretto da David O. Russell, con Jennifer Lawrence, Robert De Niro e Bradley Cooper. La pellicola è ispirata alla vita di Joy Mangano, inventrice del Miracle Mop, la magica scopa per pulire i pavimenti e si è già aggiudicata il Golden Globe per l’interpretazione della Lawrence, candidata ai prossimi premi Oscar.

Lunedì 1 febbraio alle ore 21 per il consueto appuntamento con il film in lingua originale sarà proiettato “Revenant – Redivivo”, diretto da Alejandro González Iñárritu, che resta in programmazione assieme a “Steve Jobs”, biopics di Danny Boyle, con Micheal Fassbender e Kate Winslet, “La Corrispondenza”, di Giuseppe Tornatore con Jeremy Irons e “Quo Vado” di Checco Zalone.

Per Apollo Arte e Cultura, martedì 2 e mercoledì 3 febbraio 21.00 la Nexo Digital propone “Goya – Visioni di Carne e Sangue”, viaggio attraverso il tour cinematografico che racconta l’arte e i capolavori del rivoluzionario pittore spagnolo, considerato il padre all’arte moderna.
Lunedì 1 e martedì 2 febbraio l’Apollo dedica due serate ad Ettore Scola, con il docufilm “Ridendo e Scherzando”, scritto e diretto da Paola e Silvia Scola distribuito da 01 Distribution.
Il film che passa in rassegna tutto il cinema del cineasta italiano, utilizzando materiale d’archivio, filmini familiari e inediti backstage dai set dei suoi film.

Venerdì 29 gennaio a Ferrara Adriana Lorenzi presenterà Katherine Mansfield

da: Centro Documentazione Donna

Katherine Mansfield (1888-1923) è stata una scrittrice neozelandese contemporanea di Virginia Woolf. Si trasferì a Londra nel 1906, dove conobbe la grande scrittrice inglese, con cui instaurò un forte legame di rivalità. Produsse soprattutto racconti, e la sua prima raccolta, In a German Pension, fu pubblicato nel 1911. Morì dopo aver contratto la tubercolosi nel 1923.
La Mansfield verrà presentata venerdì 29 gennaio, ore 16.30, al Centro Documentazione Donna di Ferrara (via Terranuova 12/b). L’incontro, tenuto da Adriana Lorenzi, aprirà il ciclo “Contemporanea-mente”, che verrà a sua volta presentato da Elisabetta Roncoli.
Adriana Lorenzi, nata a Bergamo, ha lavorato a lungo nel mondo delle case editrici e delle riviste letterarie. È conosciuta a Ferrara per i suoi corsi di scrittura creativa al CDD, presso scuole e istituzioni. Lei stessa ha scritto molteplici opere. L’ultima è Bergafemmina (Lubrina, 2014).
Il ciclo “Contemporanea-mente” prosegue gli appuntamenti dell’anno scorso su Virginia Woolf, analizzando figure femminili a lei contemporanee.

Clicca qui per vedere la locandina.

Energia, venerdì 29 gennaio al via confronto con la società emiliano-romagnola per delineare il prossimo Piano energetico regionale

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Primo appuntamento con il ciclo di sette incontri tematici per un Piano che punta alla riduzione delle emissioni, aumento delle fonti rinnovabili e sviluppo della green economy. L’assessore regionale Palma Costi: “Sarà un programma partecipato, aperto ad enti locali, imprese, associazioni, università, centri di ricerca e professionisti”.

Bologna – Prende il via il percorso partecipato che porterà alla stesura del nuovo Programma energetico dell’Emilia-Romagna che punta sulla riduzione delle emissioni, su forti investimenti economici sull’agricoltura verde, sulle fonti rinnovabili e sulle nuove forme di mobilità sostenibili. Il primo appuntamento èper venerdì 29 gennaio sul tema ‘Infrastrutture a rete ed evoluzione verso le smart grid’ e si svolgerà a Bologna nella sala Poggioli della Terza Tore in Regione (viale della Fiera 8 a Bologna).
Dopo l’avvio del percorso per il nuovo Piano energetico regionale nel novembre scorso in occasione degli Stati Generali della green economy aperti dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, è infatti stato fissato il calendario degli incontri tematici che coinvolgeranno gli attori pubblici e privati chiamati a contribuire alla stesura del nuovo programma per il futuro energetico dell’Emilia-Romagna.
L’obiettivo della giornata condividere le principali esperienze realizzate nell’ambito delle infrastrutture energetiche a rete, con un particolare focus nei confronti dei prossimi sviluppi delle smart grid e della necessità sempre crescente di integrazione tra le fonti fossili e le rinnovabili, incluse le criticità tecniche e regolatorie relative a questo aspetto.
«Il percorso per la realizzazione del nuovo Piano Energetico Regionale – sottolinea l’assessore regionale alle Attività produttive e al Piano energetico Palma Costi – sarà un percorso partecipato e aperto. Il programma coinvolgerà infatti i sindaci, le associazioni imprenditoriali e le imprese, le Università e gli enti di ricerca, i professionisti. Gli obiettivi che vogliamo raggiungere sono quelli fissati dall’Unione europea. Infrastrutture e reti, edifici pubblici e privati, mobilità, sistema produttivo, bio-energie, pianificazione regionale sono i temi portanti che animeranno gli incontri».
Gli obiettivi del percorso di confronto e di coordinamento in materia di economia verde puntano a raggiungere, entro il 2019, una ridefinizione del sistema produttivo regionale, in cui la sostenibilità ambientale sia legata alla sostenibilità sociale, per l’affermazione di una economia a bassa emissione e produzione di carbone (low carbon economy).
Le date e il programma definitivo saranno disponibili sul sito http://energia.regione.emilia-romagna.it

IL PROGRAMMA COMPLETO DEGLI APPUNTAMENTI
12 febbraio 2016 – Il ruolo degli Enti Pubblici nella low carbon economy. Il convegno rappresenta un momento di confronto con i soggetti pubblici coinvolti in qualche modo nella gestione dell’energia nei propri territori o nei propri edifici e impianti. In questa giornata verrà presentato anche il nuovo bando regionale sugli edifici pubblici.
19 febbraio 2016 – Gli edifici privati. Il convegno intende illustrare lo stato dell’arte nel settore dell’edilizia privata fornendone un quadro anche in termini di potenzialità di risparmio ed efficienza energetica, oltre che di penetrazione delle tecnologie alimentate da fonti rinnovabili.
26 febbraio 2016 – Come l’energia può trasformare il sistema produttivo e le prospettive della ricerca industriale. Il convegno vuole rappresentare lo stato dell’arte per quello che riguarda l’efficienza energetica nel mondo produttivo e a condividere le principali esperienze e traiettorie della ricerca industriale nella produzione, trasformazione, distruzione e utilizzo dell’energia.
2 marzo 2016 – Il futuro della mobilità. Il convegno vuole stimolare un dibattito sul futuro della mobilità, nella consapevolezza della scarsa sostenibilità delle attuali modalità per lo spostamento di persone e merci. Saranno affrontati gli scenari di evoluzione dei veicoli ibridi, elettrici, a idrogeno, dei biocarburanti e delle nuove forme di mobilità condivisa.
18 marzo 2016 – Le bio energie. Il convegno intende fornire una caratterizzazione della produzione agricola e della chimica verde in termini di sinergie con le produzioni agro-energetiche e di potenzialità della bioraffinazione di seconda e terza generazione, in un’ottica di sostenibilità delle produzioni agricole e di competizione con le produzioni alimentari.
23 marzo 2016 – La pianificazione regionale del territorio (nuove linee programmatiche della L.R. 20/2000). Il convegno intende illustrare lo stato dell’arte della nuova pianificazione territoriale in Emilia-Romagna in relazione alle modifiche introdotte alla L.R. 20/2000, al fine di sviluppare nuovi linguaggi comuni ed efficaci di sviluppo della low carbon economy a livello di territorio.

Sabato 30 gennaio Marc Ribot approda al Jazz Club Ferrara

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Tra Pisa e Roma, l’articolato tour europeo di Marc Ribot tocca anche Ferrara. Lo straordinario interprete delle sei corde si esibirà in solo sul palcoscenico del Jazz Club sabato 30 gennaio. Ad aprire la performance dell’osannato artista statunitense spetta alla compositrice, chitarrista e cantante Sara Ardizzoni, in arte Dagger Moth.

Tra Pisa e Roma, l’articolato tour europeo di Marc Ribot tocca anche Ferrara. Lo straordinario interprete delle sei corde si esibirà in solo sul palcoscenico del Jazz Club sabato 30 gennaio (ore 21.30). Improvvisatore geniale, totalmente trasversale ai generi e alle etichette, Marc Ribot (Newark, 1954) è noto ai più per l’esperienza nei gruppi downtown newyorchesi Lounge Lizard e Jazz Passengers e per le illustri collaborazioni con Tom Waits, John Zorn e Elvis Costello. Le sue performance sono eventi unici in cui composizione e forme libere si fondono in un continuum di sonorità elettro-acustiche che esplorano la complessità e la ricchezza della musica delle Americhe – dal free jazz di Albert Ayler al son cubano di Arsenio Rodríguez con i suoi “Cubanos Postizos” – lasciando gli spettatori letteralmente incollati alla sedia.
Aldilà della partecipazione a “Rain Dogs” di Tom Waits (1985), che lo ha reso in breve uno dei chitarristi più richiesti dal gotha della musica internazionale (Diana Krall, Caetano Veloso, Marianne Faithfull, Laurie Anderson, McCoy Tyner, Elton John…), Ribot – in oltre trentacinque anni di carriera – ha all’attivo più di una ventina di album come leader di formazioni quali gli Shrek, i Rootless Cosmopolitans e i Ceramic Dog, con cui ha realizzato di recente “Marc Ribot Trio Live at the Village Vanguard” per Pi Recordings.
Ma gli interessi dell’onnivoro artista sfociano anche al grande schermo e alla danza contemporanea, con la composizione di brani per celebri pellicole come “Ogni cosa è illuminata” di Liev Schreiber o “The Departed” di Martin Scorsese, e per spettacoli dell’acclamato coreografo belga Wim Vandekeybus.
Ad aprire la performance dell’osannato artista statunitense spetta alla compositrice, chitarrista e cantante Sara Ardizzoni, in arte Dagger Moth, il cui ultimo album si avvale della collaborazione dello stesso Ribot.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena 333 5077059 (dalle 15:30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Intero: 20 euro
Ridotto: 15 euro (la riduzione è valida prenotando la cena al wine bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera Akkademica, per i possessori di un abbonamento annuale Tper)

Intero + Tessera Endas: 25 euro
Ridotto + Tessera Endas: 20 euro

NB Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

Sabato 6 febbraio a Ferrara prima edizione del premio letterario “Strade di Poesia”

da: organizzatori

Sabato 6 febbraio, dalle 15:30 alle 17:30, presso il salone della parrocchia “Corpus Domini”, in via Torboli n° 15, si terrà la prima edizione del premio letterario “STRADE DI POESIA”.
Nel corso della manifestazione sarà presentato il Volume Antologico “POESIA NELLA BASSA PADANA”, che raccoglie i testi delle liriche partecipanti.
Durante la manifestazione sarà presentata l’ultima raccolta di poesie di BRUNO MONTANARI
dal titolo “FONTANE DELLA SPERANZA”.
L’occasione sarà propizia per presentare anche la raccolta di poesie di AIDA FURIANI dal titolo: “TORNATE SOGNI MIEI”.
Ospite d’onore della manifestazione la scrittrice RITA CORUZZI che presenterà il suo ultimo libro “MATILDE”
A “STRADE DI POESIA” hanno aderito con le loro opere un centinaio di poeti da tutte le parti d’Italia (Firenze, Genova, Milano, Roma, Chioggia, Trento, Ortona, Novara, Mestre, Cosenza, Verona, Palermo, ecc..).
Una ventina hanno assicurato la loro presenza per la manifestazione e relativa permanenza in città.

Presentatore e coordinatore:
Dr. LUIGI RUGGERI della Edizioni MAGI e Presidente dell’Associazione Teatro-Cultura “Beniamino Joppolo” di Patti (Me)

Attenzioni e promesse

da: Movimento 5 Stelle Ferrara

Apprendiamo dalla stampa che il tavolo convocato dal Prefetto per il problema delle torce Yara e Versalis, società presenti con la propria dirigenza assieme al consorzio Ifm preposto ai controlli, ha sortito rassicurazioni (da parte delle aziende) e raccomandazioni (da parte del Prefetto). Più attenzione e trasparenza chiesti dal Prefetto, promesse di “costante impegno a limitare disservizi impiantistici” da parte delle società. Arpa e AUSL confermano che i prodotti della combustione (solo CO2 e vapore acqueo secondo quanto dichiarato dall’azienda) non fanno male alla salute…..praticamente un aerosol. Dunque tutto a posto, allarme rientrato nonostante nell’ultima settimana la qualità dell’aria di Ferrara sia stata tra le peggiori in regione?
Ne prendiamo atto, ma ci sia consentito pensare che un tavolo così composto non possa essere di completa garanzia, trattandosi di un vertice prettamente istituzionale e politico in cui manca l’elemento di terzietà, espressione del mondo medico e ambientalista, in grado di contribuire a rilevare eventuali criticità e falle nel sistema aziende-controlli e le correlazioni tra emissioni nell’ambiente e salute dei cittadini.
La cortese e sollecita risposta del Prefetto alla nostra richiesta, in cui spiega che ritiene di accettare al tavolo di confronto solo esperti espressione di enti pubblici, ci lascia quantomeno perplessi, sia perché la presenza della società del petrolchimico come primo interlocutore è in palese contraddizione con quanto affermato, sia perché la figura da noi proposta (dott Luigi Gasparini)appartiene all’ISDE, organismo riconosciuto a livello mondiale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Ed è sempre sul tema della terzietà che siamo lieti di rispondere al Dott Trentini,direttore di ARPA che, rivendicando la qualità del lavoro dell’Agenzia che dirige, ci chiede cosa si intenda per ente super partes, poiché , a suo dire, non esiste un solo ente pubblico e amministrativo che desideri l’ inquinamento e non abbia invece a cuore la salute dell’ambiente e dei cittadini. Tutto vero in linea di principio , ma se realmente così fosse, come si spiegano i 44 siti più inquinati d’Italia con 6 milioni di persone a rischio tumori (fonte Ministero della salute) sparsi su tutto il territorio nazionale? Evidentemente esistono grosse falle nel sistema delle norme, delle regole, dei controlli e delle tutela di ambiente e salute sulle quali la politica e i molti enti pubblici di controllo di sua emanazione hanno enormi responsabilità; ecco perché non sempre possono essere considerate ente terzo e di garanzia. La terzietà dunque è rappresentata da chi non sia nè legato all’azienda , che quando diventa essa stessa controllore, come nel caso del Consorzio Ifm ,è in palese conflitto di interessi, nè al potere politico, che troppo spesso non è in grado di fornire ai cittadini le risposte alle frequenti richieste di trasparenza e di azioni concrete nei casi conclamati di pericolo per la propria salute. ARPA E.R, di cui non si mette in discussione la professionalità e l’impegno di operatori e funzionari che lavorano “tutti i giorni, anche di notte e nei festivi” come ci ha ricordato il Dott Trentini, é comunque innegabilmente un organismo politico (così come l’AUSL) in quanto i direttori sono di nomina politica (il direttore generale di ARPAE ER è nominato dalla giunta che a sua volta sceglie e nomina quello provinciale sulla base, oltre che del curriculum, anche di un “rapporto fiduciario”).
La terzietà dunque, per entrare nel merito, sarebbe garantita da chi, se fosse stato a quel confronto avrebbe potuto chiedere come mai, anche se la legge non lo prevede, a tutela della sicurezza e salute dei cittadini non vengano installati dei dispositivi capaci di rilevare con precisione e in tempo reale i gas di combustione che escono dalle torce, possibilmente controllati o gestiti dalla stessa Arpa, in aggiunta alle attuali centraline, che evidentemente non sono strumenti sufficienti per il monitoraggio delle emissioni specifiche poiché ” risentono di effetti di fondo che si generano su ampia scala, rendendo molto difficile distinguere il contributo delle singole fonti” ( risposta di Arpa).
Avrebbe potuto chiedere ad ARPA di acquisire e visionare i verbali (su sua carta intestata!) dei campionamenti eseguiti durante i sopralluoghi nei giorni di maggiore criticità al petrolchimico, con relativi rapporti di prova, in cui riferimenti importanti come la data, l’orario di inizio e fine analisi e il luogo del rilievo sono variabili fondamentali per la comprensione del dato; e così pure chiedere i risultati delle analisi dei microinquinanti organici (IPA, idrocarburi policiclici aromatici) categoria a cui appartengono diverse sostanze cancerogene.
Non è chiaro, infine ,perché mai il Dott Trentini abbia dichiarato alla stampa che non gli risulta che la centralina di Barco, la più vicina al petrolchimico, abbia sempre i valori di sforamento più elevati, quando i numeri parlano chiaro anche in questi giorni, purtroppo. Se il dato preso a riferimento per tranquillizzare è quello delle medie annuali, è evidente la sottovalutazione del pericolo, poiché sono gli sforamenti giornalieri nei periodi di maggiore criticità che devono far scattare l’emergenza e quindi la richiesta non solo di attenzione, ma anche di una serie di interventi strutturali risolutivi.
Confidiamo che le raccomandazioni e le promesse scambiate tra i diversi interlocutori al tavolo di martedì mattina possano sortire risultati concreti in termini di tempestività di informazione e soprattutto azioni concrete da parte dei vari attori della vicenda. La prima delle quali dovrebbe essere una grossa operazione trasparenza da parte del Sindaco, primo responsabile della salute dei suoi cittadini, con la pubblicazione tempestiva di tutta la documentazione utile a fornire dati e informazioni ambientali sul sito internet del Comune di Ferrara.

Celebrazione del “Giorno del Ricordo” a Bondeno

da: organizzatori

Le foibe sono cavità carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo. È in quelle voragini
dell’ Istria che fra il 1943 e il 1947 sono gettati, vivi e morti, quasi diecimila italiani.

La prima ondata di violenza esplode subito dopo la firma dell’armistizio dell’ 8 settembre 1943: in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Torturano, massacrano, affamano e poi gettano nelle foibe circa un migliaio di persone. Li considerano ‘nemici del popolo’. Ma la violenza aumenta nella primavera del 1945, quando la Jugoslavia occupa Trieste, Gorizia e l’ Istria. Le truppe del Maresciallo Tito si scatenano contro gli italiani. A cadere dentro le foibe sono fascisti, cattolici, liberaldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini. È una carneficina che testimonia l’odio politico-ideologico e la pulizia etnica voluta da Tito per eliminare dalla futura Jugoslavia i non comunisti. La persecuzione prosegue fino alla primavera del 1947, fino a quando, cioè, viene fissato il confine fra l’ Italia e la Jugoslavia. Ma il dramma degli istriani e dei dalmati non finisce.

Nel febbraio del 1947 l’ Italia ratifica il trattato di pace che pone fine alla Seconda guerra mondiale:
l’ Istria e la Dalmazia vengono cedute alla Jugoslavia. Trecentocinquantamila persone da quel momento si trasformano in esuli. Scappano dal terrore, non hanno nulla, sono bocche da sfamare che non trovano in Italia una grande accoglienza. Esuli e a quel punto stranieri in Italia, presenza scomoda di cui le varie forze politiche del tempo, (ma anche in seguito), per diversi motivi non si occupano. Cittadini di serie B condannati all’ oblio. Per quasi cinquant’anni il silenzio della storiografia e della classe politica avvolge quindi la vicenda degli italiani uccisi nelle foibe istriane e di quelli fuggiti da quelle terre. Il 30 marzo del 2004 il Parlamento italiano ha finalmente deciso di dedicare la giornata del 10 febbraio al ricordo dei morti nelle foibe.
Anche a Bondeno è stato avvertito forte il bisogno di non dimenticare quelle tristi vicende che furono per tanti nostri connazionali motivo di grandissima sofferenza e di ingiustizia profonda, provata dolorosamente sulla propria pelle. Da questi presupposti e considerazioni la Polisportiva “Chi gioca alzi la mano”, in collaborazione con il gruppo parrocchiale “Beati chi?” e con il patrocinio del Comune di Bondeno è partita per organizzare incontri di ricostruzione storica e di testimonianze. Incontri che si articoleranno in due momenti distinti. Il primo, la sera di
martedì 2 Febbraio presso la Sala 2000 di Viale Matteotti 12 alle ore 21 a Bondeno aperto a tutta la popolazione, il secondo, la mattina del giorno successivo, 3 febbraio, presso la sala del centro Maria Regina della pace, per gli studenti delle scuole superiori di Bondeno, dalle ore 10.
Ospiti saranno il prof. Roberto Spazzali, ricercatore e direttore dell’ Istituto Regionale per la storia del Movimento di Liberazione nel Friuli Venezia Giulia di Trieste, il sig. Flavio Rabar, presidente del Comitato provinciale dell’ Associazione Nazionale Friuli Venezia Giulia, Luciana Miani e Maria Luisa Favretto esuli istriane.
Una ricostruzione storica approfondita ed una testimonianza diretta delle vicende dell’ esodo della popolazione istriano-dalmata che rappresenta una delle pagine più tristi della nostra storia recente che non può e non deve essere dimenticata.

giorno del ricordo_web

INSOLITE NOTE
Gli Zombie fra noi, note di Leonardo Veronesi sulla follia quotidiana

“Non hai tenuto conto degli Zombie”, il quarto album di Leonardo Veronesi, pone uno sguardo sulle cose di tutti i giorni, con l’imprevedibilità e l’humor che può creare l’inatteso apparire dei morti viventi. Il testo dell’omonimo brano descrive una situazione piccolo borghese, con una famiglia intenta a curare la propria casetta e a scoraggiare i malintenzionati. Dinanzi a questo piccolo quadretto, l’autore immagina l’apparire degli Zombi, una situazione che rompe lo schema del consueto e del quotidiano. Fantasia, ironia e il ritmo leggero della ballata, sono il biglietto da visita delle 12 nuove canzoni, prodotte e arrangiate da Veronesi con Francesco Cairo.

veronesi-zombie In “Precario” la chitarra scandisce i tempi e la sintesi di un mondo privo di certezze, mentre con “Lorenza” si ha la conferma del talento di Veronesi, grazie a una filastrocca poco ortodossa quanto efficace.
“Libero” rivela il cantautore lombardo nel ruolo di autore, un mestiere che la crisi della discografia ha quasi estinto, il brano riflette sul valore della libertà: “Dimmi che cos’è questa libertà, se ce l’hanno tutti o pochi, chi lo sa, e poi cerchiamo chi le mani e i piedi e poi le braccia ci legherà…”. La chitarra acustica e la batteria guidano ritmo e melodia.
Tra paradossi, innamoramenti e ballate sensuali, il disco non concede pause alla piacevolezza dell’ascolto, con melodie e arrangiamenti adatti all’ironia dei testi: “ È questa la vera ballata sensuale, neanche un effetto collaterale, aumenta la tua prestazione sessuale, non serve una cura ormonale…”.
Quattro note fanno di “Bella” un tormentone, la partitura è molto più ricca ma le brevi note ricorrenti, suonate al pianoforte, entrano nella testa e non se ne vanno neppure quando il brano finisce: “Bella come una donna mai nata, come la frutta appena lavata… bella come una tassa non pagata, una multa contestata e giustamente cancellata”.
“Profondo” accompagna verso il termine dell’album, non prima di avere ascoltato l’umoristica “Il tuo culo”, un ritornello che non fa mai rima con sole, neanche con amore o cuore, ma lo fa con stupore. Chiude il disco “Non c’entra niente”, un modo di dire che presume alternative fantasiose a situazioni poco convincenti.

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Leonardo Veronesi è l’autore di “Il colore giallo”, brano della colonna sonora del film “John” interpretato d Enrica Bee

Il videoclip di “Non hai tenuto conto degli Zombie” è stato girato nel centro storico di Ferrara, scenario ideale per lo zombie “domestico”, interpretato da Francesco Cairo, silente e originale angelo custode per il disbrigo delle commissioni quotidiane. Anche il video di “Precario”, il secondo singolo, ha il sapore di Ferrara, grazie alla partecipazione di Massimiliano Duran, i riferimenti al grande pugile Juan Carlos Duran e ai locali della Palestra Padana Vigor.

Leonardo Veronesi si conferma interprete e autore di qualità, in quest’ultima veste ha scritto canzoni per Frenk Nelli, Carmen Gonzales Aranda, War-k, oltre ad avere partecipato al 53° e 55° Zecchino d’Oro, rispettivamente con “I suoni delle cose” e “Il blues del manichino”. Il brano “Il colore giallo”, scritto da Veronesi e interpretato da Enrica Bee, è stato inserito nel commento sonoro del film “John – Il segreto per conquistare una ragazza” di Marco Lui.

Non hai tenuto conto degli Zombie – Video Ufficiale:

Precario – Video Ufficiale:

Sfiggy si mette in mostra. Due appuntamenti con il personaggio del ferrarese Alessio Bolognesi

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Capita di trovarselo davanti in un sottopasso, vederlo spuntare sotto un volto o sorprenderlo a spiarci nella notte in un parcheggio. E’ Sfiggy, il pupazzo malinconico e trasformista del pittore e writer Alessio Bolognesi. Un anno fa vi avevamo raccontato la loro storia [leggi qui]. Da allora si sono moltiplicate le apparizioni di Sfiggy su muri delle città, in versione Star Wars, Boldini o hip hop.

Oggi (28 gennaio) però Bolognesi e il suo personaggio si presentano in un contesto meno underground e più istituzionale: la mostra, presso il liceo artistico Dosso Dossi, in via Bersaglieri del Po 25, delle opere che hanno partecipato alla decima edizione del Premio Niccolini della Fondazione Carife. La premiazione dei vincitori sarà alle 16 a Palazzo Crema, mentre l’esposizione inaugurerà alle 17,30.

Ma questo non sarà l’unico momento per vedere Sfiggy. Da domani fino al 31 gennaio, Bolognesi esporrà a Setup Contermporary Artfair all’Autostazione di Bologna, in piazza XX Settembre 6, una fiera d’arte contemporanea che rivolge l’attenzione agli artisti emergenti.

Il tema scelto quest’anno è l’orientamento, su cui il comitato organizzativo della Fiera in ha invitato alla riflessione curatori, galleristi ed artisti.

A tale proposito Alessio Bolognesi presenterà in anteprima – e in esclusiva per BIBOx Art Space di Irene Finiguerra – il progetto Fuori Orientamento.

“Ho voluto interpretare il tema della Fiera  – dice Bolognesi – come un senso perduto dalla società contemporanea, nella quale le contaminazioni politiche e culturali hanno portato grandi benefici ma, purtroppo, talvolta anche grossi problemi. Testimonianza ne sia l’epoca in cui viviamo che ci vede ormai costantemente all’erta a causa di continui attacchi terroristici. Oppure si pensi a quanto ancora ci sia da lavorare sull’integrazione culturale in moltissimi paesi del mondo, fattore che causa smarrimento all’essere umano”.

“Fuori Orientamento – prosegue l’autore – è un’installazione che vede i 5 continenti costellati da edifici pericolanti e traballanti, testimonianza delle culture, delle influenze e dei domini che essi hanno subito – o di cui hanno beneficiato – nel corso della storia. Ma spesso questi edifici sono anche simbolo di denuncia sociale e del mancato rispetto per le culture autoctone di paesi sui quali le potenze mondiali impongono il loro dominio economico e culturale.
Al centro di tutto…una bussola…che vorrebbe indicarci la giusta via verso un futuro di convivenza, pace ed integrazione”.

Potete vedere un breve teaser dell’installazione cliccando qui.

 

Igor e le lettere d’amore

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Nelle lettere di un uomo lo sapete, Signora, la sua anima giace nuda, le sue lettere sono solo lo specchio del suo petto, qualunque cosa passi dentro di lui viene mostrata indistinta nel suo processo naturale. Nulla viene invertito, nulla distorto, vedi i sistemi nei loro elementi, scopri le azioni nei loro motivi. (Samuel Johnson)

“Qual è secondo te una delle cose più bella della vita?” Mi domanda un bambino rubicondo seduto accanto a me su una panchina congelata mentre guardo una coppia pattinare alla luce delle stelle.

“Come ti viene in mente questa domanda?” Gli rispondo io.

“Non so”, ribatte lui, “pensavo. Sono qui a pattinare con la mia amichetta Irina e vorrei farle un bel regalo. Uno di quelli originali e che non si dimenticano facilmente”.

“Scrivile una lettera d’amore”, non esito a dirgli io sorridendo, “ne sarà felice”.

“Ma non ne ho mai scritta una, ma l’idea mi piace”, ribatte lui stupito, “mi aiuteresti”?

“Come ti chiami?”, gli porgo la mano intirizzita. “Igor, e tu”, mi porge la sua. “Simonetta”.

“Piacere allora, cara Simonetta dal nome gentile e angelico, ma perché pensi che questo sia uno dei più bei regali da fare o da ricevere nella vita? Magari lei preferirebbe un simpatico giocattolo, una torta colorata o un libro pieno di magia”.

“Mio caro piccolo Igor, fidati di me. Una donna ama ricevere qualcosa scritto solo per lei. In un mondo dove ormai le parole scorrono come fiumi in piena fuori controllo, soprattutto quelle cattive e che non osano accettare differenze e diversità, una parola d’amore pensata solo per te vale più di mille giocattoli o torte. Io ne ho ricevute molte di queste parole, sempre dallo stesso uomo, solo così ho capito che sarebbe stato il mio compagno di vita. Di una vita complessa, come magari sarà la tua, ma che sarà sempre unica e meravigliosa. Non erano mai pensieri banali, anche quando mi dedicava una canzone o una traccia di un cartone animato c’era sempre il cuore dentro. Fai questo con Irina”.

“Un cartone animato? Originale. Quale ad esempio, fammi capire meglio. Sono piccolo e inesperto, ancora, magari ti seguo più facilmente….”.

“Hai presente Aladdin, il mondo è mio? .. Ora vieni con me, verso un mondo d’incanto principessa, è tanto che il tuo cuore aspetta un si. Quello che scoprirai è davvero importante, il tappeto volante ci accompagna proprio lì. Il mondo è tuo, con quelle stelle puoi giocar, nessuno ti dirà che non si fa’, è un mondo tuo per sempre….? Ricordi?”

“Certo. Le dirò anche io che il mondo è suo, che è nostro…. Nulla di più semplice e immediato. Bellissimo, mi piace. Continua ti prego, comincio a capire…”.

“Ecco, forse scherzando gli ho detto che lui assomiglia a Romeo, er mejo der Colosseo, per rimanere in tema di cartoni animati, vista la sua origine capitolina (se non lo sai, visto che sei giovane e russo, capitolino significa della capitale d’Italia, di Roma), magari la tua Irina assomiglia alla bella Anastasia e tu sei il suo Dimitri che la salva dal crudele Rasputin. Le favole esistono, credimi. Basta seguirle.

Amico mio, ricevere parole d’amore è in assoluto il più bel regalo al mondo, perché per scriverle ci vuole tempo, pensieri che vengono dedicati solo a te, che per questo sono solo tuoi, attimi presi da giornate piene, il tempo è il vero regalo, quello che spesso non si ha ma che si trova per dire qualcosa. In passato, le grandi storie d’amore erano epistolari, si lasciavano alla carta e alle penne piumate dei calamai i pensieri che non si osavano esprimere, i sentimenti che non si dischiudevano se, per timidezza, ti trovavi impacciato di fronte al soggetto del tuo amore e dei tuoi pensieri. Usa una bella calligrafia, evita il computer, cerca una carta pergamenata delicata color avorio dove spruzzare una piccola goccia di gelsomino. Non temere perché lei sarà attenta e noterà ogni dettaglio”.

“Mi sembra una buona idea, andrò a cercare il tutto domani pomeriggio alla libreria Globus, verso la Lubjanka, li hanno davvero di tutto. Stanotte penserò alle parole…”

“Non pensare amico mio, scrivi di getto, lascia che le tue emozioni scendano libere sul foglio. Come le gocce di rugiada sul prato mattutino. Magari dopo le rileggerai, correggerai solo qualche virgola e ricopierai tutto sulla tua bella carta. Ma scrivi di getto, non pensare. O saprà di artificioso… Io ho ricevuto tante parole, ho sempre capito quando erano sgorgate dal cuore, perché erano senza controllo, senza direzione, senza rimorso, quasi senza ritegno, per quanto erano intense. Un fiume in piena non si dirige. Lo si lascia andare. E’ più bello, nel suo impero inarrestabile. Belle parole, magnifiche. Il regalo più bello, davvero. Scrivi lettere d’amore amico mio, scrivine tante alla tua Irina, ogni giorno, ogni settimana, ogni mese, ogni anno, per tutta la vita, se sarà lei ad accompagnare la tua giovane vita. Non te ne dimenticare mai. So che sei piccolo, ma parti da parole d’amore, sempre. Le labbra a volte non riescono a pronunciare quello che la mano sa tracciare. Non te ne pentirai mai”.

“E se lei ne ridesse? Se risultassi impacciato e banale?”

“Non temere, lei capirà. Finché ti risponderà, saprà lei quando. Ogni lettera sarà un cercarsi nelle tue braccia, uno sguardo infinito verso un cielo fatto delle vostre stelle. Ogni sospiro sarà un sentirsi a casa, un ritrovarsi in pace con il mondo di fronte a questa pista di pattinaggio ghiacciata su cui cadrete, cadrete a ancora cadrete. Ma insieme. Sempre insieme. Ricordo una bella frase di Winston Churchill alla moglie Clementine (Mia cara Clemmie, nella tua lettera da Madras hai scritto alcune cose a me molto care, circa l’averti arricchito la vita. Non posso dirti che piacere questo mi ha dato, perché mi sento sempre tremendamente in debito, se è consentito fare questo tipo di conti in amore), lui che era uomo tutto d’un pezzo, grande politico oltre che storico era stato capace di scrivere d’amore, nella sua tenera ed educata cordialità. A volte gli uomini più impegnati e importanti sono capaci di pensieri unici, proprio perché unici loro stessi. Forse perché vedono tante brutte cose nella vita, guerre, tragedie e sofferenze, e per questo trovano sempre un attimo per rifugiarsi nelle parole d’amore. Non dimenticarlo mai, piccolo Igor, lei sarà sempre la tua ancora di salvezza, il punto d’arrivo in ogni momento buio”.

“Simonetta, ma io ho solo dieci anni… Una bella lezione sicuramente (seguirò i tuoi consigli, non ti preoccupare) ma mi sa che stai parlando di te, di lui, di voi”.

“Può darsi piccolo Igor, ma hai iniziato tu con la tua domanda sul più bel regalo del mondo. Io ti ho solo dato la risposta… o almeno ci ho provato. Buona vita e copriti, fa freddo”.

 

Vorrei che tu venissi da me in una sera d’inverno e, stretti insieme dietro i vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo”. (Dino Buzzati, Inviti superflui)

 

Al cinema arriva “Goya – Visioni di carne e sangue”

In esclusiva sul grande schermo solo il 2 e il 3 febbraio il tour cinematografico che racconta l’arte e i capolavori del rivoluzionario pittore spagnolo. A Ferrara aderiranno a questa iniziativa l’Apollo Cinepark e l’Uci Cinema.

Francisco José de Goya y Lucientes (1746–1828), meglio conosciuto come Francisco Goya, è considerato uno dei più importanti artisti spagnoli di tutti i tempi e uno dei precursori dell’arte moderna, in grado di affermare la sua arte suprema sia come ritrattista dei più alti ranghi della società spagnola, sia come commentatore della vita del popolo.
Il film, girato e diretto da David Bickerstaff, porta la vita drammatica e l’arte straordinaria di Francisco Goya sul grande schermo, fornendo un accesso esclusivo all’acclamata mostra “Goya: the Portraits” della National Gallery di Londra e costruendo un ritratto avvincente del pittore attraverso opinioni di esperti internazionali, capolavori tratti da collezioni di fama mondiale e visite ai luoghi in cui l’artista spagnolo visse e lavorò.

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La locandina

Nel corso del film gli spettatori potranno esplorare la mostra della National Gallery di Londra, guidati dal primo curatore dell’esposizione, Xavier Bray e potranno acquisire una migliore comprensione della psicologia del pittore attraverso le interviste con artisti moderni e stimati come Dryden Goodwin e Nicola Philipps.
Le opere in mostra presso il museo londinese sono filmate in “Goya – Visioni di carne e sangue” con immagini in altissima risoluzione, che rivelano le strabilianti capacità del pittore spagnolo come ritrattista e commentatore sociale. Ulteriori filmati dietro le quinte svelano inoltre i processi di conservazione e curatela, fondamentali per la preparazione di questo spettacolo unico. Il film rappresenta infatti un ulteriore approfondimento rispetto a una classica visita in galleria, offrendo allo spettatore la possibilità di osservare da vicino le opere d’arte, analizzando anche dipinti non presenti in mostra. “Goya – Visioni di carne e sangue” esplora in profondità la vita movimentata di Goya nell’arco di ottant’anni, ripercorrendo la sua produzione artistica e le ultime scoperte sulla sua biografia. Vaste riprese, che vanno dalla bellissima campagna di Siviglia alle grandi cappelle sino ai palazzi reali di Madrid, delineano l’ispirazione e gli scenari che fanno da sfondo alle opere più amate di Goya. Il film inoltre consente al pubblico di entrare al Museo Nazionale del Prado a Madrid, presentando una serie di importanti opere dell’artista, tra cui La famiglia di Carlo IV, che illumina ulteriormente il suo rapporto con l’alta società spagnola. Un raro accesso al ‘Notebook italiano’ di Goya, uno sketchbook realizzato in Italia tra il 1769-1771, mette poi in contatto gli spettatori con le riflessioni più intime dell’artista spagnolo.

“Goya – Visioni di carne e sangue” è prodotto da Phil Grabsky e la distribuzione italiana è a cura di Nexo Digital in collaborazione con il mediapartner MYmovies.it (per vedere il trailer clicca qui), nell’ambito della Stagione della Grande Arte al Cinema.

Dal comunicato stampa

Maschere

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Luigi Pirandello

Imparerai a tue spese che lungo il tuo cammino incontrerai ogni giorno milioni di maschere e pochissimi volti. (Luigi Pirandello)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

We Are the World

Dopo una lunga notte di registrazione che ha visto impegnati 45 artisti del mondo della musica, il 28 gennaio 1985 veniva ufficialmente terminata “We Are the World”, brano pensato e creato dal progetto Usa for Africa e oggi vero e proprio inno alla fratellanza e alla solidarietà tra i popoli. Tra i protagonisti del super gruppo spiccavano Michael Jackson, Bruce Springsteen, Lionel Richie, Ray Charles, Bob Dylan, Diana Ross, Tina Turner, Steve Wonder, Cindy Lauper e tantissimi altri, tutti riuniti nello stesso intento: raccogliere fondi per la popolazione etiope, all’epoca vittima di una terribile carestia. Grazie al grande successo riscontrato, solo negli Stati Uniti le vendite superarono i 7 milioni di copie.

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…

IL FATTO
Per qualcuno è indigesto il premio McDonald’s alla scuola

Solo qualche giorno fa a Rabat, capitale del Marocco, migliaia di insegnanti, di tirocinanti e di studenti si sono riversati in piazza, protestando nei pressi del Parlamento per i continui tagli alla scuola. Una protesta che va avanti da mesi, i docenti di numerose città alzano la testa e tentano di difendere il diritto di istruire e di essere istruiti nel miglior modo possibile. Una storia che non ci riguarda direttamente, ma che richiama la triste realtà italiana: continui tagli programmati, supplenti che non possono essere assunti, strumentazioni di base assenti e una scuola che di “buono” ha ormai solo il corpo insegnanti. Le scuole del nostro Paese, con le dovute eccezioni, si ritrovano in situazioni precarie e spesso è solo la forza di volontà e il senso civico di famiglie ed insegnanti a far sì che i problemi quotidiani vengano risolti.

Qualche mese fa, ad esempio, i genitori, il preside ed il corpo docenti della scuola primaria “Biagio Rossetti” si autotassarono per rinfrescare gli ambienti scolastici (trovi l’articolo qui). A meno di un anno di distanza, l’Istituto comprensivo Statale Dante Alighieri si ritrova a doversi difendere dalle accuse di “istigazione a disvalori all’interno dell’istituzione pubblica scolastica”, come afferma il comunicato stampa diffuso dal Movimento Cinque Stelle.

La causa scatenante di queste affermazioni è stata la vittoria dell’Istituto a un concorso a premi a livello nazionale bandito dalla multinazionale McDonald’s chiamato, appunto, McDonald’s premia la scuola”. Partecipare era facile, infatti si chiedeva ai consumatori di conservare lo scontrino di un qualsiasi acquisto fatto in uno dei punti della catena che aderiva al concorso, per poi inserire un codice trovato su di esso sul portale online. Ogni euro speso sarebbe valso un punto da assegnare ad una scuola primaria o secondaria di primo grado a scelta. Scorrendo la classifica, si nota l’alto numero di scuole partecipanti, richiamati anche dal valore del premio in palio. I vincitori del concorso, infatti, sono stati due per ogni regione: i primi classificati  hanno avuto un premio di 8000 euro spendibili per acquistare tecnologia e supporti per la didattica, i secondi, sorteggiati tra tutte le scuole regionali, un premio minore ma ugualmente significativo di 2000 euro.

Dopo l’annuncio della scuola vincitrice, arriva l’accusa arrivata dal Movimento che segnala come “se ogni famiglia avesse versato direttamente come contributo volontario il costo di un paio di ‘Happy Meal’, si sarebbe arrivati allo stesso risultato senza regalare alla multinazionale 50mila euro a fronte di una donazione di 8mila! E con quella cifra si sarebbe potuto finanziare un bel progetto di educazione alimentare, al posto di materiale didattico e tecnologico che dovrebbe essere già in dotazione alla stessa scuola pubblica, se veramente fosse ‘Buona scuola’ “. La raccolta sarebbe stata in effetti assai più sostanziosa.

Il preside dell’Istituto, Massimiliano Urbinati, sottolinea che dalla scuola non è partita alcuna iniziativa né è stato incoraggiata la partecipazione al concorso, a cui hanno aderito alcuni genitori, nonni e amici degli studenti in maniera autonoma e personale.

“La nostra idea di scuola si ispira ad un altro genere di idee – afferma il preside durante la conferenza stampa – infatti il nostro motto è “prima i valori, poi il resto”, riscontrabile nel nostro progetto “Habitat”. Non avrei mai spinto i miei studenti o le loro famiglie a partecipare a questo concorso, chi ha deciso di farlo ha agito personalmente”. Genitori che si sentono parte di un progetto di sviluppo, che partecipano attivamente alla vita scolastica e che  puntano alla valorizzazione del rapporto scuola-famiglia. Un legame in cui in molti credono, tanto che i primi a rispondere alle accuse lanciate all’Istituto sono proprio i genitori e i nonni degli studenti, che sottolineano anche la natura del concorso, che non richiedeva la consumazione di un menù completo ma anche quella di un semplice caffè, o di una brioche. 

Il concorso non è stato pubblicizzato, contrariamente a quanto è stato detto, ma la sua esistenza è stata resa nota attraverso il passaparola, per chi avesse già l’abitudine di frequentare i punti di ristoro della catena e avesse voglia di partecipare al concorso.

Il premio ricevuto dall’Istituto Comprensivo 5 sarà investito per migliorare le strutture sportive utilizzate dai ragazzi, ai quali docenti e famiglie insegnano l’importanza di una corretta alimentazione e del movimento fisico, e per l’acquisto di materiale tecnologico. L’Istituto utilizza 52 Lim, lavagne interattive multimediali, e, come afferma il preside Urbinati, si vorrebbero acquistare dei tablet.

“Abbiamo già delle classi totalmente 2.0, in cui i ragazzi usano un device, il tablet, per interfacciarsi con la lavagna e per implementare le modalità attive di apprendimento. Vorremmo che tutte le classi avessero pari opportunità, in modo da sfruttare al massimo ciò che la scuola offre”.

Nessuna corsa all’ultimo panino, quindi, le famiglie hanno continuato ad insegnare ai loro bambini la corretta alimentazione permettendo uno strappo alla regola ogni tanto, senza trasformare il concorso nella disperata ricerca al “biglietto dorato” come nel “la fabbrica di cioccolato”. Certo, non possiamo negare che bandire un concorso del genere sia un’ottima pubblicità per una grande multinazionale come McDonald’s, che in numerose occasioni associa il brand a campagne per la salute e la salvaguardia dei più piccoli (basti pensare alla fondazione per l’infanzia nei pressi dei centri pediatrici italiani). Le scuole italiane, sempre più impoverite da uno Stato che non si cura della cultura e dell’istruzione dei suoi figli, sono probabilmente un bersaglio facile per una possibile campagna di Brand Reputation Washing, attuata in un momento particolarmente delicato per l’azienda, che ha visto la chiusura di 700 punti vendita solo durante lo scorso anno.

Che sia etico o meno mangiare da McDonald’s è ancora una questione ‘calda’, da discutere ed analizzare, inserendo il problema in contesti diversificati, che possono comprendere ambienti in cui esiste una cultura alimentare e una conoscenza adeguata dell’importanza di una buona nutrizione, ma anche ambienti in cui la disinformazione è ancora forte e l’obesità infantile un problema da combattere.

Quello che invece non si può più chiedere alle famiglie italiane è di contribuire alle spese dell’istruzione dei loro figli, iscritti in scuole statali che, in alcuni casi, non possono garantire neanche il corretto funzionamento dei termosifoni nei mesi più freddi. Come ha sottolineato Cristina Pellicioni, presidentessa del Consiglio d’Istituto e del Comitato genitori-insegnanti, ogni anno, oltre le tasse e le spese per libri e materiale didattico, i genitori dell’Istituto donano un contributo volontario aggiuntivo, così come avviene nelle altre scuole del territorio. In più, insieme a nonni e parenti, continuano a ideare progetti e a finanziarli, anche con l’aiuto del Comune di Ferrara, ‘sporcandosi’ le mani in prima persona, come sta accadendo per il progetto ambiente che permetterà l’istallazione di una serra. Non sarebbe stato corretto chiedere un ulteriore donazione alle famiglie per permettere ai ragazzi quello che la scuola statale dovrebbe, invece, garantire.

Caricento per Confagricoltura: a Cento la riunione zonale

da: Ufficio Relazioni Esterne Cassa di Risparmio di Cento

Questo pomeriggio presso il Salone di Rappresentanza la riunione zonale per le sedi di Cento e Sant’Agostino.

Cento, 27 gennaio 2016 – La Cassa di Risparmio di Cento ha ospitato questo pomeriggio la riunione zonale di Confagricoltura Ferrara per le sedi di Cento e Sant’Agostino.

Nel Salone di Rappresentanza della Cassa sono intervenuti il Presidente di Caricento Carlo Alberto Roncarati, Luigi Chiari, Consigliere della Cassa e Segretario della sede di Cento dell’Unione Provinciale Agricoltori di Ferrara, il Direttore Generale Ivan Damiano ed i vertici di Confagricoltura Ferrara con la presenza del Presidente Pier Carlo Scaramagli ed i capi servizio Lorenzo Zibordi, Germano Zecca e Laura Guiati.

Durante la riunione sono stati approfonditi temi di stretta attualità quali le novità introdotte dalla legge di Stabilità, le novità rappresentate dal Jobs Act, le problematiche riscontrate nella nuova Pac e dal nuovo piano assicurativo.

La Cassa di Risparmio di Cento, in quanto partner solido ed affidabile, ha sempre supportato il settore agricolo offrendo servizi e soluzioni differenti: dai finanziamenti per i macchinari, agli anticipi dei contributi PAC, per guidare le aziende verso uno sviluppo concreto della loro attività.

“ Oggi come non mai è importante saper accompagnare le aziende agricole in un percorso di crescita che abbia obiettivi condivisi. La Cassa propone soluzioni ad hoc per il mondo agricolo ed è in grado di mettere a disposizione consulenza specializzata per il settore – ha dichiarato il Direttore Generale – Siamo pronti a rispondere alle nuove esigenze del comparto agricolo anche in termini di internazionalizzazione”

Recentemente la Cassa ha istituito un plafond
straordinario di 15 milioni finalizzato al ripristino di scorte e danneggiamenti subiti dalle aziende in occasione delle calamità atmosferiche che si sono verificate nelle province di Ferrara e Modena all’inizio di settembre dell’anno passato.

Caricento agevola inoltre l’accesso al credito attraverso l’istituzione di accordi con tutti Confidi Agricoli della regione con i quali opera tramite le associazioni di categoria del comparto stesso.

Presentata a Copparo la “Guida pratica contro i furti nelle abitazioni e le truffe agli anziani”

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Presentata in conferenza stampa presso l’Unione Terre e Fiumi la “Guida pratica contro i furti nelle abitazioni e le truffe agli anziani”, pieghevole realizzato dal Comando Carabinieri Compagnia di Copparo in collaborazione con i Comuni dell’Unione Terre e Fiumi. A presentare l’iniziativa, il presidente dell’Unione Nicola Rossi, il sindaco di Ro Antonio Giannini e il comandante la Compagnia Carabinieri di Copparo maggiore Fabrizio Gubbiotti accompagnato dal maresciallo Alfonso Trezza.

“Potete aiutarci a capire le vostre esigenze, per orientare meglio le nostre attività”, questo il sottotitolo del pieghevole, che vuole essere secondo le intenzioni dei Carabinieri uno strumento che aiuta a farsi carico delle esigenze del territorio facendo tesoro di tutte le potenzialità di una comunità coesa come quella dei sei Comuni dell’Unione Terre e Fiumi: Copparo, Berra, Jolanda di Savoia, Tresigallo, Formignana, Ro.

Introducendo l’incontro, il presidente dell’Unione e sindaco di Copparo Nicola Rossi ha sottolineato la collaborazione che esiste con l’Arma dei Carabinieri, collaborazione che la presenza del maggiore Gubbiotti e del maresciallo Trezza ha reso ancora più forte e stringente.
Rossi ha ricordato come la necessità di percepire una maggiore sicurezza, da parte dei cittadini, sia un’esigenza reale. Anche nell’ultimo incontro del Comitato provinciale per la sicurezza coordinato dal Prefetto di Ferrara, si sono avuti segnali forti in materia di prevenzione, anche per quanto riguarda la microcriminalità. «Come Comune di Copparo, – ha proseguito Rossi – di iniziative ne abbiamo fatte molte e una di queste è quella che si presenta oggi, cioè la promozione di questa guida pratica per informare i cittadini su rischio truffe. In collaborazione con il comando Carabinieri di Copparo, abbiamo prodotto il pieghevole già in distribuzione pressogli uffici pubblici e le attività commerciali». Breve cenno di Nicola Rossi alla prossima installazione di telecamere sul territorio di Copparo, che sarà argomento di un prossimo incontro.

Il maggiore Fabrizio Gubbiotti, dopo aver detto grazie al presidente Rossi e a tutti i sindaci dell’Unione ha ribadito che l’iniziativa rientra in un progetto regionale dell’Arma dei Carabinieri, per proseguire nel progetto di polizia di prossimità, dell’agente di quartiere, per coinvolgere maggiormente tutti i cittadini a collaborare con le forze dell’ordine nell’opera di prevenzione.
«Nel territorio dell’Unione – ha dichiarato Gubbiotti – non ci sono fatti importanti di delinquenza, e la guida offre consigli pratici e il messaggio di fare squadra con i cittadini, l’aiuto che possiamo dare alla nostra comunità è molto semplice: basta comporre il numero gratuito 112 per segnalare anche solo fatti sospetti, senza che questo implichi particolari coinvolgimenti per chi chiama, anzi si fa un ottimo servizio alla comunità».
Altro aspetto importante sono le difese passive, ad esempio installare inferriate, dotarsi di sistemi di allarme collegati con la caserma dei Carabinieri, Gubbiotti ha ricordato che il collegamento dei sistemi di allarme con i Carabinieri non ha nessun costo e garantisce una maggior sicurezza della propria abitazione.
L’iniziativa ha coinvolto molti parroci, infatti i carabinieri utilizzano anche le chiese e durante la messa della domenica, vengono divulgate ai cittadini presenti alla funzione queste informazioni di massima sulla prevenzione alle truffe.

Il maresciallo Alfonso Trezza ha puntualizzato il ruolo dell’Arma, parte attiva per quanto riguarda alcuni truffe come ad esempio quella dello specchietto retrovisore delle auto.
«A volte il cittadino non chiama nel timore di essere coinvolto – ha detto il maresciallo – ma la segnalazione rimane anonima e il cittadino non viene coinvolto; quindi nel dubbio meglio chiamare sempre il 112». I prossimi incontri a Copparo saranno venerdì 29 gennaio e domenica 14 febbraio al Parco Verde di via Garibaldi.

Nel territorio del Comune di Ro ha precisato il sindaco di Ro Antonio Giannini, «sono stati effettuati già molti incontri, anche nelle frazioni e di questo ringrazio l’Arma dei Carabinieri per aver affiancato il Comune dando un segno tangibile di vicinanza. Nessuno si salva da solo».

«Il progetto non ha un termine – ha ribadito in chiusura il presidente Rossi – e continuerà con incontri periodici e iniziative che di volta in volta si renderanno utili alla risoluzione del problema e ad aumentare la sensazione di sicurezza del nostro territorio da parte dei cittadini».