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Giorno: 17 Settembre 2014

Coldiretti: il cibo sprecato basterebbe per battere la fame nel mondo secondo la FAO

da: ufficio stampa Coldiretti

Se non venisse sprecato nel mondo quasi un terzo del cibo prodotto nel mondo, ci sarebbe da mangiare per tutti. Il calo del numero di persone che soffre la fame non è ancora sufficiente, occorrono strategie e politiche per i beni comuni come cibo, acqua e suolo.

Un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate che sarebbero ampiamente sufficienti a sfamare la popolazione che soffre di fame cronica. E’ quanto afferma la Coldiretti che, nel commentare i dati della Fao sul fatto che in 10 anni e’ calato di 100 milioni il numero di persone che soffrono la fame, sottolinea che non è eticamente sostenibile la realtà che 805 milioni di persone (una su dieci) non abbiano ancora cibo sufficiente mentre gli sprechi alimentari hanno raggiunto le 670 milioni di tonnellate nei paesi industrializzati e le 630 milioni di tonnellate in quelli in via di sviluppo. Ogni anno, il cibo che viene prodotto, ma non consumato, sperpera un volume di acqua pari al flusso annuo di un fiume come il Volga, utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno – quasi il 30 per cento della superficie agricola mondiale – ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra. La lotta alla fame si combatte anche intervenendo con una piu’ attenta gestione e distribuzione della produzione agricola ed alimentare. La politica e l’economia – denuncia la Coldiretti – hanno pensato che fosse possibile la globalizzazione senza globalizzare anche le regole fino ad arrivare a trattare il cibo come una merce qualsiasi. Il risultato contraddittorio è stato il diffondersi dell’obesità e dello spreco di cibo nei Paesi ricchi e il furto delle terre fertili, il cosiddetto land grabbing (71 milioni di ettari dal 2000 ad oggi) e il dramma della fame in quelli poveri. E’ necessario ora – conclude la Coldiretti – che i decisori politici ne tengano conto mettendo ai vertici della loro agenda la strategicità del cibo e promuovendo politiche che a livello globale definiscano una regia di regole per i beni comuni come il cibo, l’acqua e il suolo.

Coldiretti: è irlandese il nuovo commissario UE all’agricoltura

da: ufficio stampa Coldiretti

L’irlandese Phil Hogan sarà il prossimo commissario all’agricoltura. Lo ha deciso il futuro presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker. Cinquantaquattro anni, membro del governo conservatore nel suo paese, il neo-commissario dovrà ricevere l’ok del Parlamento. Attualmente ricopre la carica di Ministro dell’Ambiente in Irlanda.

“Siamo abituati a misurare le persone con i fatti – ha commentato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo -, la Commissione Europea ha un ruolo fondamentale, quindi sarà importante che agisca guardando agli interessi veri di agricoltori da un lato e dei consumatori europei dall’altro”.

Moncalvo auspica anche che la nuova Commissione possa lavorare con una maggiore relazione con le decisioni degli eurodeputati, “perché più volte abbiamo visto proprio il Parlamento essere piu’ vicino agli agricoltori nelle proprie scelte con la Commissione invece più frenata”.

Secondo il presidente della Coldiretti, infine, un elemento su tutti sul quale la nuova Commissione Agricoltura dovrà lavorare è la velocità molto maggiore nel prendere le decisioni.

Antonio Buonafede il conquistatore delle valli di Comacchio

da: Consulta Popolare San Camillo

Il 18 settembre ricorre il duecentesimo anniversario dell’assassinio di Amanzio Antonio Buonafede, un nome del quale alla Comacchio di oggi non resta che una pallida memoria, un’idea fugace e confusa legata ad un personaggio allora addirittura idolatrato, tanto da essere annoverato tra i padri della Patria per la grande impresa dell’acquisto delle Valli di Comacchio, riscattate con dura compera da Napoleone Bonaparte, l’11 luglio 1797. Fu un acquisto che condusse a concretezza il sogno pressocché millenario dei comacchiesi di ritornare ad essere proprietari delle loro Valli. L’unico ricordo è oggi affidato alla strada che porta il suo nome, l’antica Via Nuova, ove il Buonafede abitava nel suo palazzo signorile che attualmente porta il nome di Palazzo Patrignani. Per quasi tutti i nostri concittadini l’11 di luglio è soltanto una giornata estiva, ma allora, quando le Valli divennero veramente il fondamento economico-industriale di Comacchio, quel giorno si trasformava in una grande festa e di giubilo popolare, in cui tra l’altro si rinnovava solennemente la riconoscenza della Comunità a Bonaparte, il vero riparatore dei torti secolari subiti dai comacchiesi, sia da parte dei Signori Estensi che dello Stato Pontificio…Il prezzo di cessione fu convenuto in un milione di lire tornesi d’oro, coniate a Tours in Francia, oltre ad un canone annuo di £. 20,000, affrancabile in £.400.000. Aggiungiamo 15.000 scudi “per un presente di convenienza” per far pervenire un superbo collier di perle nelle mani di Giuseppina Bonaparte. Per fronteggiare l’impegno assunto fu costituita una società per azioni, una sorta di projet financing ante litteram, sostenuto dai maggiori abbienti locali. Antonio Buonafede, nipote del celebre letterato e polemista Appiano Buonafede, nato a Comacchio da una delle prime famiglie della Città, era dotato di grande ingegno, conseguendo la laurea in Idrostatica nell’Istituto delle Scienze e Diritto dell’Università di Bologna all’età di appena 21 anni ed era solito scrivere versi poetici in greco classico.. Il primo marzo 1797 fu nominato da parte dl Consiglio Generale di Comacchio “Pubblico Deputato” per trattare con Napoleone l’acquisto delle Valli in favore della Città e del popolo di Comacchio, impresa che condusse a termine non senza difficoltà con l’atto di compravendita stipulato a Milano l’11 luglio 1797. Ma l’acquisto delle Valli segnò anche l’inizio della rovina del Buonafede. L’epilogo si ebbe col tramonto delle fortune napoleoniche e il conseguente clima reazionario che accentuarono le incomprensioni, le invidie e le calunnie che armarono la mano dei congiurati che lo uccisero in un agguato dinnanzi la chiesa del Rosario nella notte di domenica 18 settembre, venendo il lunedì 19…La sua antica dimora, oggi Palazzo Patrignani, nel 1986 fu acquistata dal Comune di Comacchio al prezzo di 650 milioni di lire. Pressochè inutilizzato, subisce un colpevole disfacimento.
L’impresa straordinaria di Antonio Buonafede purtroppo non conseguì nei decenni successivi l’auspicata rinascita economica della Città di Comacchio anche per le numerose e sfortunate cause civili dovute all’incertezza dei confini territoriali delle Valli acquistate. Il contratto d’acquisto, o Rogito “Giletti”, non conteneva il documento fondamentale e incontestabile che attestasse l’iscrizione in catasto dei beni acquistati, ciò che scatenò le pretese più assurde dei vicini privati e anche dello Stato. Il Buonafede ne era consapevole e invano nel 1804 cercò di rimediarvi…E oggi, la “bonifica” di oltre 40.000 ettari di Valli, prima imposta dallo Stato centrale, poi supinamente accettata e anzi reclamata a gran voce, ha infine compiuto lo scempio maggiore di una ricchezza ambientale ed economica unica in Italia.

Concerto “MusicANTi per la vita”

da: Ivo Caprili, Delegazione ANT di Occhiobello-Santa Maria Maddalena

La Delegazione Ant di Occhiobello Santa Maria Maddalena ha organizzato per sabato 20 settembre , alla pista pattinaggio di via M.L.King a Santa Maria Maddalena (area antistante le scuole e il palazzetto dello sport), il concerto “musicANTi per la vita”, serata musicale con quattro gruppi: si esibiranno i “Coska”, “Reazione Acustica”, “We’re all to blame” e “Frada”.
All’interno dell’area, il cui ingresso è gratuito, funzioneranno un gazebo con banco bevande (birra e bibite alla spina) e un’area bimbi.
La manifestazione avrà carattere di beneficenza ; infatti il ricavato andrà a contribuire al finanziamento del Progetto di prevenzione dei tumori alla tiroide con visite gratuite, specialistiche e strumentali, per la diagnosi precoce, che avranno luogo a Santa Maria Maddalena il 19 novembre con il “Bus della prevenzione” della sede nazionale dell’ANT: al mattino in piazza durante il mercato settimanale e al pomeriggio nei pressi delle scuole di via M.L.King. Le prenotazioni si riceveranno a partire dalla fine di ottobre ai numeri che saranno pubblicizzati.
Altre iniziative dei volontari della delegazione sono in programma per la raccolta fondi fino a copertura del Progetto medesimo e per contribuire ad altri Progetti dell’ANT, e principalmente per l’assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai sofferenti di tumore e ai loro famigliari.
Ad esempio, sabato 27 settembre, in collaborazione con la Delegazione ANT di Ferrara, effettueranno la raccolta alimentare al Conad di via Padova a Pontelagoscuro.
Giornata clou il 4 ottobre con l’inaugurazione della loro sede di via Nuova, 4 a Santa Maria Maddalena: ritrovo con rinfresco nella sede medesima alle 16, messa presso la chiesa parrocchiale alle 17, seguiranno i saluti ; poi, alle 20,30 all’Hostaria dei Savonarola di Occhiobello “Cena con delitto” su prenotazione (Antonella 3495538265), allieterà la compagnia teatrale “Bricciole d’Arte” di Canaro.
Tra settembre e ottobre vi è inoltre la campagna nazionale dei ciclamini ANT con postazioni (banchetti) nelle piazze e in centri commerciali del territorio. E nelle prime settimane di dicembre infine vi sarà la campagna nazionale con le stelle di Natale.
La Delegazione ANT di Occhiobello Santa Maria Maddalena attualmente è aperta il lunedì e il mercoledì dalle 10 alle 12; mentre i volontari sono sempre reperibili ai numeri 3427752165 – 3489104929.
Ivo Caprili
Delegato ANT Occhiobello

Il futuro del Villaggio Raibosola è di un “quartiere giardino”. Torna l’appuntamento con la Festa dei Vicini

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Dopo il rinvio per maltempo della scorsa settimana, torna VENERDI’ 19 SETTEMBRE ALLE ORE 16, l’annuale appuntamento con LA FESTA DEI VICINI, iniziativa promossa dall’Acer di Ferrara con il supporto dell’Amministrazione Comunale, per sviluppare le pratiche del buon vicinato e i valori dell’amicizia, della coesione sociale e della solidarietà tra abitanti degli alloggi popolari. Come già preannunciato, la Festa dei Vicini si svolgerà nel “Parcobaleno” del Villaggio Raibosola e vedrà il coinvolgimento di una decina tra dipendenti dell’Acer e dipendenti comunali, che si cimenteranno ad allestire stand con bibite e dolciumi, ma anche ad organizzare iniziative ludiche e laboratori per bambini. Tre inquilini degli alloggi popolari del Villaggio Raibosola, Miriana di Magro (cantante), Ledina Ifti (cantante) e Bruno Cavallari (chitarrista) intratterranno gli ospiti con un ricco repertorio musicale per tutte le età. Il Sindaco Marco Fabbri, che parteciperà alla Festa dei Vicini insieme al Direttore dell’Acer di Ferrara, Diego Carrara, rinnova a tutti l’invito alla CAMMINATA DI QUARTIERE, che avrà luogo a partire dalle ore 17.30. In quella occasione, si potranno verificare con progetto alla mano aspetti e criticità emersi nel recente incontro con gli abitanti. Il progetto di riqualificazione che riguarda l’intero quartiere Raibosola, frutto di incontri partecipati condotti da ricercatrici dell’Università IUAV di Venezia, si è aggiudicato un finanziamento regionale dedicato alla Sicurezza Stradale, grazie al quale si potrà realizzare una prima parte del ben più ambizioso disegno, che vede il villaggio Raibosola del futuro come un quartiere giardino, con servizi e attrezzature sportive.
“La volontà dell’Amministrazione Comunale consiste nel valorizzare le visioni e le necessità segnalate dagli stessi residenti durante il percorso partecipato, – sottolinea il Sindaco Marco Fabbri -, con il preciso scopo di migliorare la qualità della vita e la sicurezza, non solo per il quartiere, ma per tutto il tessuto urbano di Comacchio.”

Al Lido delle Nazioni il 20 e 21 settembre torna protagonista il triathlon per una grande kermesse sportiva

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Insieme ad Ostia e a Bardolino, il Lido delle Nazioni si attesta tra le località italiane di spicco a promuovere gare internazionali di triathlon e questo lo si deve all’impegno e alla passione con le quali dal 1986 Paolo Temporin, presidente di Ferrara Triathlon Club e i volontari della società, organizzano l’evento sportivo IRONDELTA. L’Amministrazione Comunale sostiene con convinzione l’evento sportivo giunto alla 30^ edizione, divenuto ormai punto di incontro di prim’ordine per questa disciplina. Sono 800 gli atleti che da tutta Italia, ma anche dall’estero si daranno appuntamento sabato 20 e domenica 21 settembre al Lido delle Nazioni e tra loro hanno già confermato la partecipazione anche atleti della Nazionale Italiana. Grazie alle preziose sinergie allacciate dalla società Ferrara Triathlon Club con il Comune di Comacchio e con la Provincia di Ferrara che da sempre concedono il patrocinio alla grande kermesse sportiva, l’evento si è anche trasformato in una straordinaria opportunità per far scoprire ad amanti dello sport e loro accompagnatori le bellezze naturali che circondano il Lido delle Nazioni, dal Delta del Po, alle pinete, dalla costa, alle valli , sino al centro storico di Comacchio.
A Paolo Temporin piace la definizione di “sport tra acqua e terra inserito tra storia e natura”, disciplina che da quest’anno si fa portavoce di un importante logo, quello del brand della città di Comacchio, nuovo marchio promozionale turistico del territorio.
La kermesse del triathlon avrà inizio sabato 20 Settembre alle ore 14 con la gara su distanza sprint di 750mt a nuoto alla quale seguiranno 20km di bici e 5 km di corsa. Domenica 21 Settembre alle ore 12 prenderà il via il classico IRONDELTA. Si gareggerà sulla distanza olimpica e la competizione sarà valevole quale Campionato Italiano di Società sulle distanze di 1500mt a nuoto, 40km di bici e 10km di corsa . Come sempre, si prevede la partecipazione alle gare dei più quotati atleti del panorama del triathlon azzurro per dare vita ad un grande spettacolo. Il ritrovo per tutti è in Piazza Italia al Lido delle Nazioni.
Il divertimento è assicurato per gli appassionati di sport, perché lo spirito vero dell’agonismo è sfidare se stessi . Lo chef Mauro Spadoni allestirà un punto ristoro davvero speciale per atleti ed accompagnatori, a base di prodotti tipici del territorio, già proposti nella rassegna estiva “Sapori da mare”. L’Assessore allo Sport Stefano Parmiani porterà il saluto dell’Amministrazione Comunale, assistendo alle premiazioni dei vincitori.

MortadellaBò è 2.0: la grande kermesse bolognese celebra il mondo social ospitando il Tawards 2014

da: ufficio stampa Omnia Relations

Non solo food per un evento trasversale che abbraccia l’intero tessuto cittadino:
sabato 11 ottobre le premiazioni del più grande evento a livello nazionale
dedicato al mondo di Twitter.
Fra le tante iniziative anche il matrimonio fra Mortadella Bologna IGP e il pane della tradizione locale di fama nazionale, un’originale competition A colpi di Fette! ,
una sfilata di moda “mortadellosa”,
e scontistiche presso numerose attività commerciali e parcheggi cittadini

E’ cominciato il conto alla rovescia per MortadellaBò, la grande kermesse organizzata dal Consorzio Mortadella Bologna che dal 9 al 12 ottobre tingerà di rosa la città di Bologna.

In piena Era 2.0 MortadellaBò celebra il mondo di Twitter e i suoi follower ospitando in Piazza Maggiore, sabato 11 ottobre alle ore 17, un evento unico nel suo genere: #TA14 – Twitter Awards (www.tweetawards.it), kermesse che chiamerà a raccolta nel capoluogo emiliano centinaia di persone da tutta Italia. Una simpatica gara aperta a tutti, da chi cinguetta per lavoro a chi lo fa per divertimento: saranno 15 le categorie tematiche in cui queste “pillole” verranno suddivise (dal Twittero dell’anno, al Twittero più simpatico, dal Miglior Fake, il più irriverente e palesemente falso, all’Account più innovativo…), con i vincitori di ognuna scelti direttamente dagli utenti attraverso una votazione online. Ciascun vincitore delle categorie in concorso verrà omaggiato con una fornitura di Mortadella Bologna IGP, consegnata nel corso della cerimonia di premiazione aperta al pubblico.

Con il Libretto Smart: sicurezza e convenienza per i risparmiatori

da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia Romagna e Marche

Il nuovo prodotto disponibile in tutti gli uffici postali del Ferrarese assicura ai sottoscrittori un tasso premiale dell’1,75%

La sicurezza e la convenienza coniugate in una proposta originale per i risparmiatori. Il Libretto Postale Smart è il nuovo prodotto di risparmio realizzato da Cassa Depositi e Prestiti e disponibile in tutti gli uffici postali della provincia di Ferrara, che assicura un tasso di interesse premiale dell’1,75% fino al 31 dicembre 2014.
Come tutti i Libretti di Risparmio Postale, non ha spese di gestione ed è stato immaginato per i risparmiatori più dinamici e interessati a beneficiare di servizi accessori. Tutti i nuovi sottoscrittori o i titolari di un Libretto Smart potranno ottenere il tasso di interesse premiale se manterranno fino al 31 dicembre 2014 un saldo superiore o uguale al 90% del saldo iniziale. L’altra condizione è che il titolare attivi entro il 31 dicembre 2014 la Carta Libretto, una carta elettronica con microchip associabile ai Libretti di Risparmio Postale Nominativi Ordinari che permette di effettuare operazioni di prelievo e versamento in tutti gli uffici postali e prelievi presso i 7.000 sportelli automatici Postamat. Infine, per ottenere i vantaggi di remunerazione del capitale versato sul Libretto Smart, i titolari dovranno tenerlo attivo fino al 31 dicembre 2014.
Oltre al tasso di interesse premiale, il Libretto Smart mette a disposizione del titolare una serie di funzionalità, sia informative che dispositive, tramite il servizio di Risparmio Postale Online (RPOL) al quale si ha accesso automaticamente al momento dell’adesione.

Due prestigiosi finanziamenti ai progetti sulla fibrosi cistica di Paolo Pinton e Roberto Gambari rendono Unife sempre più competitiva nella ricerca in questo settore

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

L’Università di Ferrara sempre più competitiva nella ricerca sulla fibrosi cistica. Sono due, infatti, i nuovi importanti finanziamenti arrivati ad Unife grazie ai progetti scientifici coordinati da Paolo Pinton, Professore associato del Dipartimento di Morfologia, chirurgia e medicina sperimentale e da Roberto Gambari, Professore Ordinario del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Ateneo.
Tra gli 82 presentati, i progetti Unife sono stati gli unici finanziati nella Regione Emilia-Romagna dalla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica, che più volte ha contribuito alla ricerca applicata del nostro Ateneo in questo settore.
“La fibrosi cistica – ci spiegano Pinton e Gambari – è una malattia genetica potenzialmente letale causata da un difetto del gene CFTR. Nella popolazione dell’Unione Europea l’incidenza stimata è di 1 affetto su 2-3.000 individui. Infezioni batteriche (ad esempio da Pseudomonas aeruginosa), infiammazione e complicazioni polmonari rappresentano le più grave manifestazione della malattia e la ragione dell’alto tasso di mortalità tra i pazienti”.
“Il nostro progetto – afferma Pinton – si incentra proprio sulla necessità di identificare nuovi bersagli farmacologici per contrastare l’infezione da batteri nei pazienti affetti da fibrosi cistica. Nello specifico studieremo se i mitocondri, organelli fondamentali contenuti in tutte le nostre cellule, che utilizzano l’ossigeno che respiriamo per la produzione dell’energia necessaria alle funzioni cellulari, sono coinvolti nella risposta infiammatoria che si instaura a livello delle vie aeree dei pazienti. Obiettivo finale del progetto è quindi progettare e testare alternative strategie farmacologiche per contrastare la risposta immunitaria innata scatenata da Pseudomonas”.
“Il nostro progetto – chiarisce Gambari – è inserito in un filone di ricerca che ha come obiettivo la valorizzazione della 4,6,4’–trimetilangelicina (TMA) per il trattamento della Fibrosi Cistica. TMA esercita tre diverse azioni su cellule del sistema respiratorio in grado di migliorare lo stato clinico del paziente: ha un effetto antiinfiammatorio, e corregge e potenzia il CFTR. Obiettivo principale del progetto è sintetizzare composti analoghi di TMA con un’efficienza maggiore e privi di effetti collaterali sfavorevoli. Le fasi del progetto comprendono il disegno e la sintesi di nuovi analoghi della TMA, l’analisi della relativa fotoreattività, l’analisi degli effetti biologici e l’individuazione dei determinanti strutturali capaci di singola azione antiinfiammatoria e modulatrice di CFTR. Speriamo di identificare nuove molecole più efficaci di TMA nella cura della patologia polmonare cronica, dotate di effetti più selettivi in assenza di fotosensibilità”.

Mercoledì 24 settembre alla Sala Estense, la proiezione del film “Tellurica – Racconti dal cratere”

da: ufficio stampa Sisma Emilia

L’iniziativa si inquadra nel programma della Summer School PLANNING MULTI-HAZARD
MITIGATION: ISSUES OF LOCAL AND REGIONAL ASSESSMENT AND MANAGEMENT dell’Università di
Ferrara, sul tema della riduzione dei rischi da catastrofe naturale, a cui partecipano esperti e studenti
giapponesi, cileni, indonesiani, tedeschi e di altri luoghi del mondo riuniti nella Rete Internazionale
Routes towards Sustainability, creata per promuovere l’internazionalizzazione dell’Università di
Ferrara.
La serata sarà introdotta dal vice Sindaco Massimo Maisto e da uno dei responsabili del CRUTA,
mentre al termine della proiezione il giornalista RAI Nelson Bova condurrà il dibattito con il
coinvolgimento dei presenti in sala e alcuni rappresentanti del progetto Sisma Emilia.
Per la prima volta a Ferrara con la proiezione di “Tellurica – Racconti dal cratere” i terremoti che
colpirono l’Emilia nel 2012 verranno ricordati attraverso dieci storie, dieci punti di vista diversi
riuniti in un film collettivo che trae ispirazione da “September 11”.
Durante il dibattito si tratterà de la case history ‘Sisma Emilia’ (progetto, organizzazione del
Collettivo e dei gruppi di lavoro sui set, esperienza di autoproduzione, gestione del film, le fasi
finali di produzione e distribuzione) e degli aspetti sociali ed emotivi negli storytelling del film.
“Tellurica – Racconti dal cratere” è, infatti, la realizzazione cinematografica del progetto Sisma
Emilia nato nell’immediato post-terremoto emiliano, con l’obiettivo di riunire registi, creativi,
attori, autori, produttori e addetti ai lavori provenienti dalle zone terremotate. Il progetto è
interamente autoprodotto e autodistribuito. Saranno disponibili in anteprima i DVD del film e il
ricavato sarà destinato a progetti per la ricostruzione.
La serata di proiezione e di discussione è resa possibile grazie al Progetto 2PxE, Pianura padana emiliana:
ricostruire il territorio / fabbricare il futuro, progetto integrato per azioni di formazione, perfezionamento,
ricerca e sostegno ai Comuni dell’area terremotata e di professionisti operanti nel cratere sismico. 2PxE è
promosso dal CRUTA, dell’Università di Ferrara e dal Consorzio Formedil Emilia Romagna, in
collaborazione con: Comune di Ferrara, la Cattedra Unesco in Urban and Regional Planning for Local
Sustainable Development di Unife, l’Associazione per la Commissione Nazionale UNESCO – Italia onlus,
con l’Alto Patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, e la ditta Tecton Soc. Coop

O che bel mestiere
fare il giardiniere

DA MOSCA – Oggi è il turno di un gruppo di pakistani e indiani. Li ho visti per la prima volta a fine maggio dell’anno scorso, intenti a rinverdire i giardini di Gogolenskaya: abili, precisi, attenti. Li ho rivisti anche quest’anno, stesso periodo, anzi forse un po’ dopo, stessa zona, stessi gesti, stessi visi, stesse espressioni, stesse mani, stessa precisione, stessa attenzione, stessa dedizione, stessa cura. Sono gli angeli dei parchi moscoviti, quelli che ogni anno, finita la stagione fredda, animano i viali dei giardini per ridare vita ad aiuole spente, svenute, spettinate, congelate e ibernate durante il rigido e lungo inverno.
In una quindicina di giorni fanno rivivere il verde cittadino, danno colore e amore, piantano fiori, violette, rose, gerani, tulipani, gardenie. Scavano, vangano, piantano e ripiantano piccole piantine che a breve diventeranno belle signorine colorate. Lavorano silenziosi, spesso qualche cenno e sorriso.Qualche pacca sulla spalla ossuta.

bel-mestiere-giardiniere
Piantine pronte per essere sistemate nelle aiuole

Li vedo anche al Gorky Park, ai giardini dell’Ermitage o a quelli vivacissimi e gremiti di Alessandro, sono ovunque, brulicano come tante formichine gentili e operose che devono sbrigarsi a finire un lavoro in tanti piccoli quadrati di terra. Forza, forza, sembra sussurrare un signore alto e nerboruto che li controlla a vista. Perché quel signore sussurra, non urla, mai, non vuole turbare l’immagine di piccoli giardinieri laboriosi e devoti. Sì, perché questi giardinieri sono anche piccoli, come gnomi simpatici che accarezzano un’erba che sta crescendo. Sono delicati, come ninfe eleganti che sfiorano un tulipano appena dischiuso. Sono sorridenti, come bambini educati che si siedono su un prato a mangiare una fetta di pane con burro e marmellata, preparata dalla nonna materna. Sono gentili come Biancaneve che offre zuccherose mele candite al luna park di periferia che ha comprato giostre italiane. Sono artistici, come il pittore stravagante che poco più in là dipinge ritratti con fiori sullo sfondo. Sono creativi, come lo scrittore pensieroso che siede nella panchina a fianco, intento a descriverli. Sono innamorati, come il poeta eccentrico che disegna cuori a margine delle sue pagine consumate dai pensieri. Sono attenti, come il baffuto conducente di bus che gli passa a fianco, lanciandogli uno sguardo complice. Sono tanti, sono amici, sono belli e sono brutti, sono simpatici e un po’ meno, sono complici e coinvolti come la giovane coppia che passeggia a mano nel parco.
Un passante incuriosito si ferma a scambiare quattro chiacchiere, magari per chieder loro che tipo di piantina stanno maneggiando con tanta cura, per sapere quando finiranno quel bel lavoro. Nessuno si soffermerà sul perché quei piccoli giardinieri sono lì, sul paese da cui provengono, cosa fanno il resto della giornata o cosa faranno quest’inverno, quando le aiuole dormiranno coperte da caldi strati di cellophane. Tutti vedremo solo le belle siepi, i boccioli variopinti, gli alberelli rinnovati, l’erba profumata, le margherite e gli iris. Molti penseranno solo “ma che bel mestiere fare il giardiniere”, senza farsi troppe altre domande. Soddisfatti. E’ così, a ognuno il suo. C’est la vie.

Terremotati – La notte non fa più paura

da: ufficio stampa “Terremotati – Il Film”

Il 20 settembre a Mirabello partiranno le riprese del film “Terremotati” (titolo ancora provvisorio), opera prima del regista Marco Cassini. “Questo film vuole essere innanzitutto un film sincero, risultato di tante testimonianze e punti di vista raccolti e poi sfociati grazie all’aiuto di Stefano Muroni, Walter Cordopatri e Samuele Govoni, in una sceneggiatura eterogenea. “Terremotati” – spiega Cassini – è la storia di un’amicizia ma anche il resoconto di un’Italia che arranca, che è in difficoltà ma che nonostante tutto dimostra unione e grande forza d’animo”. Il progetto cinematografico nato nell’autunno di due anni fa si è potuto concretizzare solo negli ultimi quattro mesi grazie all’intervento decisivo di Maria Rita Storti, una docente ferrarese che ha riconosciuto la forza della storia. Grazie al suo finanziamento è stato possibile sbloccare altri fondi che, sommati, hanno dato il via a tutti gli effetti alla produzione del lungometraggio. Per promuovere questo film ormai ai blocchi di partenza, si è pensato di organizzare il “#Terremotati Tour”, un ciclo di incontri svoltisi nel corso dell’estate appena finita per spiegare a ferraresi e non, l’importanza di raccontare attraverso l’occhio del cinema una storia di speranza e amicizia tra le macerie del sisma. “Il terremoto può essere visto sia come una catastrofe naturale inevitabile, sia come una condizione sociale; un modo in cui si è costretti a vivere. Non è più l’epoca del “Sorpasso” di Dino Risi, forse è l’epoca contraria. Un tempo in cui i protagonisti vivono in un Paese che non riesce ad uscire da una crisi economica, e non solo, che ormai dura da troppo tempo. Nonostante tutto – conclude il regista – il film mantiene comunque uno sguardo positivo nei confronti del presente e soprattutto del futuro”. Dal 1’ ottobre verrà ufficialmente aperta una campagna di Crowdfunding, una raccolta fondi a sostegno del film alla quale tutti potranno partecipare, appoggiata da un festival cinematografico molto importante (ancora top secret). Fino al 30 settembre, per qualsiasi donazione, sarà possibile versare il proprio contributo al seguente codice Iban: IT86 Q 07601 13000 001020781496, accesso presso Filiale di Ferrara, succursale 6, Via Darsena 146/b e intestato al Sig. Muroni. Causale: “Offerta libera per progetto cinematografico di promozione sociale”.
Facebook: “Terremotati – Il Film”
Twitter: “@terremotatifilm”
Youtube: “Terremotati Il Film”

Il ministro Galletti a Remtech: “Con sblocca Italia e conferenze di servizi, accelerazione sulle bonifiche, ma le imprese devono aiutarci”

da: ufficio stampa Ferrara Fiere Congressi

“Trattando le bonifiche, RemTech mette all’ordine del giorno un tema importantissimo, sensibile e per certi versi scottante per il futuro del Paese. Lo dico con molta onestà e trasparenza: su questo argomento abbiamo chiaro che dobbiamo fare di più di quanto fatto fino ad oggi e lo abbiamo, infatti, inserito fra i temi prioritari del Ministero dell’Ambiente”. Il saluto del Ministro Gian Luca Galletti ha dato il via all’ottava edizione dell’evento più specializzato in Italia sulle bonifiche dei siti contaminati e la riqualificazione del territorio, organizzato da Ferrara Fiere Congressi in partnership con la Regione Emilia-Romagna, e in programma alla Fiera di Ferrara dal 17 al 19 Settembre 2014 (www.remtechexpo.com). “Non a caso – ha proseguito il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare –, nei primi sette mesi del 2014 abbiamo convocato 62 Conferenze di Servizi – il doppio di quelle che erano promosse in tutto il 2013 – e approvato progetti di bonifica importanti. Certo, questo non è sufficiente e, per fare di più, siamo intervenuti dal punto di vista legislativo. Prima dell’estate abbiamo approvato il D.L. 91, che semplifica molto le procedure per poter effettuare le bonifiche in Italia. E siamo intervenuti di nuovo semplificando ulteriormente nel Decreto “Sblocca Italia”. Credo che così – ha concluso il titolare dell’Ambiente – potremo fare grandi passi in avanti nel prossimo futuro, però non basta. Il tema va affrontato non solo da parte del mio Ministero, ma anche in termini più generali dalle società che operano nel territorio e dai cittadini. Tutti i temi ambientali hanno bisogno del coinvolgimento di tutti. RemTech va proprio in questa direzione e dà il segnale che il tema delle bonifiche non riguarda solo lo Stato, ma tutti noi”.

Il taglio del nastro di RemTech ha offerto al Presidente della Fiera di Ferrara, Nicola Zanardi, l’occasione per sottolineare come “la manifestazione rappresenti un progetto molto articolato, nato dall’idea che intorno ai problemi ambientali possano nascere delle comunità, formate dal mondo delle imprese, della ricerca, dei controlli. A RemTech questi mondi possono dialogare, dibattere, unire le forze, condividere conoscenze, esperienze e soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Inoltre – ha osservato con orgoglio Zanardi -, quest’anno viene varata a RemTech la prima scuola italo-russa sulle bonifiche, che consegna a Ferrara un primato di altissimo valore. Segno che la vitalità del Paese può trovare impulso anche nei centri fieristici di seconda fascia”.

Che RemTech apra la città di Ferrara e non solo a prospettive di respiro internazionale lo conferma la presenza di delegazioni straniere provenienti proprio dalla Russia, ma anche dal Brasile, dal Sud Africa e dalla Cina. La Console Generale cinese, Liao Juhua, ha ammesso di essere a RemTech “per imparare, perché il nostro Paese incontra moltissime sfide sul tema della protezione ambientale e ha bisogno di attingere i buoni risultati ottenuti a Ferrara e in Emilia-Romagna, in un’ottica di scambio e di cooperazione”. In questo senso, peraltro, la Console ha annunciato che la provincia cinese del Guangdong sottoscriverà con la Regione Emilia-Romagna un protocollo di intesa, mentre la città di Heyuan ha firmato proprio ieri un gemellaggio con il Comune di Ferrara.
Il programma di RemTech e delle sue Sezioni speciali Coast Esonda e Inertia prevede, nella giornata di Giovedì 19 Settembre, diversi appuntamenti di grande interesse, quali, ad esempio, la “Giornata della prevenzione dei rischi naturali”, con la partecipazione di esponenti di primo piano della Protezione Civile e un focus sul rischio di alluvioni, frane e valanghe, e le sessioni sulla “Gestione e tutela della fascia costiera e del mare”. Da segnalare anche gli approfondimenti sull’innovazione e gli impianti pilota, sulla qualità degli aggregati riciclati e sul “Recupero di materia da discariche esaurite”.

L’INTERVISTA
Ritratti formato poster e confessioni web: l’arte pubblica della ferrarese Sofia Sita

L’abbiamo conosciuta mentre dipingeva una saracinesca in via San Romano, durante l’ultima edizione del Buskers Festival: come artista accreditata, proponeva un progetto da lei ideato che mira a combattere il degrado urbano. A novembre esporrà un centinaio di ritratti in formato poster per le vie di Bollate (Milano), frutto di una campagna di interviste sul tema della crisi e non solo, fatte con un semplice modulo disponibile su Internet e che ognuno può compilare e spedire, anche ora.

Si chiama Sofia Sita, ed è una giovane artista ferrarese, spontanea, appassionata e piena di idee originali. Laureata alla Nuova Accademia di Belle Arti (Naba) di Milano, laurea a ottobre prossimo in Illustrazione editoriale all’Accademia di Belle Arti di Bologna (Ababo), ha da poco ricevuto una menzione speciale per il progetto dei poster, al concorso di idee “Up_nea’14: lo stato dell’arte ai tempi della crisi” [vedi], promosso da Nudoecrudo teatro, in collaborazione con Fabbrica Borroni, centro per la giovane arte italiana (Bollate, Milano).
Il progetto di Sofia Sita s’intitola “Gli ultimi saranno i primi”, e la mostra dei suoi lavori sarà inaugurata il 15 novembre alla Fabbrica Borroni. Abbiamo intervistato l’artista e la curatrice della mostra, Annalisa Bergo, per capire come nasce e come si sviluppa questo progetto.

Il tuo è un progetto molto originale, perché nasce dall’incontro con le persone e sfrutta le possibilità offerte dal web. Nella presentazione del modulo dici: “Con questo progetto voglio offrire l’occasione al maggior numero di persone possibili di dare voce e raccontare la propria storia alla società contemporanea”. Come ti è venuta quest’idea?
Io ho sempre realizzato dipinti figurativi, copiandoli da foto di famiglia. Ad un certo punto mi sono accorta che non trovavo più il senso di dipingere in questo modo. Quindi ho cercato di mettere insieme pittura figurativa e contemporaneità. Ho cominciato a riplasmare la mia arte guardandomi intorno, guardando i volti e interagendo con le persone, parlandoci, e mi è venuta l’idea delle interviste. Prima ho cominciato con gli amici e i compagni di studi, chiedendo loro una breve descrizione di sé e come si sentivano in questo periodo di crisi, in cui la disoccupazione imperversa e mina il nostro futuro, con l’idea di ritrarli a partire da questi elementi.

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Uno dei ritratti che verranno esposti a Bollate

Poi, a pensarci bene, ho capito che sarebbe stato restrittivo indirizzare il mio interesse solo ai giovani, quando anche gli adulti hanno mille motivi per essere preoccupati, non solo a causa della crisi ma anche di tutti quegli eventi tristi e dolorosi che capitano nella vita, da un litigio alla perdita di una persona cara. E’ così che ho aperto il mio progetto a tutta la società, con lo scopo di raccogliere tante testimonianze, rappresentarle con la mia arte, farne delle opere formato poster e attaccarle ai muri delle strade, in modo che tutti potessero vederle, riconoscersi e condividere il proprio stato d’animo.

Per questo progetto è fondamentale raccogliere un certo numero di interviste, attraverso quali canali avete pensato di fare promozione e in che modo ottieni le interviste?

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Totem presso Lorablu, bar del centro sportivo di Bollate

Nel progetto che ho presentato al bando, ho chiesto di fare le interviste su Internet, con un semplice modulo di indagini on-line [vedi], in modo da raggiungere chiunque voglia partecipare. Ho anche creato un evento su Facebook collegato alla pagina del modulo. In più, i curatori della mostra hanno organizzato per ottobre varie iniziative di promozione in loco, a Bollate: una serie di presentazioni in cui inviterò direttamente il pubblico a descriversi; la distribuzione di alcune scatole-totem (nella biblioteca comunale, al centro sportivo comunale e nel sottopassaggio della stazione) in cui le persone possono imbucare il loro materiale; è previsto anche un passaggio radio a Radio Città Bollate, in cui interverrò anch’io.

Se i lettori del nostro giornale volessero partecipare al tuo progetto, cosa dovrebbero fare?

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Altro ritratto che verrà esposto in formato poster

E’ molto semplice, nel modulo che si trova su Internet [vedi] io chiedo alle persone di rispondere a due domande, se c’è stato un evento triste o doloroso nella loro vita, qual è il loro stato d’animo. In più, chiedo la descrizione fisica del mezzo busto, che può essere resa a parole, ma anche con una foto, con un disegno o in qualsiasi altra forma. Dopodiché realizzo il ritratto, cercando di mettere insieme tutte questi input, senza alcuna preoccupazione per la verosimiglianza. Infine, scelgo una frase particolarmente significativa che hanno scritto e la riporto sotto.


Quante interviste contate di raccogliere e dove saranno esposti i tuoi lavori?

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I ritratti vogliono rendere gli stati d’animo

Contiamo di raccogliere un centinaio di interviste, per ora ne sono arrivate una trentina. I miei poster verranno affissi in giro per Bollate e avranno la vita di un qualsiasi manifesto. Probabilmente, per l’inaugurazione della mostra verrà allestita una parete dei miei poster in Fabbrica Borroni, e verrà realizzato un piccolo catalogo.

Non ti dispiace che i tuoi poster vengano coperti da altri manifesti e che abbiano vita breve?
No, perché il mio progetto è stato ideato con l’obiettivo di stare “fuori”, i miei lavori nascono dall’incontro con le persone, ne vogliono raccontare gli stati d’animo, e quindi non trovavo giusto “rinchiudere” i loro ritratti in un luogo accessibile solo in certi giorni e in certi orari, volevo fossero visibili sempre ed esposti in luoghi pubblici. E’ un progetto fatto per le persone, dalle persone, per la cittadinanza.

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Dipingi saracinesche, esponi i tuoi poster per la città, sei una street artist?
No, non mi considero una street artist, la mia è arte pubblica, arte sociale. Mentre la street art nasce spontanea, senza nessuna condivisione o accordo con altre persone, il mio obiettivo principale è proprio coinvolgere le persone attraverso i miei lavori, ho scoperto che è questa la mia indole.

Ad Annalisa Bergo, la curatrice della mostra, chiediamo di raccontarci del concorso e a cosa si deve la menzione speciale che hanno dato a Sofia Sita.
“Il progetto di Sofia ci interessava per le implicazioni con la contemporaneità, perché noi privilegiamo i giovani artisti che capiscono i tempi in cui vivono e che, attraverso la loro arte, riescono a far partecipi le persone e a trasmettere le loro emozioni. Nella motivazione, infatti, abbiamo scritto ‘Per l’interessante, seppur acerba, idea progettuale, capace di coniugare arte visiva e società’. Perché Sofia ci ha molto colpito per l’originalità dell’idea, ma anche per la sua freschezza e ingenuità”.

Sappiamo che l’avete premiata in modo particolare, come?
Non ci piaceva l’idea di consegnarle un premio in denaro perché non avrebbe avuto seguito, Sofia è molto giovane e questa sarebbe stata una scelta sterile. Consigliati dalla professoressa Antonella Cirigliano, membro della giuria e docente di Performing arts presso la Naba, abbiamo optato per supportare il suo progetto, condividendolo per sviluppare insieme a lei un lavoro più maturo.

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Mr. Save the wall, stencil su cartone

Inoltre, abbiamo pensato di affiancarla, nella mostra, a Mr. Save the wall, un artista ormai affermato in Italia, che realizza i propri lavori con stencil su cartone, e che attacca in modo non permanente sui muri, con nastro adesivo personalizzato [vedi]; sicuramente l’incontro con un artista più esperto e scaltro nel muoversi nel mondo dell’arte pubblica, sarà un ottimo stimolo per Sofia.


Si ringrazia Fabbrica Borroni per aver concesso la pubblicazione delle foto delle opere di Sofia Sita, ancor prima dell’inaugurazione della mostra che avverrà il 15 novembre.

Per saperne di più su Fabbrica Borroni [vedi] e su Nudoecrudoteatro [vedi]

L’OPINIONE
Candidature che vengono e vanno…

Aldo Modonesi ritira la sua candidatura. E’ l’ultima puntata di una nervosa, confusa e ipocrita telenovela stucchevole. Ad aprire le danze ci aveva pensato il livello regionale. Patrizio Bianchi, prima si presenta polemico contro i giochini di vertice, poi si ritira dopo… un incontro di vertice. Richetti si ritira per un avviso di garanzia. Bonaccini rimane anche se interessato da un medesimo avviso. L’unico che ha mantenuto una posizione chiara e serena è stato Balzani.
Spostiamoci ora a Ferrara. Non discuto le varie auto candidature, tutte legittime. Non capisco, invece, la performance di Modonesi. E’ evidente che la sua candidatura avrebbe reso le primarie una gara vera. Questo dava forse fastidio a qualcuno che vuole vincere facile? Resta il fatto che dopo la strigliata del sindaco, Modonesi si ritira. Il richiamo di Tagliani è stato duro. Provo a tradurlo in poche parole: “Ragazzi, datevi una calmata! Ho appena formato una squadra e c’è già chi vuole giocare in un’altra…”. Piccola postilla a questo comprensibile sfogo. Forse, caro sindaco, il modello di questo modo di fare politica viene dall’alto. Ricordi il cinico: “Enrico stai sereno!”? Resta il fatto che la ‘famiglia (dirigente) renziana’ è litigiosa. Basta leggere lo scambio avvelenato di battute tra Marattin e la Zappaterra avvenuto nella riunione della Direzione.
Ma torniamo al ritiro di Modonesi. E’ riferito a lui il termine ipocrisia. Dice Modonesi: “Ringrazio il sindaco per il riconoscimento che la questione che ho sollevato era di natura politica e non personale”. Ma, caro Modonesi, potevi sollevare la legittima questione del caos che si era creato a livello regionale con i candidati inquisiti senza il bisogno di candidarti a tua volta. O no? E allora, perché il ritiro? Sei così ingenuo, o ci ritieni così sempliciotti da non immaginare che sarebbe arrivato un contentino (per ora) dialettico pur di farti ritirare dalla corsa? Infine un’annotazione che non c’entra con le primarie, ma molto con l’identità e la natura del Pd renziano. Si legge e si dice che Girolamo Calò, anch’egli appena eletto presidente del consiglio comunale, scalpiti perché vorrebbe fare l’assessore. Forse per competenze ingiustamente non riconosciute? Può darsi. Un commentatore autorevole ha però scritto, senza essere smentito, che Calò ha gettato sul tavolo le sue 806 preferenze per far pesare la sua richiesta. Insomma, la politica ridotta ad una sala da gioco da Casinò, e i voti usati come fiches personali…Evviva la nuova politica!

Che cosa succederebbe al Regno Unito se la Scozia
diventasse indipendente?

da: Ilary Bottini, Agenzia Noir sur Blanc

5 domande a Roy Batchelor, Professore di Finanza presso la Cass Business School di Londra

Dopo anni di dibattito, come è cambiata la situazione? Pensa che alla fine la Scozia si separerà dal Regno Unito?

Sono scozzese, ma vivo in Inghilterra quindi non andrò a votare.
L’anno scorso sembrava vi fosse qualche possibilità che una maggioranza delle persone che vivono in Scozia avrebbero votato sì all’indipendenza.
Tuttavia, il vantaggio si è ridotto rapidamente negli ultimi tre mesi, e i sondaggi d’opinione indicano che vi sarà solo una lieve maggioranza che voterà per il no, cioè affinché la Scozia rimanga nel Regno Unito.
Questa è la mia previsione: la Scozia continuerà a far parte del Regno Unito.

Il crescente sostegno a favore dell’indipendenza non riflette alcuna nuova argomentazione persuasiva da parte della campagna del sì.
Al contrario, recenti dibattiti in TV e sulla stampa hanno rivelato che i sostenitori dell’indipendenza non hanno valutato attentamente politiche su problematiche chiave come la politica valutaria e di bilancio.
La campagna del sì ha ottenuto nuovi consensi da parte delle persone che hanno sofferto durante la recente recessione e sono pronte a concedere una possibilità nella speranza di un cambiamento in positivo con un nuovo governo.
Questa convinzione è stata incoraggiata dalla campagna del sì, che promette un sostanziale aumento delle spese in prestazioni sociali sotto un eventuale governo scozzese (senza specificare esattamente dove si troveranno i fondi).

Che cosa succederebbe al Regno Unito se la Scozia diventasse indipendente? (anche alla luce del recente crollo della sterlina)

Si dice che l’attuale crollo della sterlina sia dovuto alla valutazione da parte degli investitori del rischio che la Scozia si separi dal Regno Unito.
Il calo di questa settimana non è stato particolarmente importante (di recente, la sterlina era a valori elevati e la strada è lunga prima di arrivare al tetto di 1,50 dollari raggiunto lo scorso anno) e una moderata svalutazione contribuirà al proseguimento della ripresa nel Regno Unito.

Se la Scozia voterà per l’indipendenza, seguiranno anni di incertezza e trattative ostili su come verranno suddivise le attività e le passività del Regno Unito.
Lo Scottish National Party ha già dichiarato che non accetterà alcuna porzione del debito nazionale del Regno Unito, cosa che ha già portato al minimo i tassi di interesse a più lungo termine dei titoli di stato di Londra.
Incertezze come queste significano che è improbabile che quest’anno la Bank of England aumenti i tassi a breve termine (come era stato previsto in precedenza). Ciò significa anche che la Scozia avrebbe una bassa affidabilità creditizia internazionale e si troverebbe ad affrontare elevati costi di prestito.
Le banche che al momento hanno sede in Scozia dovrebbero trasferirsi in altre zone del Regno Unito per poter beneficiare dei regolamenti e delle politiche sui “prestiti di ultima istanza” della Bank of England.
Molte aziende in Scozia hanno già dichiarato di voler emigrare, ma questo è molto meno certo.

L’attuale politica del Regno Unito è sufficiente a dissuadere la Scozia dall’indipendenza?

La Scozia beneficia già di un maggior decentramento dei poteri rispetto alle altre regioni del regno Unito, e le sono state promesse altre agevolazioni se vinceranno i no.
La politica del Regno Unito non è una considerazione decisiva per chi voterà sì, dal momento che queste persone nutrono già scarsa fiducia nel governo di Londra (e in particolare nell’attuale coalizione tra laburisti e conservatori, visto che la maggior parte degli scozzesi sostengono i laburisti).
Viceversa, il riconoscimento di un potere sempre più ampio alla Scozia ha generato un notevole risentimento nelle altre regioni del Regno Unito, che non capiscono perché questa regione debba godere di tali privilegi.
È probabile che, qualunque sia il risultato del referendum sull’indipendenza, il governo di Londra dovrà riconoscere una maggior indipendenza politica alle altre regioni del Regno Unito, per garantire coerenza ed equità.
L’intero processo lascerà uno strascico di amarezza, da parte degli scozzesi pro-indipendenza nei confronti del governo di Londra e da parte delle regioni non privilegiate del Regno Unito verso la super-privilegiata Scozia.

Qual è l’opinione degli altri paesi europei su questo argomento?

Il giudizio dell’Europa è neutro o ostile. Molti paesi europei, in particolare la Spagna, ma anche il Belgio, hanno movimenti politici regionali espliciti, talvolta violenti (in Catalogna e nei Paesi Baschi) e non gradirebbero la riuscita di una secessione in un altro stato membro dell’UE.

La Scozia potrebbe adottare l’Euro se diventasse indipendente?

Questo aspetto è stato discusso qualche anno fa, ma non è adesso il momento della prima, o della seconda scelta, dei sostenitori dell’indipendenza.
Il Regno Unito è il principale partner commerciale della Scozia, perciò l’adozione di una valuta che fluttuasse a fronte della sterlina aumenterebbe i rischi finanziari per tutte le imprese.
Le recenti sottoprestazioni dei paesi minori dell’Eurozona (Irlanda, Portogallo, ecc.) hanno messo in luce i pericoli di questo programma.
Se la Scozia soddisfacesse i criteri di appartenenza, tecnicamente sarebbe possibile adottare l’Euro.
Tali criteri includerebbero la dimostrazione di una comprovata responsabilità monetaria e di bilancio, cosa che non può accadere in tempi brevi.

Musei aperti sino a mezzanotte per le Giornate Europee del Patrimonio

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Comacchio celebrerà in grande stile sabato 20 e domenica 21 settembre le Giornate Europee del Patrimonio, dopo aver accolto l’invito dell’ANCI a tenere aperti il Museo del carico della nave romana e la Casa Museo “Remo Brindisi” del Lido di Spina sino a mezzanotte, al prezzo del tutto simbolico di 1 euro.

Le grandi sorprese non finiscono qui, perchè per ricordare i duemila anni dalla morte dell’Imperatore Augusto, in tutto il centro storico di Comacchio calerà l’atmosfera della Roma augustea con l’imponente rievocazione storica “Padusa Romana – Due giorni nell’antica Roma”, tra i combattimenti della Legio I italica e momenti della vita quotidiana, dall’emporio antico, al mercato antico, dalla taverna romana, al convivium con un cuoco romano che proporrà le antiche ricette con i cibi del I sec. d.C. C’è grande attesa anche per la conferenza che terrà sabato sera l’archeologo Mario Cesarano, funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici, sulla figura dell’imperatore Cesare Augusto. Non mancheranno l’accampamento romano nell’arena di Palazzo Bellini, i laboratori per conoscere da vicino gli antichi gli abiti romani, i riti, la medicina, mentre gli alunni delle scuole secondarie di primo grado accompagneranno viaggiatori ed escursionisti in visita guidata al Museo del carico della nave romana. Sabato sera andrà in scena lungo i canali interni la rievocazione del rito di Iside, dea pagana della navigazione e della marineria con gli antichi sacerdoti romani che sfileranno sulle barche brandendo suggestive fiaccole. Domenica 21 saranno protagoniste tante scene di vita quotidiana dell’antica Roma, dalla vita di taverna, al gioco dei dadi, al processo per gioco d’azzardo. I più piccoli al museo del carico della nave romana potranno realizzare tuniche per l’occasione, mentre l’Amministrazione Comunale rinnova a tutti l’invito di partecipare alle rievocazioni storiche in costumi dell’epoca. Tutto il programma della manifestazione è consultabile dalla home page del sito comunale www.comune.comacchio.fe.it

Sabato 20 settembre, dalle 9 alla mezzanotte, lo Sbaracco approda a Poggio Renatico

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Mille occasioni a Poggio Renatico: è tempo di Sbaracco che si svolgerà Sabato 20 settembre dalle ore 9,00 alle ore 24,00 nel centro storico coinvolgendo i negozi di vicinato ed i pubblici esercizi. La manifestazione – promossa da Ascom Confcommercio, dal Comune di Poggio e dalla locale Pro Loco – proporrà a prezzi assolutamente convenienti mille opportunità: dall’abbigliamento, all’accessorio, alle calzature per fare alcuni esempi seconda una collaudata “ricetta”.
“Il meccanismo dello Sbaracco è sempre una bella e concreta opportunità per il commercio di vicinato a Poggio – commenta Davide Urban direttore generale Ascom Ferrara – così come testimonia il successo di queste manifestazioni in tutta la provincia. Nello Sbaracco si integrano la promozione efficace delle attività di vicinato nei centri storici, autentici centri commerciali naturali, ed il concetto di “acquisti a km zero” a supporto delle attività commerciali e dei pubblici esercizi avvicinando i Poggesi al centro storico, in particolare le famiglie”.
Soddisfazione per l’assessore Paola Zanella con deleghe alle Attività Produttive, Bilancio e Commercio che aggiunge: “Abbiamo bisogno di vivacizzare al massimo il cuore di Poggio e ringrazio Ascom Confcommercio per il lavoro svolto. Trovo sia un iniziativa lodevole che sa proporre con originalità occasioni, colore e sapori. Poi si replicherà il 28 settembre con “Poggio…Tutto è attività dove verranno coinvolte con esposizioni merceologiche per l’intera giornata oltre alle attività commerciali, anche quelle agricole ed artigianali. Questa è la nostra volontà concreta per promuovere il nostro Comune”. Ad Angelo Zuccatelli, presidente della Pro Loco poggese la conclusione. “Sono contento di quest’appuntamento che sottolinea una proficua collaborazione tra il nostro sodalizio, Ascom ed il Comune. Lo Sbaracco sta diventando un appuntamento periodico ed atteso così da valorizzare stabilmente il commercio di vicinato del centro storico”.

Liberarte: Convegno Internazionale sulla Giustizia Rieducativa Giovanile, a La Paz dal 22 al 26 settembre

da: Associazione Culturale Balamòs

Il convegno intende favorire e stimolare il dibattito sulla Giustizia Penale Giovanile focalizzando sul principio della rieducazione.
ProgettoMondo MLAL, Istituto Superior Ecuménico Andino de Teologìa, Proyecto Liber’Arte e il coordinamento del Ministerio de Justicia del Estado Plurinacional de Bolivia, che presiede il Tavolo sulla Giustizia Penale Giovanile, organizzano il II° Convegno Internazionale – Giustizia Restaurativa per Liberarte (II° Congreso Internacional – Justicia Restaurativa para Liberarte), dal 22 al 26 Settembre 2014.
Nell’ambito del Convegno ci saranno numerose attività collaterali, conferenze specifiche, tavole rotonde, presentazione di indagini e ricerche, attività artistiche e culturali in luoghi pubblici e in Centri di Diagnosi – Terapia.
Il Tavolo sulla Giustizia Penale Giovanile è riconosciuta dal Ministero della Giustizia (R.M. n° 178/2013 del 19 Febbraio), in supporto dello sforzo del governo per la riforma del sistema della Giustizia Penale per delineare una nuova politica giudiziaria e penitenziaria giovanile focalizzando sul principio della rieducazione.
In questo senso il convegno intende stimolare il dibattito sull’adempimento della Giustizia Penale Giovanile focalizzando sul concetto della rieducazione, come anche a contribuire al reinserimento sociale degli adolescenti e dei giovani detenuti, con l’introduzione di programmi di libertà vigilata, diffusione di buone pratiche per la riabilitazione, programmi di educazione sulla cultura e le arti, sulla salute, sul reinserimento sociale dei detenuti.
Al convegno è stato invitato Michalis Traitsis regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro e docente del modulo “Esperienze di teatro sociale” al Master di I° livello dell’Università di Ferrara “Tutela, diritti e protezione dei minori”, per una relazione dal titolo: “L’esperienza del teatro in carcere in Italia come esempio di reinserimento sociale” e per presentare il progetto teatrale “Passi Sospesi” di Balamòs Teatro attivo dal 2006 negli Istituti Penitenziari di Venezia e il suo lavoro nell’ambito della pedagogia teatrale sui minori (scuole, minori non accompagnati).

info: http://www.justiciajuvenil.org.bo/

Sabato 20 settembre “Vino&Musica”, un progetto per celebrare le strade del Ghetto Ebraico

da: Feshion Coupon

“Vino&Musica” è un progetto ideato da Feshion Coupon, agenzia di promozione e di organizzazione eventi di Ferrara, per realizzare il desiderio delle attività della zona del Ghetto Ebraico di celebrare con un evento la storicità delle strade che lo contraddistinguono (via Mazzini, via Vignatagliata, via Vittoria).
Si tratta di una manifestazione, che si svolgerà sabato 20 Settembre 2014 dalle 11 alle 21, con il patrocinio del Comune di Ferrara e della Confesercenti, finalizzata a valorizzare tre delle più belle strade di Ferrara, incentivando il passaggio attraverso la realizzazione di un percorso eno-gastronomico di prodotti tipici del territorio.
La manifestazione prevede la collocazione di otto stand adibiti alla degustazione di vini di diverse cantine delle varie zone della Regione, distribuiti lungo via Mazzini e i restanti tre nelle laterali via Vignatagliata e Via Vittoria.
I vini verranno serviti dagli studenti dell’ I.I.S. Vergani Navarra (Polo Scolastico Agroalimentare estense).
I tre ristoranti locali invece (Osteria del Ghetto, Il Balebuste e la trattoria “Vignatagliata”) provvederanno alla distribuzione dei piatti di prodotti tipici di accompagnamento al vino.
Ai clienti verrà proposto, al costo di 5€ un ticket, che comprenderà la degustazione di 3 calici di vino (a scelta tra le seguenti cantine: Mariotti, PettyRosso, Gennari, Corte Beneficio, Campo del Sole, Monticino Rosso, Moro Rinaldini ) e di prodotti tipici abbinati (salumi della macelleria “Oasi del Prosciutto”, Pasta alla Zucca del “Pastificio Ricci” e Cous Cous di “Bia Italia”), un calice in vetro e un portacalice offerto dalla serigrafia “Fermac”.
Tali tickets potranno essere acquistati presso il “FESHION DESK POINT” collocato all’inizio di Via Mazzini.
La manifestazione sarà arricchita dalla presenza di quattro gruppi musicali per intrattenere i partecipanti.
Hanno aderito alla manifestazione 40 attività della zona, che prenderanno attivamente parte in modi diversi a seconda della tipologia di negozio (con esposizioni o sconti o con piccoli laboratori o proponendo attività ricreative di contorno alla degustazione).
Per intrattenere anche i più piccoli, una simpatica truccabimbi sarà a loro disposizione gratutitamente) lungo la via.
Alle ore 13 è prevista l’inaugurazione ufficiale della manifestazione, alla presenza dell’ Assessore Roberto Serra.

In caso di maltempo, l’evento sarà rimandato al weekend successivo.
Buon cibo, ottimo vino e splendida musica: il mix perfetto per trascorrere l’ultimo sabato d’estate tra le bellezze della città Estense.

Per info e prenotazioni chiamare al 3495878324
http://www.feshioncoupon.it/degustazione-vinoprodotti-del-territorio-vinomusica/
Evento fb: https://www.facebook.com/events/1452400175035336/?fref=ts

Ciclo-biga all’ombra del Colosseo, Roma sceglie le due ruote

In via dei Fori Imperiali dopo la pedonalizzazione ecco la pacifica ed ecologica invasione delle due ruote. E nel week end, concerto di Simone Cristicchi, poeta cantautore che si esibirà a bordo di un open bus ecologico.

L’European Mobility Week è la settimana per la mobilità sostenibile, una campagna promossa dall’Unione Europea per sensibilizzare i cittadini, che vede un susseguirsi di eventi e iniziative in tutte le città europee che aderiscono.

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Manifesto dell’iniziativa

A Roma fino al 22 settembre, in via dei Fori Imperiali, tra le varie performance, ci sarà una ciclo-officina su un autobus della linea Atac, insieme ad una mostra mercato di opere di riciclo creativo sotto il cappello di Riscarti, il festival internazionale del riciclo creativo.
Per tutta la settimana Cicló, la bottega artigiana per ciclisti ispirati, e 16bici della cooperativa Il Grande Carro, offriranno un servizio di riparazioni, ciclo-restauri e usato-garantito. Sull’autobus viaggeranno, insieme ai passeggeri che si lasceranno guidare verso una società più equa, più attenta e sensibile alla questione dei rifiuti, le opere d’arte e d’ingegno fatte con materiali di scarto degli Artisti Green di Riscarti: Cristiano Muti autore di due “Totem” o “Menhir” in ferro come un manifesto spirituale contro lo spreco; Dorotea Prehn con l’istallazione “L’altra faccia della spazzatura” visibile solo se si pedala su una vecchia cyclette; il vestito fatto con le cinture di sicurezza di Anamarija Pirc; la Super-Atac di Alessandro Ciafardini un connubio di funzionalità e creatività.
Così Marlene Scalise, presidente di Riscarti, presenta lo spirito dell’iniziativa: “Vogliamo parlare di città smart e sostenibili, a misura di cittadino, più verdi, in sintonia con l’ambiente e con gli stili di vita virtuosi. Vogliamo incoraggiare l’autoproduzione e l’autoriparazione, l’uso dei mezzi pubblici e delle biciclette”. “Molti preziosi scarti ai quali l’Atac ci ha dato accesso“ – aggiunge – “ci sono serviti per costruire tavoli, armadietti e nuove sedute, in sintonia con una nuova sensibilità crescente, anche nello stile, di beni durevoli e non standardizzati”.
Domenica 21 alle ore 11.30, l’Acciaieria insieme a Riscarti presenteranno la ciclo-biga, un mezzo di trasporto ecologico e simbolo della civiltà romana, che permetterà di sentire per le vie della urbs il piacere a cui gli Aurighi, e a volte l’imperatore stesso, non potevano rinunciare: il fruscio delle ruote sui san pietrini, la piacevole fatica della corsa, l’emozione della partenza, i palazzi a vista avvolti nella bellezza… un’emozione slow per godere del viaggio, a cavallo tra saper fare, memoria e sensibilità ecologica, proiettati nel futuro delle nuove tecnologie.
Infine, sull’open bus a due piani l’Atac svolgerà attività di promozione con distribuzione di gadget e vendita di biglietti da collezione, mentre gli operatori del car sharing (Rsm, Car2Go, Enjoy) proporranno carnet con offerte e le giornate.
Ad animare le giornate, performance di street art e, nel week end, il concerto di Simone Cristicchi sull’open bus Atac accompagnato dalla perfomance artistica “Rottamiamo gli autobus” di Lorenzo Gubinelli e Studio Sotteraneo.

LA STORIA
Tu, ragazza dell’Europa:
“Dimenticare è più facile che imparare”.
Diario di un’estate ferrarese

La stazione, si sa, è un crocevia: arrivi e partenze, che siano di piacere o lavoro. Così, a metà luglio, è iniziato anche lo stage di Milica Vlajin, giovanissima studentessa di lingue serba, arrivata a Ferrara per otto settimane di volontariato a Ibo, associazione che opera per promuovere fra i giovani il senso di responsabilità verso gli altri e la consapevolezza di ciò che è bene comune. Ciò è stato possibile grazie alla rinnovata collaborazione tra Ibo ed Aiesec che, per il secondo anno consecutivo, ha portato nella città emiliana una ventata di internazionalità. I ragazzi del comitato locale di Aiesec, l’associazione di studenti più grande del mondo, hanno aiutato la stagista a muovere i primi passi (e le prime biciclettate) tra la sua nuova casa e il centro, dove, in via Montebello, ha sede Ibo.
La ragazza ha lavorato in ufficio, nel periodo precedente il  Buskers festival. E poi si è prodigata con i volontari impegnati durante la manifestazione nell’accoglienza del pubblico. Milica ha sorpreso tutti con un’ottima padronanza dell’italiano, tanto da impiegarlo con sapienza non solo nella stesura dei comunicati stampa e dei volantini che sponsorizzavano le attività del Grande Cappello, ma perfino per fare ironia e scherzare. E non solo. C’è stato per lei anche modo di esprimere pensieri, impressioni e riflessioni su questa avventura appena terminata.

“È necessario allinearsi ed entrare in sintonia con il posto in cui ci si trova, abituarsi e, nel caso, anche adattarsi”, afferma a consuntivo della sua ‘prima volta’ lontana da casa per un lungo periodo: Come l’hai affrontata?, domandiamo. E’ nata un’altra Milica?
Forse. Credo che quando si parte per l’estero è come se si avesse l’opportunità di modellare sulla propria persona un’identità completamente diversa; certo, a ventun anni si è persone già abbastanza formate, però ho notato che ci sono aspetti della mia personalità che hanno rilevanza diversa a seconda di dove sono. Per esempio, a Belgrado conoscono lati di me che a Ferrara non c’è stato modo di ritrovare, e viceversa: gli altri non pensano che io possa essere anche diversa da come mi vedono. Inserendosi in un dato contesto, tra persone che hanno abitudini diverse, il proprio io cambia prendendo consuetudini che non gli appartengono, forse migliorando.
Ecco, dunque: come ti sei trovata immersa in un ambiente per te completamente nuovo?
Non parlo perfettamente l’italiano, però ero talmente presa da questa nuova esperienza da cominciare a dimenticare alcune parole in serbo già dopo una quindicina di giorni. Gli effetti di un nuovo contesto sono potenti: ti abitui rapidamente al fatto che i dialoghi quotidiani sono in una lingua diversa da quella che ti è familiare. Il risultato è che ora, dopo quasi due mesi, devo addirittura concentrarmi per trovare le parole serbe più ovvie. Pertanto, ammiro e mi complimento con chi riesce a combinare due o più culture o lingue, senza perdere parti di una o dell’altra. Dimenticare è quasi più facile che imparare.
C’è qualcosa che vorresti cambiare di queste otto settimane?
Mi dispiace di non aver sentito la mia famiglia e i miei amici tanto quanto avevo inizialmente immaginato; Skype, Whatsapp, Facebook… pensavo che li avrei aggiornati costantemente. Non ero, però, una turista: quando sei in vacanza non vedi l’ora di condividere tutte le novità che vedi, che siano persone, luoghi o cose particolari. Invece, quando vivi stabilmente in un posto, già dopo due o tre settimane la tua vita è là, non hai niente di nuovo da raccontare. Le abitudini si sono radicate pur in un tempo così breve: e ciò che fai normalmente (lavoro, amici, uscite), non è niente di eclatante, specie per chi non è presente fisicamente con te e non è parte di questa “altra vita” e quindi risulta difficile da raccontare, perché appare banale. Ovviamente nessuno mi vorrà rinfacciare questa scarsa comunicazione, però a me dispiace. Questo nuovo ritmo di vita mi ha completamente preso e coinvolto, mi ci sono totalmente dedicata, avevo degli obblighi nei confronti del mio nuovo ambiente, e meno verso il mio a Belgrado, così questo è passato in secondo piano, ma solo per forze di causa maggiore. È naturale che ci lasciamo prendere da ciò che ci circonda, è così che si impara anche una lingua.
C’è qualcosa che, se potessi, vorresti portare a casa a Belgrado?
Hmmm… Tutta Ferrara! Scherzi a parte, vorrei ovviamente portare a Belgrado i miei nuovi amici, ma anche lo spirito di Ferrara, che mi mancherà molto: è uno spirito che in una grande città non si sente. Le iniziative sociali e culturali, il volontariato sono presenti a Belgrado, ma il loro riscontro ha un peso e un impatto minori, poiché le persone sono meno collegate tra di loro. Inoltre, mi piacerebbe poter ‘esportare’ anche questo stile di vita più lento e rilassato. A Belgrado si tiene meno conto delle piccolezze, dei dettagli, si è sempre di fretta: in Italia, in generale, mi sembra che si abbia un livello di qualità della vita più alto, a partire dall’alimentazione. Gli italiani non mangiano per il mero fatto di nutrirsi, gustano il cibo e lo apprezzano, quando noi dedichiamo poca attenzione e tempo ai pasti. Poi, naturalmente, porterei con me la mia bici, a cui mi ero affezionata, e lo spritz, o almeno la consuetudine dell’aperitivo in generale. Al momento, però, posso solo portare con me dei ricordi meravigliosi e la soddisfazione di aver scelto di trascorrere la mia estate in questa affascinante città estense.

Sfortunatamente, a differenza nostra, il tempo non si perde, e arriva purtroppo l’ora dei saluti e della partenza: di nuovo in stazione, con la promessa di Milica di un ritorno a Ferrara, magari l’estate prossima.

IMMAGINARIO
Balloons va in tv
La foto di oggi…

Le mongolfiere che salpano nei cieli di Ferrara saranno protagoniste stamattina su Rai1. Nei giorni scorsi una troupe di Uno Mattina è venuta a filmare il Ferrara Balloons e oggi – tra le 6,45 e le 10 – un servizio tv sarà dedicato al festival. Per chi vuole vederli in presa diretta, i palloni prenderanno il volo alle 7.30 e alle 17. E da oggi fino a venerdì 19 ogni mongolfiera decollerà dall’area davanti all’ingresso della Fiera di Ferrara, perché è qui che per tre giorni è organizzata RemTech Expo, importante fiera di settore, dedicata a bonifiche e riqualificazione del territorio.

OGGI – IMMAGINARIO RIFLETTORI

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I giornalisti di UnoMattina al Ferrara Balloons Festival oggi su Rai1 (foto Ferrara Balloons Festival)

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

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