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Abbiamo scelto di ignorare l’orrore

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Abbiamo scelto di ignorare l’orrore

Leggo che a Gaza una parte consistente della popolazione è nella quinta fase della denutrizione, la più pericolosa. Un grado da cui non si torna indietro, la fase in cui il corpo e la mente subiscono danni irreversibili. La gente collassa, mostra segni di grande deperimento muscolare, di insufficienza degli organi, conseguenze mediche devastanti che segneranno a vita chi soffre la fame a questo grado.

Mi chiedo com’è possibile che continuiamo a fare colazione al bar, ad organizzare mostre, concerti, festival, party, viaggi, aperitivi sul mare, esperienze da mondo privilegiato, come se nulla fosse. Tutto continua come se nulla stesse accadendo a tre ore di volo da qui.

È la nostra zona d’interesse, come nel film. La nostra disumanizzazione. Tutto scorre sotto i nostri occhi, tutto avviene in diretta, e noi decidiamo di non vedere, di girarci dall’altra parte, a bere il caffè, il naso nel drink, gli occhi sull’ombelico, a farci i nostri interessi di bottega. Abbiamo scelto di non avvertire più la fame degli altri, il loro urlo, il loro dolore, la loro morte. Abbiamo scelto di ignorare l’orrore.

Tanto io che ci posso fare?

Com’è possibile che il mio paese, l’Italia, l’Europa, questo mitico e mefitico Occidente siano così pavidi, ignavi, indifferenti. Così superficiali, senza un barlume di coscienza. Così complici. La nostra catastrofe morale. Ad eterna vergogna.

Rosaria Gasparro, un nome da tenere bene a mente, una maestra elementare di grande valore, “vittima” di un apocrifo virale diventato un plagio e che attraverso ripetuti e maldestri ruba-e-incolla ha portato ad attribuire a Pasolini un suo scritto di mesi fa (gennaio, nel giorno del mio compleanno!) sul valore della sconfitta.

In copertina: Bisceglie. Foto di Gaza FREEstyle

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