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da: ufficio stampa Ferrara Fiere Congressi

“Trattando le bonifiche, RemTech mette all’ordine del giorno un tema importantissimo, sensibile e per certi versi scottante per il futuro del Paese. Lo dico con molta onestà e trasparenza: su questo argomento abbiamo chiaro che dobbiamo fare di più di quanto fatto fino ad oggi e lo abbiamo, infatti, inserito fra i temi prioritari del Ministero dell’Ambiente”. Il saluto del Ministro Gian Luca Galletti ha dato il via all’ottava edizione dell’evento più specializzato in Italia sulle bonifiche dei siti contaminati e la riqualificazione del territorio, organizzato da Ferrara Fiere Congressi in partnership con la Regione Emilia-Romagna, e in programma alla Fiera di Ferrara dal 17 al 19 Settembre 2014 (www.remtechexpo.com). “Non a caso – ha proseguito il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare –, nei primi sette mesi del 2014 abbiamo convocato 62 Conferenze di Servizi – il doppio di quelle che erano promosse in tutto il 2013 – e approvato progetti di bonifica importanti. Certo, questo non è sufficiente e, per fare di più, siamo intervenuti dal punto di vista legislativo. Prima dell’estate abbiamo approvato il D.L. 91, che semplifica molto le procedure per poter effettuare le bonifiche in Italia. E siamo intervenuti di nuovo semplificando ulteriormente nel Decreto “Sblocca Italia”. Credo che così – ha concluso il titolare dell’Ambiente – potremo fare grandi passi in avanti nel prossimo futuro, però non basta. Il tema va affrontato non solo da parte del mio Ministero, ma anche in termini più generali dalle società che operano nel territorio e dai cittadini. Tutti i temi ambientali hanno bisogno del coinvolgimento di tutti. RemTech va proprio in questa direzione e dà il segnale che il tema delle bonifiche non riguarda solo lo Stato, ma tutti noi”.

Il taglio del nastro di RemTech ha offerto al Presidente della Fiera di Ferrara, Nicola Zanardi, l’occasione per sottolineare come “la manifestazione rappresenti un progetto molto articolato, nato dall’idea che intorno ai problemi ambientali possano nascere delle comunità, formate dal mondo delle imprese, della ricerca, dei controlli. A RemTech questi mondi possono dialogare, dibattere, unire le forze, condividere conoscenze, esperienze e soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Inoltre – ha osservato con orgoglio Zanardi -, quest’anno viene varata a RemTech la prima scuola italo-russa sulle bonifiche, che consegna a Ferrara un primato di altissimo valore. Segno che la vitalità del Paese può trovare impulso anche nei centri fieristici di seconda fascia”.

Che RemTech apra la città di Ferrara e non solo a prospettive di respiro internazionale lo conferma la presenza di delegazioni straniere provenienti proprio dalla Russia, ma anche dal Brasile, dal Sud Africa e dalla Cina. La Console Generale cinese, Liao Juhua, ha ammesso di essere a RemTech “per imparare, perché il nostro Paese incontra moltissime sfide sul tema della protezione ambientale e ha bisogno di attingere i buoni risultati ottenuti a Ferrara e in Emilia-Romagna, in un’ottica di scambio e di cooperazione”. In questo senso, peraltro, la Console ha annunciato che la provincia cinese del Guangdong sottoscriverà con la Regione Emilia-Romagna un protocollo di intesa, mentre la città di Heyuan ha firmato proprio ieri un gemellaggio con il Comune di Ferrara.
Il programma di RemTech e delle sue Sezioni speciali Coast Esonda e Inertia prevede, nella giornata di Giovedì 19 Settembre, diversi appuntamenti di grande interesse, quali, ad esempio, la “Giornata della prevenzione dei rischi naturali”, con la partecipazione di esponenti di primo piano della Protezione Civile e un focus sul rischio di alluvioni, frane e valanghe, e le sessioni sulla “Gestione e tutela della fascia costiera e del mare”. Da segnalare anche gli approfondimenti sull’innovazione e gli impianti pilota, sulla qualità degli aggregati riciclati e sul “Recupero di materia da discariche esaurite”.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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