“Non c’è mai stato un tour ufficialmente annunciato e quindi non c’è bisogno che venga cancellato”.
Così Little Steven, nel commentare laconicamente la notizia che del Boss a Ferrara non si vedrà nemmeno l’ombra.
Semplicemente, era una non notizia, quindi per quanto lo riguarda non c’è bisogno di smentire qualcosa che non è mai esistito.
Eppure per giorni a Ferrara non si è parlato d’altro: (leggi qui). Immaginiamo senza essere interpellato sull’argomento (non avendo lui bisogno di domande per dare risposte), Vittorio Sgarbi dichiarava quanto segue: “la gestazione di questo evento nasce da lontano. …Attraverso una chiamata a Letizia Moratti che è cugina del produttore Claudio Trotta, riuscii a far incontrare il sindaco Alan Fabbri, l’assessore Marco Gulinelli e il produttore per realizzare la kermesse al Parco Urbano. …Visto che sapevo che, per avere Springsteen a Ferrara, si sarebbe dovuto passare da Trotta, ne ho approfittato e gli ho paventato questa idea. Insomma, pare che il mio lavoro di intermediazione abbia portato buoni frutti”.
Nella mortificazione che proviamo (più per noi stessi), come ogni volta che realizziamo di avere creduto ad una cazzata, siamo a questo punto fiduciosi che l’annunciata mostra su Italo Balbo abbia la stessa fondatezza del concerto di Springsteen al Parco Urbano.
“Il cioccapiatti era il ciarliero venditore di piatti al mercato che era solito sbattere, cioè “cioccare” piatti di poco valore uno contro l’ altro per decantarne la robustezza. Di conseguenza il termine è venuto ad indicare la persona che millanta crediti o promette prestazioni che non si sa se potrà mantenere“.
(Manuale di lingua e mitologia urbana: cioccapiatti-dizionario)
Ferrara film corto festival
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dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.
Nicola Cavallini
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it