Presentazione del volume di Carlo Tassi “Pensieri e altre carabattole”.
Giovedì 16 novembre 2023, ore 17, Biblioteca Ariostea
Tempo di lettura: 2 minuti
Giovedì 16 novembre 2023, alle 17, presso la Biblioteca Ariostea in Via delle Scienze, 17, a Ferrara sarà presentato il libro del nostro Carlo Tassi, edito da Este Edition. Dialoga con l’autore, il giornalista Sergio Gessi
“Like a rolling stone”. Lasciatemi subito dire che non mi trovo d’accordo con il titolo di questa intensa raccolta di pensieri e di vita. Tutto si può dire tranne che si tratti di carabattole. Carabattola, una parola dall’etimologia evangelica che porta con sé il significato di “cosa di poco conto”. Surge, tolle grabatum tuum, et ambula. Come sabbia nelle scarpe. Non è certo questo il caso delle pagine di Carlo. Al suono onomatopeico cui, invece, mi porta la parola, assocerei, piuttosto, l’immagine di una pietra rotolante, a rolling stone.
I pensieri, infatti, scorrono, cadono giù, quasi a strapiombo, da una cima di montagna innevata, fragorosi, rumorosi, pesanti, travolgenti, insistenti, persistenti, avvolgenti, potenti. Come una valanga impetuosa che spazza via tutto. Spazzano via il tempo, la paura, la noia, la gioia, i ricordi, la tristezza, la felicità, la bellezza, la bruttezza, l’ansia, la giovinezza, la vecchiaia. (…)
Parte della prefazione al libro di Carlo che ho avuto l’onore di preparare, su suo gentilissimo invito, ma lascerei la parola a lui.
“Pensieri e altre carabattole è nato dall’urgente bisogno di mettere un po’ d’ordine nella mia stanza delle idee. Con quei fogli scritti di notte, da tanto tempo in attesa d’essere etichettati in qualche modo, ormai sempre più tra i piedi, che non sapevo più dove e come sistemarli. Un giorno mia moglie Cristina mi dice: ‘Smettila di portarteli ovunque, rileggerli e rigirarli ogni momento … Fanne un libro e non pensarci più!’.
Forse aveva ragione lei. Forse, da fogli sparsi un po’ ovunque come carabattole, dovevo decidermi a considerarli elementi variabilmente creati per un unico insieme, come i frammenti di un mosaico. Pensieri, sogni, memorie e brevi racconti, appunto. Semplici parti di un qualcosa che a ben vedere rivela chi sono io. Ci vuole del coraggio a scrivere!”.
Vi aspettiamo numerosi, dunque.
Carlo Tassi, nato a Ferrara nel 1964, impara a disegnare ancor prima di imparare a scrivere e non smetterà più. Innamorato di fumetti da sempre, da ragazzo scopre la passione per la letteratura americana leggendo autori pulp come Lovecraft e Howard, ma anche Fante, Bukowski, Steinbeck. Studi di architettura, una laurea in scienze e tecnologie della comunicazione, vari mestieri, dall’operaio al grafico e illustratore freelance, poi l’approdo al giornale online “Ferraraitalia”, quindi a Periscopio, come autore e vignettista.
Evento a cura del Consorzio Eventi Editoriali, Cover del libro dell’autore
Simonetta Sandri
Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
Periscopio è proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.
Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante. Buona navigazione a tutti.
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Francesco Monini
direttore responsabile
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