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Prestigiosa azione “dinanimista” per il Poeta Zairo Ferrante, originario di Salerno e d’adozione ferrarese. Laurea in Medicina all’Università di Ferrara e medico radiologo, parallelamente e da dieci anni ha lanciato l’avanguardia neoumanista e dinanimista cosiddetta Dinanimismo coinvolgendo numerosi letterati anche internazionali con diverse sinergie, oltre a ospitarli puntualmente nei suoi spazi web.
I vari Girolamo Melis, Maria Pellino, Giancarlo Fattori, Fausta Dumano, Carlos Sanchez, Giovanna Mulas, ecc, gli stessi ferraresi Riccardo Roversi e la poetessa cosmica Sylvia Forty, oltre a chi scrive e Fabio Strinati.
A cura proprio di quest’ultimo, noto scrittore, ancor giovane e tra i più interessanti della new wave italiana, della Redazione, la recente segnalazione per il decennale del percorso letterario dinanimista di Ferrante con alcune recenti poesie e un estratto programmatico dal manifesto di Ferrante sulla poesia contemporanea.
Una matrice neoromantica archetipica alla Keats prossima alla metapoetica del postjunghiano James Hillman che ha rivoluzionati a fine novecento la “psicanalisi” influenzando anche il fare poesia negli anni duemila. Attraversamenti, infatti, anche in certo bordo delle postavanguardie per Ferrante e il dinanimismo in questi dieci anni, certo neofuturismo. Ferrante è altro prototipo di creatività d’ampiezza nazionale, fuori dalle caste letterarie locali: poco ottimizzato dall’ambiente ferrarese, nonostante una certa risonanza “indigena” anche di “audience” critico e commerciale con il libro d’esordio ‘D’amore, di sogni e di altre follie’ per Este Edition di Riccardo Roversi, proprio del 2009.
E’ stato infatti segnalato con testi vari, interviste o recensioni sul mensile Style – Voglia d’Italia, inserto a suo tempo de Il Giornale, sulla rivista stessa letteraria della Mulas bilingue Isola Nera, in Australia a Radio Italia 1 Adelaide, su RaiNews Poesia a cura di L. Sorrentino, su Controcultura, radio di Milano ecc.
E ora ulteriormente, appunto, sul Foglio Letterario, storica astronave di vertice della poetica italiana specializzata, dal 1999. Non ultimo qualche tempo fa, come Medico è stato anche coinvolto nel team universitario di Ferrara (Unife) per una importante scoperta di antropologia medica (“..il caso più antico di malattia di Legg-Calvé-Perthes finora pubblicato in letteratura è nato, cresciuto e morto a Ferrara, o meglio a Spina…”) pubblicato sulla rivista scientifica di settore Homo – Journal of Comparative Human Biology.
Info più esaurienti e dettagliate sul suo sito blog Ebook Dinamismo.

Bibliografia Minima:
Zairo Ferrante, nato in provincia di Salerno nel 1983, è Medico Radiologo a Ferrara dove ha conseguito laurea e specializzazione. In ambito poetico e letterario nel 2009 ha fondato il “Dinanimismo”, un movimento poetico/artistico già riconosciuto come neo-avanguardia da una parte della critica letteraria. Ha pubblicato tre libri di prosa e poesia: ‘D’amore, di sogni e di altre follie’ (Este Edition 2009), ‘I bisbigli di un’anima muta’ (Csa Editrice 2011) e ‘Come polvere di cassetti’ (David and Matthaus 2015). aa.vv. ‘Futurismo Renaissance…’ (D.Editore, Roma, 2016). È possibile leggere suoi scritti su molteplici riviste e periodici culturali on-line e cartacei. Alcune sue poesie sono state inserite in antologie collettive ed anche tradotte in Inglese, Spagnolo e Francese. Ha ottenuto diversi riconoscimenti e premi sia in Italia che all’Estero.

Links minimi:
http://www.ilfoglioletterario.it/fabio-strinati-presenta-zairo-ferrante-dinamismo/
http://poesia.blog.rainews.it/2013/08/la-vostra-voce-zairo-ferrante/
http://www.meteoweb.eu/2016/12/ferrarese-caso-piu-antico-malattia-legg-calve-perthes-finora-pubblicato/801732/

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Roby Guerra


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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