Parole a capo /
Elena Milani: “Potessi levitare nella notte” e altre poesie
Elena Milani: “Potessi levitare nella notte” e altre poesie
“E tutte le vite che abbiamo vissuto e quelle che dobbiamo ancora vivere sono piene di alberi e foglie che cambiano”
(Virginia Woolf)
Gli ultimi cinque minuti
non li abbiamo tutti saputi,
io con te vorrei alzare gli occhi dal libro,
dirti sono stanca ,ma continuerei,
continuerei accanto a te
a scegliere fra le parole cattive
quelle da lavare nel secchio col sapone,
fare baci con la schiuma,
soffiarli sul tuo letto di malata,
darti l’inganno di una nevicata,
un mandorlo scosso
per fregarti col sorriso
mentre muori.
*
Un anno fa
Ricordo i racconti delle donne sul treno,
i ferri da maglia in alfabeto morse
e le lingue come taglia e cuci.
Io avevo vent’anni, un bimbo di tre,
l’abbonamento per Prato.
Ero la peggio pagata,
ma durò solo tre anni lo sfruttamento,
io resistevo, mica per quelle due lire,
ma per diventare potente come loro,
perfette,
donne che trasformavano briciole di tempo
in pane che sfama,
un tempo programmato
che non si lascia mai mancare.
*
Non ho avuto figlie femmine,
nessuna da poter chiamare Anna,
nessuna a cui passare
i miei segreti di donna,
le stoffe orientali che non ho cucito,
nessuna bambina per dirle del bacio
che prova le anelle che non metto mai,
nessuna fanciulla per viole e capelli
che dopo di me porterà i miei gioielli.
*
Ma sollevati un poco almeno
dal già troppo detto,
dimentica le valigie pesanti sul rullo,
ti è stata data la poesia,
la responsabilità delle chiavi di casa.
*
Potessi levitare nella notte,
là dove la terra manca ai piedi,
vedresti cosa sognano le case.
Dai tetti spenti, orfani di fumo
sentiresti salire un suono di piume
di chi si rivolta poco nel letto,
aggrappato al suo stesso calore
e là, dietro il lampione rotto da un sasso,
si avvia nel buio un uomo
che lo conosce a memoria
e non manca l’ultima porta aperta,
udiresti un riso di ortiche fuori dalle mura
e potresti vedere da lassù
i colori sciolti dei muri,
è quella la casa degli amanti,
vedrai dapprima un tenero rosa,
ed infine il rosso estinguersi
nei diversi toni di grigio,
poiché gli amanti stanchi
non conoscono la pace del bianco.
Una lumaca, sintonizzata con la luna,
segnerà una striscia di mezzadria
per riportare, incolume,
un ubriaco a casa,
mentre una lampada a forma di fungo
farà la guardia ai sogni di un bambino
che non trova la strada
anche se si sta facendo giorno.
Elena Milani, vive col marito in una piccola frazione nel comune di Grizzana Morandi in provincia di Bologna. E’ mamma e nonna. Ha iniziato ad appassionarsi di Poesia fin da bambina, ma ha cominciato a scrivere più assiduamente da una decina d’anni sui social (Facebook) dove ha conosciuto altri amatori di poesia. Ha raccolto in un libro online 40 poesie grazie al signor Flavio Almerighi e la sua collana amArgine ed in seguito l’ha reso cartaceo.
NOTA: “Parole a capo” è una iniziativa dell’Associazione culturale “Ultimo Rosso”. Per rafforzare il sostegno al progetto invito, nella massima libertà di adesione o meno, a inviare un piccolo contributo all’IBAN: IT36I0567617295PR0002114236
La redazione di “Parole a capo” informa che è possibile inviare proprie poesie all’indirizzo mail: gigiguerrini@gmail.com per una possibile pubblicazione gratuita nella rubrica.
Davvero bellissime. Grazie Elena Milani