Immaginario / Deregulation
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Deregulation
L’immagine merita di essere vista tutta intera. E meditata.
Nelle chat ferraresi sta girando uno splendida foto realizzata domenica scorsa davanti alla Cattedrale di Ferrara. Per chi ha la fortuna di non abitare nella città emiliana caduta 4 anni fa sotto il governo cialtrone della destra leghista, occorre specificare che quel luogo è “il centro del centro storico” di Ferrara, l’ombelico simbolico, sociale e politico dell’urbe.
Insomma, non stiamo parlando di una location qualsiasi, ” un buco” dove parcheggiare l’auto per andare a prendersi un caffè. E infatti, in quasi tutte le 100 città d’Italia, il centro storico è stato pedonalizzato, severamente vietato ai motori e ai tubi di scappamento: Ferrara è stata tra le prime a istituire l’area pedonale, alcuni decenni fa.
Bisognerebbe, sarebbe bello … si dice da anni, ma nessun governo cittadino si è mai impegnato seriamente a realizzarlo: estendere l’area pedonale a tutta la Ferrara dentro le Mura. Cavolo, sarebbe un sogno! (Una figata, direbbe mia figlia)
Purtroppo, grazie all’attuale governo cialtrone di cui sopra, è successo il contrario. Ormai l’area pedonale esiste solo sulla carta. Per le vie e le piazze del centro, a tutte le ore, è un continuo passaggio di auto, furgoni e camioncini. Ovunque macchine parcheggiate per ore e ore.
Si è formato da tempo un sacrosanto Comitato per liberare il Centro Storico dalle auto. I bravi cittadini cercano di farsi sentire. Nessuno li ascolta.
Il Sindaco Fabbri ha visto certamente quell’enorme mastodonte parcheggiato – il Municipio sta proprio di fronte alla Cattedrale – ma l’area pedonale, l’inquinamento, i pedoni e le biciclette non sono un suo problema. Deve autorizzare in deroga la costruzione di un ennesimo supermercato. O, ci scommetto, sta pensando di regalare al volgo un altro concerto devastante come quello di Bruce Springsteen.
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Francesco Monini
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PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
Tanta tanta tristezza …