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Tanto tremò che cade. Dopo mille scossoni il mercato del venerdì sembra davvero destinato a traslocare dal centro storico. La mercanzia sventolata sul listone, davanti alla cattedrale, al palazzo municipale e al castello troverà ribalta in altri luoghi. Quali ancora non è certo. Si ipotizza corso Porta Reno, qualcuno immagina l’area attualmente destinata a parcheggio dell’ex Mof, altri l’acquedotto. Ferraraitalia – che è stata in prima linea in questa battaglia per il decoro – ha prospettato in alternativa l’ipotesi di viale Cavour e corso Giovecca fra le poste e via Palestro anche allo scopo di sperimentare il venerdì l’interruzione del traffico automobilistico in quel tratto, secondo un vecchio progetto recentemente rilanciato dal deputato pd Alessandro Bratti. L’idea sottesa è l’ampliamento della ztl con la ricongiunzione fra area medievale e addizione erculea.

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In attesa dell’Art-bonus… torna il mercato in piazza (foto di Aldo Gessi)

Comunque sia, la buona notizia è che il mercato lascerà la zona monumentale di maggior pregio. Lo vuole il sindaco che già da qualche mese ha rotto gli induci, lo gradisce il vescovo, lo chiede la soprintendenza. Lo impone il buon senso in considerazione dell’inestetismo creato da banchi degli ambulanti e dai loro furgoni che oltretutto, causa sversamenti d’olio, stanno creando qualche problema anche al listone mirabilmente appena rinnovato. L’associazione di categoria se n’è fatta una ragione e sta trattando la resa, negoziando su una collocazione non sgradita.
L’incognita è sui tempi. Le licenze scadono nel 2017 ma i problemi relativi al decoro pongono il sindaco nella condizione di forzare la mano. Difficile che si vada a uno scontro. Più probabile un’intesa basata sul buon senso. Era ora.

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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