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di Cristina Boccaccini

“Libertà è partecipazione”, cantava Giorgio Gaber. Espressione che, quando si tratta del prezioso filo che lega cultura e comunità, potrebbe essere riformulata in: “Creatività è partecipazione”.
Inaugurato ufficialmente nel febbraio 2016 col patrocinio del Comune di Comacchio, e situato in via Marconi, Spazio Marconi è una vera e propria fucina di idee, un’officina della creatività, un aggregatore culturale pulsante nel cuore della cittadina lagunare. In particolare, si tratta prima di tutto di uno spazio aperto a tutti, che offre la possibilità di esprimere la propria creatività e sperimentare in libertà, avvalendosi della strumentazione necessaria a dare forma ai sogni. Sogni che si trasformano in imprese possibili e che possono portare a fare impresa, sfociando in opportunità concrete per il territorio.

Mi accoglie Antonello, il segretario dell’associazione, sorridente e loquace. Ha un entusiasmo travolgente e parte in quarta a raccontarmi dei tantissimi progetti e collaborazioni che hanno visto la luce all’interno dello spazio, a partire dalla sua apertura, un anno fa. Mi mostra come, da quello che era un edificio comunale in decadenza, i ragazzi della comunità, grazie anche ai finanziamenti del Comune, siano riusciti a ristrutturare e personalizzare un grande ambiente, dotato oltre che delle strumentazioni tecnologiche, anche di tutto ciò che serve a garantire un’atmosfera sana e stimolante; dalle pareti arancio dell’ampio spazio all’ingresso, alle aule dotate di proiettori e lavagne interattive multimediali, alla verde sala riunioni al primo piano, ai bagni attrezzati anche per disabili, alla zona ristoro con tanto di macchinetta del caffè.

Gli ambienti di lavoro veri e propri odorano di legno, circuiti elettrici, sinapsi in movimento, mani e arti in pasta, arte. Non vi è decisamente spazio per la parola “crisi” a Spazio Marconi. La fanno da padrone i tavoli, a partire dal maestoso tavolo di lavoro destinato al co-working, ai banchi di prototipazione, su cui portare contributi, intavolare discussioni, cibarsi di idee e contaminarsi a vicenda, mettendo in circolo le proprie competenze e abilità specifiche per aumentare così le possibilità di successo di un progetto. Il tutto attraverso un processo creativo sinergico che nasce dal basso, dalla gente e per la gente, all’insegna del motto: “Dream it, make it, share it”.

Punta di diamante dello spazio è il cosiddetto FabLab, primo nella provincia di Ferrara e inserito nella rete della manifattura digitale dell’Emilia-Romagna, Mak-Er. Si tratta letteralmente di un laboratorio di Fabbricazione Digitale, dotato di una stampante 3D Power Wasp, e tante altre strumentazioni, tra cui la Cnc Stepcraft 2/860, una macchina in grado di tagliare e incidere diversi materiali. Questi macchinari sono controllati e gestiti tramite un computer e possono essere utilizzati per realizzare prototipi di alta qualità a un costo più basso rispetto all’industria tradizionale, e facilmente accessibili a chiunque, in ogni parte del globo. Tutto ciò si traduce in un notevole potenziale di sviluppo di nuove forme di economia locale, in ogni settore.

Ognuno, a prescindere da età, stato sociale, percorso formativo, può essere artigiano e artefice delle proprie idee, venire ascoltato, divenire parte attiva e ingranaggio del processo creativo. A partire dal cittadino, che ha a disposizione i mezzi per sviluppare le proprie idee, alle scuole, che possono usare il laboratorio per familiarizzare con nuove tecnologie digitali, fino alle aziende che necessitano di servizi di prototipazione a basso costo.

Presso Spazio Marconi si forgiano anche menti. Infatti lo spazio è ed è stato sede di svariati corsi di formazione, tra cui quelli di stampa 3D, di Arduino (una scheda elettronica di facile utilizzo per la creare prototipi), di fotografia. Inoltre ha ospitato e ospita tuttora diversi incontri di carattere culturale, come la recente ComacchioVa, per la riqualificazione delle piste ciclabili nel quartiere Raibosola.

Numerosi i progetti in partenza che portano la firma dell’associazione: il 19 aprile si svolgerà la prima lezione gratuita del ciclo “Nel labirinto della Comunicazione- A scuola di Storytelling”, curato da Michele Cuccu e in collaborazione con Informagiovani Comacchio. Il corso è dedicato a tutti coloro che hanno voglia di approfondire l’uso della tecnica dello storytelling per poter migliorare la comunicazione di eventi, progetti e attività.

Inoltre il 23 aprile lo stand di Spazio Marconi sarà presente alla Festa dei Marinati di Comacchio con laboratori didattici e molto altro.

Spazio anche alla musica in via Marconi, con professionisti pronti a insegnare ai neofiti tutti i segreti degli strumenti musicali. In particolare Luigi Marsala è a disposizione degli amanti delle 6 corde, che il 6 maggio avranno la possibilità di prendere parte alla Guitar Masterclass di Andrea Cesone.

In futuro, l’associazione, oltre che pensare al proprio sostentamento, continuerà a lavorare in un’ottica di valorizzazione del patrimonio umano, culturale e industriale locale, attraverso la collaborazione congiunta tra istituzioni, cittadini, imprenditori e associazioni. Se possiamo sognare insieme, possiamo anche fare insieme. E continuare a farlo.

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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