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Storie che ti portano in viaggio nel tempo e nello spazio attraverso parole e musica: sono quelle che entrano nella testa e nel cuore con la Rassegna della storica canzone d’autore, a Ferrara per la sua settima edizione, andata in scena nella sala Estense di Ferrara nelle serate di venerdì 2 e sabato 3 novembre 2018. E non poteva essere altrimenti per questa carrellata di concerti all’insegna di uno dei cantanti più impegnati nella musica d’autore come Claudio Lolli e il suo album ‘Aspettando Godot’ che dà il titolo all’associazione che, per il settimo anno, è riuscita a organizzare queste serate musicali ferraresi con grandi nomi che negli anni sono diventati meno presenti sulle scene e anche con nomi di talenti emergenti.

I Cranchi  in sala Estense a Ferrara, venerdì 2 novembre 2018 (foto Luca Pasqualini)

Ad aprire le due serate il gruppo dei Cranchi composto da musicisti trentenni che vivono tra Mantova e Ferrara. Tra gli altri, i Cranchi hanno presentato un brano originale intitolato proprio “Ferrara” [clicca sul titolo del brano per ascoltarlo], dove ci si immerge tra la Darsena e corso d’Este, Savonarola ed Ariosto.

Beatrice Campisi con i suoi musicisti sul palco della Rassegna ferrarese, venerdì 2 novembre 2018 (foto Luca Pasqualini)

Capace di conquistare cuore e orecchie del pubblico Beatrice Campisi, cantautrice di origini siciliane che dà il meglio di sé nell’esecuzione di un brano tutto in dialetto siciliano, come “Luna Lunedda” [clicca sul titolo del brano per ascoltarlo].

Beatrice Campisi (foto Luca Pasqualini)

Una piccola riscoperta Max Manfredi, apprezzato anche da Fabrizio De Andrè, che con le sue canzoni spazia dal porto di Atene alla stazione ferroviaria di Asti facendo ironia sulle strane suggestioni che possono uscire da un inceppamento del tele-indicatore a palette. Così l’errore finisce per indicare come destinazione del viaggio un surreale ed esotico “Kukuvok” che magari era solo un domestico Sanremo.

Max Manfredi (foto Luca Pasqualini)

Travolgente, infine, Francesco Baccini, che rivela non solo le note capacità trainanti e pop, ma anche un risvolto critico e impegnato.

Francesco Baccini – Rassegna storica e nuova canzone d’autore – Ferrara, venerdì 2 novembre 2018 (foto Luca Pasqualini)

Proprio la verve dissacrante di Baccini, si capisce così, ha contribuito a renderlo una voce inaspettatamente scomoda e quindi sempre meno presente sulle scene, dal momento in cui – come ha raccontato con la consueta ironia – ha fatto un album dove faceva letteralmente nomi e cognomi (da “Giulio Andreotti” a “Renato Curcio”).

Francesco Baccini (foto Luca Pasqualini)

La seconda serata della Rassegna – sabato 3 novembre 2018 – si è aperta con il cantante-mattatore Leonardo Veronesi.

Leonardo Veronesi (foto Luca Pasqualini)

Ad accompagnare sul palco Veronesi due ottimi musicisti e la coppia di performer usciti dalla scuola di danza di Silvia Bottoni, a commentare visivamente i brani dell’album “Non hai tenuto conto degli Zombie”.

Leonardo Veronesi in scena – Rassegna storica e nuova canzone d’autore – Ferrara, sabato 3 novembre 2018 (foto Luca Pasqualini)

Occhi e orecchie sono così appagati dallo spettacolo con Silvia Marcenaro concentrata al violino ed Eugenio Cabitta alla chitarra.

Leonardo Veronesi in scena – Rassegna storica e nuova canzone d’autore – Ferrara, sabato 3 novembre 2018 (foto Luca Pasqualini)

Di grande impatto il duo che si presenta in scena come Canzoni da Marciapiede, formato dalla cantante Valentina Pira e dal pianista Andrea Belmonte.

Duo Canzoni da Marciapiede – Rassegna storica e nuova canzone d’autore – Ferrara, sabato 3 novembre 2018 (foto Luca Pasqualini)

Il duo ha fatto ascoltare in particolare un brano composto proprio a Ferrara, “16 luglio 1809” [clicca sul titolo del brano per ascoltarlo], dedicato all’insurrezione dei contadini negli anni della dominazione francese. Con ritmi epici e impegno sociale, la canzone riporta in auge la forza e il coraggio dell’impegno di chi decide di opporsi all’oppressione a costo della sua stessa vita: seimila persone che marciano dalla campagna verso la città, provati dalla carestia e decisi a protestare contro le tasse che li affamano e li schiacciano, come è il caso della terribile tassa sul macinato.

Duo Canzoni da Marciapiede (foto Luca Pasqualini)

Un capitolo a sé Giorgio Conte, musicista e cantante con quella voce roca e accento piemontese, capace di fare un’autoironia esilarante sul fatto che ogni volta la sua fama sia ricondotta a quella del noto fratello Paolo Conte, con errori o aggiunte buffe, tipo quando la titolare di un bed&breakfast si raccomanda di salutare da parte suo anche l’assonante Carlo Conti.

Giorgio Conte – 7.a Rassegna storica e nuova canzone d’autore – Ferrara, sabato 3 novembre 2018 (foto Luca Pasqualini)

Molto coinvolgente – oltre ai testi – l’accompagnamento musicale dei fenomenali Alberto Parone alla batteria e al basso vocale, Bati Bertolio alla fisarmonica e alle tastiere a fiato e Alessandro Nidi al piano.

Giorgio Conte – 7.a Rassegna storica e nuova canzone d’autore – Ferrara, sabato 3 novembre 2018 (foto Luca Pasqualini)

Anche testi semplici come quello di “Stringimi forte, abbracciami/Stringimi un po’ di più” [clicca sul titolo del brano per ascoltarlo] finiscono per diventare davvero un abbraccio che avvolge tutto il pubblico in un’emozione collettiva grazie alla musica travolgente e alla capacità di coinvolgere il pubblico a fare da sostegno canoro.

Giorgio Conte con i suoi bravissimi musicisti a Ferrara, sabato 3 novembre 2018 (foto Luca Pasqualini)

Musica che diventa narrazione poetica, infine, quella di Mario Castelnuovo, che in occasione di questa tappa ferrarese ha presentato anche il suo secondo romanzo “La mappa del buio” in un’affollata e attenta sala della caffetteria del Castello Estense.

Mario Castelnuovo con i suoi musicisti – Rassegna storica e nuova canzone d’autore – Ferrara, sabato 3 novembre 2018 (foto Luca Pasqualini)

“Stella del Nord” di Goran Kuzminac la canzone con cui Castelnuovo ha aperto il suo concerto ferrarese  [clicca per ascoltarlo], per chiudere con il lungo racconto “Michel” del cantautore recentemente scomparso Claudio Lolli, a cui appunto è stata dedicata la rassegna. In scena al suo fianco Giovanna Famulari al violoncello e Stefano Zaccagnini alla chitarra.

Mario Castelnuovo sul palco della Sala Estense, sabato 3 novembre 2018 (foto Luca Pasqualini)

Pubblico partecipe in un’atmosfera che sa sempre sorprendere con brani noti e piccole rivelazioni inaspettate per una Rassegna che sarebbe bello potesse continuare a portare a Ferrara cantanti da riscoprire e un impegno a cui non bisognerebbe mai rinunciare né sul piano degli interessi del tempo libero né su quello della vita di ogni giorno.

Foto-servizio è di Luca Pasqualini. Clicca sulle singole foto per ingrandirle

Pubblico sabato 3 novembre 2018 (foto Luca Pasqualini)
Serata di venerdì 2 novembre 2018 (foto Luca Pasqualini)
Beatrice Campisi coi suoi musicisti (foto Luca Pasqualini)
Max Manfredi dietro le quinte (foto Luca Pasqualini)

 

 

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, Mantova 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, Bologna 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici Università di Ferrara, Mimesis, Milano 2017). Ha curato la mostra “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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