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27 Marzo 2016

Quel salame di Cruciani

Tempo di lettura: 3 minuti


Oggi è Pasqua e come ogni anno ecco qua il proverbiale silenzio degli agnelli. (cit.)
E allora ecco che oggi “uno piacere ha il grande piacere ospite di avere ospite” (cit.) Giuseppe Cruciani.
Ma noi siamo qui per giudicare Giuseppe Cruciani, ci mancherebbe.
Però possiamo parlare di quel salame di Cruciani.
Perchè il nostro uomo ha fatto di nuovo una delle sue piazzate tipiche.
Quelle piazzate con cui il cretino medio da internet di solito si guadagna la qualifica di “leone da tastiera”.
Ma qui non siamo di fronte a un cretino medio, siamo di fronte a Giuseppe Cruciani.

Brano: “Mary Had A Little Lamb” degli Wings
Brano: “Mary Had A Little Lamb” degli Wings

E Giuseppe Cruciani è da sempre un coraggioso.
Perchè ci vuole coraggio a portarsi in diretta la proverbiale agnellina silenziosa annunciando che “vivrà solo fino a settembre, quando poi le spareranno in testa e sarà macellata”.
E ci vuole coraggio anche a scendere in strada con in mano un salame, puntando con fierezza verso una decina scarsa di animalisti che ti urlano contro.
Poi io di coraggio non ne so molto quindi so se sia richiesto per:
1) abbassare la cresta e mettere via il salame
2) trollare gli animalisti rimanendo belli sbruffoni dietro a un vetro con tanto di sicurezza.
3) farsela addosso quando ti sei reso conto che sono prontissimi a menarti e riescono pure a entrare.
4) scappare dietro alla sicurezza quando ti trovi davanti una che peserà circa 35 kg.
Sia chiaro: lungi da me sminuire chi pesa 35 kg.
Ma non mi aspettavo una fuga così clamorosa da uno come Cruciani.
Pensavo che dopo mesi di trollate varie boh, le tagliasse la gola per poi portarla su e mangiarla in diretta mentre proseguiva il suo programma.
Boh.
Non mangio la carne ma non sono di parte.
Questa storia però mi ha dato molti spunti di riflessione.
Ma mi ha dato anche una cosa che aspettavo da tempo: una scusa per infliggere questo pezzo dei Wings a chiunque abbia letto queste righe.
Buona Pasqua!

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

 

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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