Sognare, volere, impegnarsi per la Pace e contro la guerra. Due pensieri di Papa Francesco e Tiziano Terzani.
La pace è molto più della semplice assenza di guerra. La parola biblica shalom indica una condizione di pienezza di vita che la violenza distrugge e annienta alla radice. Occorre una riflessione radicale sulla necessità della fraternità e l’assurdità della guerra. Papa Francesco non fa sconti a nessuno e individua nella bramosia del potere, nelle relazioni internazionali dominate dalla forza militare, nell’ostentazione degli arsenali bellici le motivazioni profonde che stanno dietro alle guerre che ancora oggi insanguinano il pianeta. Scontri che seminano morte, distruzione e rancori e che porteranno nuova morte e nuova distruzione, in una spirale cui solo la conversione dei cuori può porre fine. Il dialogo come arte politica, la costruzione artigianale della pace, che parte dal cuore e si estende al mondo, il bando delle armi atomiche, il disarmo come scelta strategica sono le indicazioni concrete che ci vengono affidate affinché la pacificazione diventi realmente l’orizzonte condiviso su cui costruire il nostro futuro.
Perché dalla guerra non può nascere nulla di veramente umano.
Papa Francesco, Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace
Opporsi alla guerra come tale, come ricorso collettivo alla violenza, come distruzione della bellezza e dell’armonia del mondo, come inarrestabile sequenza di odio, di dolore e di morte. Nelle Lettere contro la guerra, con le quali accompagna il suo pellegrinaggio, Terzani dichiara: ho capito che è giunto il momento di reagire, di dire no alla barbarie, all’intolleranza, all’ipocrisia, al conformismo, all’indifferenza. ….. E dunque – ecco l’impellente raccomandazione morale che ne deriva, dobbiamo cambiare anche noi: fermarci, riflettere, prendere coscienza, provare vergogna per le nostre “vite normali”, divenire operatori di pace.
Tiziano Terzani, Lettere contro la guerra
In copertina: Giotto, Assisi, Basilica Inferiore, Cappella della Maddalena, Noli me tangere
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dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.
Redazione di Periscopio
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it
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