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‘Le psicoterapie esistenziali e la medicina centrata sui valori: terapia della dignità e psiconcologia’. Questo è il titolo di un interessante seminario che si terrà venerdì 12 maggio all’Auditorium Santa Lucia, rettorato università degli studi di Ferrara, via Ludovico Ariosto 35. Le psicoterapie esistenziali e centrate sul significato comprendono alcuni interventi che debbono rientrare tra gli ingredienti terapeutici in medicina, essendo mirati a potenziare il senso di sé individuale e relazionale e a migliorare il benessere psicologico e spirituale e la qualità della vita delle persone colpite da qualunque malattia, in particolare – ma ovviamente non solo – quelle a minaccia per la vita. La ‘Dignity therapy’, sviluppata dallo psichiatra canadese Harvey Chochinov, si pone tra tali interventi secondo un modello specifico per il quale assumere nella propria attività assistenziale una prospettiva centrata sulla dignità e mettere in azione un repertorio di pratiche miranti a conservare la dignità della persona rappresenta elemento imprescindibile nella pratica clinica.

Nella giornata di studio sarà presentata l’edizione italiana del volume ‘La terapia della dignità’ (Il Pensiero Scientifico Editore, Roma, 2015). Seguirà la tavola rotonda ‘Per una oncologia (medicina) centrata sui valori’ nella quale verrà messo a fuoco l’attuale stato dell’approccio biopsicosociale e centrato sulla persona in ambito oncologico – e medico in generale – al fine di superare i limiti sempre più marcati e le conseguenze negative che la biotecnologia, la burocratizzazione e la aziendalizzazione hanno determinato nel panorama sanitario, portando gradualmente in un processo di spersonalizzazione dell’altro, al prevalere di modelli lesivi della dignità (o espressivi di non-dignità). Le cure psicosociali in oncologia rappresentano la espressione più avanzata della medicina centrata sulla persona e sulla relazione, divenendo espressione più ampia della cura centrata sulla dignità dell’altro, quale valore imprescindibile. Nella tavola rotonda, attraverso una conversazione a più voci, verranno analizzati i temi delle implicazioni psichiatriche e psicologiche, individuali e familiari, sociali, e culturali delle malattie oncologiche, come punto di riferimento che riguarda in realtà tutti i contesti medici (quali ad esempio neurologia, cardiologia, nefrologia, cure palliative, psichiatria).

La possibilità di estendere nei contesti oncologici e medici in generale una formazione umanizzata e centrata sulla persona – quindi basata sui valori oltre che sulle evidenze scientifiche – è lo strumento per garantire a chi è colpito da malattia, il mantenimento del senso di sé, del valore di sé e della continuità del sé, oltre che della speranza.

Gli importanti relatori saranno: Luigi Grassi, professore ordinario di psichiatria, dipartimento di scienze biomediche e chirurgico specialistiche, Università di Ferrara, Paolo Gritti, professore associato di psichiatria, dipartimento di salute mentale e fisica e medicina Preventiva, Università della Campania, presidente società italiana di psico-oncologia (Sipo), Riccardo Guiati, dirigente Ima, portavoce dell’esperienza della famiglia, Vera Martinella, giornalista del Corriere della sera, Giuseppe Moretto, coordinatore progetto ‘Cure palliative in ospedale’, azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona Rodolfo Passalacqua, direttore Uo oncologia, ospedale di Cremona, responsabile ‘Linee guida associazione italiana di oncologia medica e progetto HuCare’ (AIOM) Claudia Santangelo, presidente associazione ‘Vivere senza stomaco’, Massimo Tosini, sociologo, autore del libro ‘Sopravvivere a sé stessi.Libertà dal Cancro’ (CLEUP, Padova 2011)

Il programma:
15:30 Apertura lavori e saluti autorità
15:45 Introduzione – Luigi Grassi
16:00-16:45 Presentazione del volume La terapia della dignità (Il Pensiero Scientifico Editore Roma, 2015) – Giuseppe Moretto Luigi Grassi
16:45-18:45 Tavola Rotonda Per una Oncologia (Medicina) Centrata Sui Valori – Paolo Gritti, Riccardo Guiati, Vera Martinella, Giuseppe Moretto, Rodolfo Passalacqua, Claudia Santangelo, Massimo Tosini
18:45-19:15 Discussione e conclusioni

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Redazione di Periscopio


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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