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La Passione: Il concerto nel mio flusso di coscienza

La Passione – Oratorio Laico-Spirituale
Musica e Pensieri dal Carcere in tempo di Quaresima
Il concerto nel mio flusso di coscienza

Sono seduta su un gradino, c’è tanta gente, tantissima. Chi arriva dopo di me fa una barriera di corpi che non mi permette di vedere l’orchestra. Pazienza. L’importante questa sera non sono gli occhi ma “sentire”.
Inizia il concerto, un’Ave Maria struggente, in questa chiesa affollata, che affascina. Un pianoforte, un violoncello. Rapita dalla musica e dalla voce non c’è posto per pensare che sono commossa dal risultato di una bugia. Un falso storico, una bugia ben orchestrata che è diventata più potente della verità.

Hosanna a daJesus Christe Superstar, potente, gridato. E’ una folla che grida :
Osanna, ehi sanna, sanna sanna oh
(…)Ehi, GC, moriresti per me?
Sanna oh, sanna ehi, superstar!

Parole sul carcere di San Vittore ma non riesco a seguire bene. Testimonianze, rispecchiamenti tra i carcerati e il vangelo della passione

Vincent_Willem_van_Gogh, La ronda dei carcerati

Il sax, un assolo, la chiesa si riempie di un suono caldo, profondo. Poi una voce femminile e il coro dietro lei. Il sax non li abbandona, protettivo.
Un organo?
Osanna!
L’ultima cena…
Testimonianze
E adesso un tenore Nelle tue mani “ Credi in te, in ogni attimo tu potrai scegliere e non dimenticare che dipende da te.”
Forse mi sbaglio, delirio onirico ma il canto mi porta ad immaginare la disumana condizione degli schiavi il riscatto del gladiatore. All’interno di ognuno di noi vi è la possibilità di creare la pace e la felicità, ma anche il potenziale per creare dolore e sofferenza. Da che parte andare?

La punteggiatura è fatta di testi scritti dalle persone detenute.

E Giuda che ritorna nelle letture, misero!

Sascha Schneider – Judas Iscariot, 1923

Una affermazione :“Noi insegniamo ai bambini la nostra morale” ma, ci dice Gaber:
“Non insegnate ai bambini
(…) la vostra morale
è così stanca e malata
potrebbe far male
se proprio volete
insegnate soltanto la magia della vita.”
Violini che si librano e archi come in paradiso.
“Giro, giro tondo casca il mondo” No. Insiste la canzone Giro giro tondo cambia il mondo.

Lacrymosa di Mozart, le lacrime sono anche le mie.

Un violino adesso, che canta dolente: morte, dolore, schiavitù senza redenzione.
In carcere si muore, suicidi che non cessano anzi crescono per la disperazione. Non è il corpo ma la mente che non ce la fa più. Non è fuga, è ricerca di pace, finalmente. Amen.

Un soprano, gorgheggi barocchi, il pubblico è in silenzio, le viole abbracciano consolatorie.
“Misero in croce Gesù”, Barabba vs il re dei Giudei
Ecce homo. Anche noi vogliamo lavarcene le mani?
Batteria insistente, il parlato del coro: “Dio è…” le parole si perdono, rimane l’interrogativo.
La paura del giudizio degli altri.

La tastiera batte i bassi, inizia un blues. La voce solista intona, il coro risponde a bocca chiusa e con ripetuti ostinati.
“Senti la libertà che chiama?
Continuerò ad andare avanti
Mi alzerò”
Poi si cambia ancora, un assolo di chitarra prepara il crescendo, le percussioni lo sostengono “tengo la musica al massimo”
“E il tempo scorre di lato ma non lo guardo nemmeno
E mi mantengo sedato per non sentire nessuno
Tengo la musica al massimo
E volo
Che con la musica al massimo
Rimango solo”

La crocifissione.
E quando il mio corpo morirà
fa’ che all’anima sia data
la gloria del Paradiso.
Amen.
Gesù tra i due ladroni. “Dio mio, perchè mi hai abbandonato”, “Tutto si è compiuto”

Niccolo dell’Arca, Compianto sul Cristo Morto-Bologna, Santuario di Santa Maria della Vita

Canto di donne, lamento di dolore e sconforto.
“Pio Gesù, Signore, dona loro il riposo Pio Gesù, Signore, dona loro il riposo Dona loro il riposo Signore, dona loro il riposo Riposo eterno”

Ancora Bach solenne e tragico come solo i tedeschi e un coro sanno essere.

“Gli stranieri”, il sogno d’oro dei migranti che non porta a vivere onestamente
Adesso si sente nuovamente il violino.

La deposizione, solo un’immagine, Mascagni l’ Ave Maria :Ave Maria! In preda al duol, Non mi lasciar, o madre mia, pietà!
O madre mia, pietà! In preda al duol, Non mi lasciar, non mi lasciar.Dicono:“Nessuno deve finire nella tomba o in carcere”

Mission esplode.
L’orchestra rompe il silenzio con un crescendo, in pochi secondi l’ingresso del coro e l’oboe che tesse commosso l’armonia del brano.
Testi in latino e percussioni tribali, musica coraggiosa, è l’incontro, lo scontro tra due culture: si chiude il cerchio laico-spirituale del concerto.
Vita, castigo,grida, punizione, rabbia, le nostre lacrime, la nostra fede.

Sulla scena:


Ex detenuti, Pazienti SerD, Volontari
Accademia Corale Vittore Veneziani
Coro Amici della Nave
di San Vittore
Coro I Cantori del Volto
Orchestra Antiqua Estensis
Concerto nella Chiesa della Conversione di San Paolo (FERRARA)Solisti
cantanti:
Francesca Cavallini,,Viviana Corrieri, .Raffaele Talmelli,
chitarra: Roberto Formignani,
sax:Roberto Manuzzi,
oboe: Roberto Valeriani,
violino: Paolo Ghidoni

 

 

Nota:
Il flusso di coscienza (noto come stream of consciousness in lingua inglese) è una tecnica narrativa consistente nella libera rappresentazione dei pensieri di una persona così come compaiono nella mente, prima di essere riorganizzati logicamente in frasi Consiste in frammenti di pensieri e salti associativi, cerca di catturare la spontaneità e il disordine della coscienza umana, che non segue una logica lineare ma si muove in modo fluido tra ricordi, sensazioni e riflessioni. Si intuisce la correlazione con le libere associazioni nella psicoanalisi.

Cover: Chiesa-di-San-Paolo – Ferrara

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Giovanna Tonioli

Giovanna Tonioli da molto tempo si occupa di Dipendenze Patologiche nel servizio pubblico. A lungo, come educatrice, ha pensato di fare uno dei mestieri più belli perchè coraggioso, avventuroso, “stupefacente” come le storie delle persone. Il battesimo lo deve a Marco Cavallo e, sull’onda del pensiero della Psichiatria Democratica, le piace abbattere le porte chiuse e lottare contro tutte le forme di stigma; è testimone delle più svariate umanità. Si è laureata in Psicologia clinica, si è specializzata presso l’Istituto di Psicoterapia Espressiva di Bologna ed è socia di Art Therapy italiana. Lavora a Ferrara. L’incontro con l’arte terapia è stata una svolta importante sia personale che professionale – ma Marco Cavallo lo sapeva già – e così come libero professionista svolge l’attività di Psicoterapeuta Espressiva, dove l’arte, la creatività e l’estetica si sposano con la psicoanalisi, le neuroscienze, la mente con il cuore delle persone. Una terra di mezzo, uno spazio transizionale in cui le parole possono incontrarsi con tutte le forme espressive, il rigore con la curiosità e il gioco, la disciplina con l’immaginazione. Giovanna è anche un mezzo (e sottolinea “mezzo”) soprano, una sfocata fotografa, un’artista naif. Vive in provincia di Ferrara, precisamente alla Cuccia, una piccola casa in uno sperduto borgo di campagna, con i suoi cani che nel tempo si avvicendano, ma che, sempre, sono a loro modo grandi maestri di vita.

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)