La mia lettera a Babbo Natale
Caro Babbo Natale,
Spero non ci resti troppo male
Ci ho molto pensato
E alla fine ho valutato
Che non voglio essere più buono
Anche se così, non merito alcun dono.
Voglio tirare dritto un cartone
a chi dice a qualcuno di essere terrone,
negro, ebreo, omosessuale, comunista
e altre cose stupide, che ne hanno un mucchio i razzisti, nella loro lista.
Voglio dire una brutta parolaccia
a chi urla, racconta il falso, minaccia,
e lo fa, il vigliacco, dietro ai social
per non essere capace di dirtelo in faccia.
Non voglio perdonare chi comanda di uccidere senza cuore
bambini, donne, vecchi in nome di dio e dell’onore.
Chi fabbrica armi, chi le compera e le vende
poi chiama traditore chi la pace difende.
Credi, farei anche sparire volentieri
chi non si vergogna, anzi si vanta un bel granché,
di essere dei potenti, un ipocrita lacchè.
Voglio rubare a chi ha tanti soldi,
spremere ogni centesimo a tutti i manigoldi,
a quelli che rapinano cose e persone, le sfruttano, le ricattano
per poi, in coro, a gran voce esigere “decoro!”
dai quei tanti, e sono molti,
che fan la fame, vendon la vita, per fargli il culo d’oro.
Vorrei tenere a mollo chi inquina e ruba l’acqua,
mettere in galera quelli che distruggono la natura,
In “gabbia”, a pane, acqua sporca, senz’aria e magari qualche botta,
vedrai che imparano in fretta la paura
di non avere diritto a una dignitosa vita futura!
Farei dei roghi con le case di chi brucia i boschi
e, ti giuro, non avrei rimorsi per questi tipi loschi.
A chi sostituisce i musei, le piazze, i parchi gioco
per ridurli a luoghi da poco, giusto giusto per far delle frittelle,
farei venire la febbre da somaro, due vistose orecchie da ciuco
come nel paese dei balocchi
dove non le portano gli asini ma gli sciocchi.
Per chi cancella la cultura, cambia i fatti della storia
è pronto un calcio al fondo schiena tanto forte e preciso
che volerà così in alto e lontano, senza raggiunger di certo il paradiso.
Non voglio essere politicamente corretto
perchè se è fare l’ipocrita, essere bugiardo, come qualcuno mi ha detto,
anche se cos’è davvero non lo so di preciso
di non far per niente come loro sono proprio deciso.
Caro Babbo Natale, sono molto arrabbiato
e forse un po’ ho esagerato.
Avrei una lunga lista di cose brutte
e non te le ho dette proprio, proprio tutte.
Però son sicuro di non volerle più sopportare,
sono stanco, proprio tanto, di stare ad aspettare.
Allora tra di noi facciamo un patto.
Ti chiedo un cambio, una magia che non è un ricatto.
Lasciami per sempre senza doni
e inventa il modo perchè tutti i cattivi diventino buoni.
A pensarci bene, però, se tutto il mondo è buono
anch’io sarei felice e in pace con ciascuno,
E a questo punto, guarda che buffo,
senza averlo più sperato,
dopo averci sinceramente rinunciato,
succede che un regalo, magari piccolino,
me lo sarei meritato anche solo un pochettino.
Cover: Lettera d’epoca di Babbo Natale, immagine public domain pictures
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