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Tre giornate di immersione totale nel cinema in versione breve quelle che hanno visto coinvolti operatori di cinema, spettatori, appassionati ed esperti nella Sala estense di piazza del Municipio di Ferrara prima con una selezione di opere di ogni parte del mondo per la rassegna ‘Ferrara-Roma Film corto’ (in programma venerdì 25 gennaio 2019) e poi per il fine settimana tutto dedicato alla visione e quindi alla votazione di film fatti a Ferrara, legati alla città o diretti da registi ferraresi per la rassegna ‘Ferrara Film corto’ (sabato 26 e domenica 27 gennaio 2019).

Il corto premiato a “Ferrara Film Corto”

Una maratona cinematografica organizzata per il secondo anno da Ferrara Film Commission che si è conclusa con l’assegnazione di tre premi in denaro e di cinque targhe. Il cortometraggio ‘Come la prima volta’ di Emanuela Mascherini è il vincitore della seconda edizione di Ferrara Film Corto. Lo ha stabilito una giuria presieduta dal critico e storico del cinema Paolo Micalizzi e composta, inoltre, dal direttore della fotografia e regista Cesare Bastelli, dall’attrice Gaia Benassi, dalla produttrice e regista Silvia Giulietti e dal costumista Andrea Sorrentino, dopo aver visionato le 42 opere ammesse in concorso.

Consegna della Targa Comune a Guglielmo Poggi per il miglior documentario ‘Cent’anni di corsa’ (foto Valerio Pazzi)

Il premio (500€ e targa) è stato assegnato a ‘Come la prima volta’ di Emanuela Mascherini “per lo sguardo partecipato ed empatico, ma senza retorica, a una storia dei nostri giorni raccontata con sicurezza e delicatezza. L’amore che lega i due anziani coniugi protagonisti vince sulla malattia e ci offre una riflessione sul valore della dignità del dolore e dei sentimenti. Un’opera di una grande sensibilità e forza che non cade mai in eccesso”.

Davide Arosio e Massimo Ali Mohammad ricevono la Targa Apollo Cinepark per il miglior corto ferrarese “Un’altra via” (foto Valerio Pazzi)

A ‘Goodbye Marilyn’ di Maria di Razza è stato invece attribuito il premio per la miglior sceneggiatura (300€ e targa), mentre a ‘83rd Street’ di Tancredi Di Paola è stata assegnata la targa Adcom Bologna per la miglior fotografia.

Targa a Eugenio Squarcia per “The Drop” (foto Valerio Pazzi)

Premio per il miglior videoclip (200€ e targa) a ‘The Drop’ di Eugenio Squarcia perché “questo brevissimo videoclip dimostra come anche ‘su commissione’ (è un video per promuovere un corso di laurea magistrale) si possa realizzare, anche con l’aiuto di effetti grafici speciali, un prodotto farmaceutico e immaginifico che coniuga il passato al presente e anche al futuro. Un messaggio di coesione tra passato e futuro riuscito con fotografia, scene e costumi molto belli e ricercati”.

[clicca sulle immagini per ingrandirle (foto Valerio Pazzi)]

Federico Felloni (Fedic Ferrara) consegna uno dei premi
Federico Felloni con Margherita Pasetti
Cesare Bastelli direttore della fotografia di Pupi Avati
Premiazioni di “Ferrara Film Corto”
Premiazioni dei cortometraggi 2019

Sono stati inoltre attribuiti il premio al miglior attore/attrice  al gruppo di attrici (Francesca Fava, Lucia Batassa, Paola Rinaldi, Antonella Voce e Marta Bulgherini) del cortometraggio ‘Il sexy shop delle ragazze’ di Guglielmo Poggi e la targa Comune di Ferrara per il miglior documentario a ‘Cent’anni di corsa’ di Domenico G.S. Parrino. Altri premi assegnati: targa Fedic, per un’opera di un autore Fedic, al cortometraggio ‘Ultimo minuto’ di Giuseppe Leto (Cineclub Piemonte), attribuita da una Giuria presieduta da Federico Felloni, e targa Apollo Cinepark, per il miglior corto ferrarese, attribuito da una giuria presieduta da Eric Protti a ‘Un’altra via’ di Davide Arosio e Massimo Alì Mohammad.

Attestato a Federica Cipolla
“Ferrara Film Corto” 2019)
Giurati di “Ferrara Film Corto”
Francesca Fava con uno dei premiati
Alberto Squarcia

Foto-reportage delle premiazioni di Valerio Pazzi

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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