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da MOSCA – Una grande palla illuminata, luci sfavillanti nel rigido cielo invernale di Mosca. Sullo sfondo l’imponente Cremlino avvolge la scena in un’aura di mistero e di magia. Qui tutto luccica, oggi che gli odori, i sapori e i colori del Natale sono ormai lontani per tutti, in Europa, qui ancora ne rimangono molte tracce. Sarà perché fa ancora freddo, sarà perché c’è neve ovunque, ma pare proprio che qui non lo si voglia far andare via.
Misha pensa proprio questo, con i suoi sei anni appena compiuti, con la voglia di andare sullo slittino in ogni momento della giornata, con i pattini in spalla sempre pronti per i laghetti ghiacciati che si trovano in città. E’ sabato, tardo pomeriggio, domani andrà, con papà, alla pista del Gorky Park, ma ora vuole solo entrare in quella palla luccicante, ne vorrebbe una simile per il suo albero di Natale dell’anno prossimo. Fa freddo, ma lui non lo sente, come molti russi, abituati, non percepisce quel gelo che invece irrigidisce le mie gambe e i miei pensieri. Soffro. Ho freddo, tremendamente freddo. Spero di resistere. Fra parentesi. Misha sgambetta, sorride con le guance rosse rubiconde, entra nella palla e guarda tutti i suoi ricami. Sembra un merletto, le luci gli illuminano il viso straripante di felicità. Una gioia che solo un bimbo amato, assecondato e coccolato può avere. Sul suo cappellino bianco si proiettano le orme di quei pizzi allegramente intermittenti, i suoi guantini colorati cadono a terra, vuole accarezzare quelle lucine. Ludmilla, la sua bella, giovane ed elegante mamma, gli parla sottovoce, gli sussurra qualcosa alle orecchie. Dolcemente, piano piano, delicatamente. Naso all’insù, occhi grandi, spalancati per la sorpresa, Misha sorride, trasognato, è meraviglioso, anche se gli mancano i dentini davanti. Prende la mamma per mano, le accarezza i biondi capelli e le da un grosso bacio sulla guancia. Perché loro due, soli, stanno lì, a guardare le stelle. Perché il nonno Igor se ne è andato lontano qualche settimana fa e mamma gli ha appena detto che in quella palla ci sono tutte le luci delle stelle che stanno ora vicino a lui. Misha ora è davvero contento, sapendo che il nonno è in ottima compagnia.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.


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