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7 Novembre 2016

Il lato oscuro dell’amore

Tempo di lettura: 2 minuti


sting

Protezione e affetto da una parte, controllo, sorveglianza e possesso dall’altra; il nobile sentimento dell’amore viene a svelare, nascosto sotto gli occhi di tutti, il suo lato più oscuro.
«Mi svegliai in piena notte con quella frase in testa, mi misi al piano e in mezz’ora la scrissi. La musica in sé è generica, come se ne sentono centinaia di altre, ma il testo è interessante. Suona come una confortante canzone d’amore. Al tempo non avevo compreso quanto fosse sinistra».
Così il cantautore e leader dei Police, Sting, parla di quella che sin dal momento della pubblicazione è stata considerata una delle icone romantiche degli anni ‘80: “Every Breath You Take”. Siamo nel 1983 e Sting, noto anche per non avere un carattere facile, aveva appena rotto il suo primo matrimonio con l’attrice irlandese Frances Tomelty, pare che sia stata proprio tale esperienza ad ispirargli versi del genere:
“Every breath you take
Every move you make
Every bond you break
Every step you take
I’ll be watching you

[…]
Oh can’t you see
You belong to me
My poor heart aches
With every step you take”

Un testo da stalker in piena regola è così diventato parte di uno dei brani più richiesti e coverizzati della musica popolare moderna, tanto che sarà lo stesso autore, vent’anni dopo, a confessare in un’intervista di essere stupito di come molte persone, non accorgendosene, continuino ad usarlo per i propri matrimoni. E come non stupirsi vedendo che simili frasi, accompagnate da un quartetto d’archi e dall’arpeggio di chitarra sapientemente cucito da Andy Summers, hanno in effetti segnato la loro epoca e le successive a prescindere dal loro significato letterale, a tal punto che, ancora nei primi anni dello scorso decennio, Sting guadagnava in media circa 2000€ al giorno di diritti d’autore solo su “Every Breath You Take”, mentre la pluripremiata videoclip, dopo essere volata per anni nelle MTV di tutto il mondo, oggi su YouTube vanta oltre 306 milioni di visite. È proprio questo in fondo a distinguere una semplice canzone popolare da un capolavoro: l’arrivare dritto al cuore delle persone, a prescindere da cosa sia scritto nel testo e da come sia suonata la musica, e, sotto questo aspetto, “Every Breath You Take” è davvero una canzone d’amore.
Buon Ascolto.

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Fulvio Gandini


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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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