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A. c’è da sette anni, ma non ha aspettato O. un solo giorno. A. ha quarant’anni, è bella, intelligente ed è l’altra donna, l’amante di un uomo sposatissimo e con un figlio da crescere.
Non è la solita storia della giovane amante lusingata che crede un giorno le cose cambieranno e del solito uomo impegnato che fa finta sia così.
A. non ha mai pensato potesse esistere un futuro in cui occupare un ruolo diverso. Lei vuole questo posto, lei sceglie lui così com’è. Vuole se stessa senza un pezzo di meno, radiosa e speciale come ogni volta che lo vede o lo sente.
O., nella sua doppia vita, l’onestà l’ha riservata ad A.: non lascerò mai mia moglie, posso darti parentesi, pranzi rubati, telefonate, silenzi e tanto tempo in cui non esserci, ma ti darò anche l’uomo che piace a te, quello che non ti toglie e ti aggiunge.
In questi sette anni, A. ha affrontato delle prove, è uscita con altri uomini e ha anche imboccato altre strade. Tutte prove perfettamente superate: è sempre tornata da O.
Lei accettava la sfida di allontanarsi e lui vinceva il confronto su tutti. Lui sapeva, la incoraggiava e aspettava. Pochi mesi e lei tornava.
Un giorno, dopo un periodo in cui A. si era concessa di frequentare un’altra persona, per poi scegliere ancora una volta O., le ho detto che, forse, il suo posto è lì, al timone di un viaggio che porta sempre verso lo stesso approdo.
Non è lei che aspetta consumando i capodanni sperando sia l’ultimo da sola, ma lui. O. ha due vite, A. tutte quelle che vuole, ma un solo amore, glielo vedo negli occhi quando lo nomina.
In questa storia senza doveri e di onestà reciproca, l’amore resiste e se ne infischia se i conti non tornano con le convenzioni e con quello che fanno tutti. Tante volte A. si è sentita dire che meriterebbe altro, ma ad A. l’altro non interessa più.
Il prezzo, se c’è, lo sanno solo loro che continuano a scegliersi e amarsi, anche lontani a capodanno.

Vi è mai successo di vivere un amore, un’esperienza o persino tutta la vita contro corrente?

Potete inviare le vostre lettere a: parliamone.rddv@gmail.com

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Riccarda Dalbuoni

È addetto stampa del Comune di Occhiobello, laureata in Lettere classiche e in scienze della comunicazione all’Università di Ferrara, mamma di Elena.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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