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Dopo il grande successo delle tre esposizioni allestite all’estero (in Spagna, a Burgos e a Cáceres, poi a Città del Messico), le opere della collezione Cavallini Sgarbi vengono presentate per la prima volta in Italia: il 18 marzo 2016, verrà inaugurata infatti la mostra “Lotto Artemisia Guercino. Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi” a Palazzo Campana di Osimo, dove sino al 30 ottobre 2016 sarà possibile ammirare oltre 120 opere della collezione curata da Pietro Di Natale.

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Locandina della mostra

Secondo Vittorio Sgarbi il divertimento e il mistero del collezionismo è “l’interesse per ciò che non c’è”, una collezione è “storia di occasioni, d’incontri, di scoperte”, un’avventura che “s’incrocia con curiosità, ricerche, studi” e si manifesta come “una battuta di caccia, una forma di gioco, anche d’azzardo… una sfida, un corteggiamento, una conquista”. Essa “non ha regole, non ha obiettivi, non ha approdi, è imprevedibile”.

Muovendosi tra le centinaia di opere riunite in trent’anni di intensa attività si rimane sorpresi dall’eterogeneità dell’insieme, una vera e propria summa dell’arte italiana, tra pittura e scultura, dal XIII secolo ai giorni nostri. Questa attenta ricerca, frutto anche della collaborazione intensa e illuminante della madre Rina Cavallini, è espressione del profondo amore del collezionista per la bellezza dell’Italia e della sua arte e si manifesta in maniera esemplare attraverso le opere esposte.

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Una delle stanze in cui è ospitata la collezione
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La collezione Sgarbi si trova a Ro ferrarese

La selezione di dipinti, disegni e sculture dall’inizio del Cinquecento alla fine dell’Ottocento vuole dar conto in primis della peculiare e complessa “geografia artistica” della nostra nazione. Rappresentati in maniera significativa i pittori marchigiani o attivi nelle Marche, come Johannes Hispanus, Cola dell’Amatrice, Lorenzo Lotto, Battista Franco, Giovanni Francesco Guerrieri da Fossombrone, Simone Cantarini, Andrea Lilio, Sassoferrato, Pier Leone Ghezzi, Sebastiano Ceccarini, Giovan Battista Nini e Francesco Podesti. Ampiamente documentate sono le principali scuole italiane: da quella veneta (Pietro Liberi, Simone Brentana, Giusto Le Court, Rosalba Carriera) a quella emiliana e romagnola (Nicolò Pisano, Garofalo, Ortolano, Bastianino, Ferraù Fenzoni, Guercino,
Matteo Loves, Guido Cagnacci, Giacomo Zampa, Mauro Gandolfi, Filippo Comerio), da quella toscana (Giovanni Martinelli, Onorio Marinari, Giuseppe Moriani, Pietro Balestra, Giovanni Duprè), a quella romana (Baciccio, Cavalier d’Arpino, Artemisia Gentileschi, Pseudo Caroselli, Bernardino Nocchi, Giuseppe Cades, Antonio Cavallucci, Agostino Masucci) e napoletana (Jusepe de Ribera, Andrea De Leone, Filippo Falciatore, Gaetano de Simone).

“Lotto Artemisia Guercino. Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi”, Osimo, Palazzo Campana, dal 18 marzo al 30 ottobre 2016.

A cura di Pietro Di Natale, la mostra è promossa dalla Regione Marche, dal Comune di Osimo, dalla Fondazione Don Carlo Grillantini e dall’Istituto Campana.

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Sara Cambioli

È tecnico d’editoria. Laureata in Storia contemporanea all’Università di Bologna, dal 2002 al 2010 ha lavorato presso i Servizi educativi del Comune di Ferrara come documentalista e supporto editoriale, ha ideato e implementato siti di varia natura, redige manuali tecnici.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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