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PERCHÉ I FANTASMI CI PERSEGUITANO

Inizia oggi, e vi terrà compagnia ogni settimana, una nuova rubrica del giornale.
Se i FANTASMI  muovono la vostra curiosità, in questa rubrica ne farete conoscenza ed esperienza. A patto che siate disposti ad aderire alle regole di ingaggio della rubrica, che sono poi gli ingredienti base della ricetta di
Periscopio: miscelare (si spera con intelligenza e un quid di arguzia) intenzioni, lingue, linguaggi, stili e generi letterari diversi, Nel caso di FANTASMI: l’Alto e il Basso, Il vicinissimo e il remoto, Il credibile e l’incredibile. il dramma e il comico, l’incubo e il risveglio. Quindi Il racconto, ma anche la notizia, la recensione, il catalogo (di spettri naturalmente), il saggio breve, Insieme alle figure: il disegno, la mappa, la foto, il fumetto. 
(I curatori della rubrica: Sergio Kraisky e Francesco Monini)

I fantasmi ci perseguitano. Le nostre ambizioni segrete, le illusioni, i fallimenti temuti e quelli vissuti, la percezione di non essere capiti e, a volte, neppure visti, la coscienza di essere scambiati per quello che non siamo, le aspettative tradite, gli amori finiti e quelli infiniti, gli amori mai dichiarati e quelli bruciati in un secondo, l’esaltazione per i  progetti futuri, quelli realizzabili come quelli del tutto velleitari, le gelosie e gli equivoci, le nostre personalità nascoste e certi vecchi ricordi, a volte più vividi della realtà presente, la nostalgia per mondi e paradisi perduti che forse non sono mai esistiti, stanno lì accanto a noi, nascosti e impalpabili, e popolano come fantasmi le nostre vite. Alla fine condizionano la nostra esistenza, le nostre scelte e i nostri comportamenti, più delle convenzioni e delle regole che governano quella che comunemente consideriamo realtà.

E poi ci sono le centinaia di miliardi di esseri umani, tutti coloro che ci hanno preceduto, che hanno abitato e forse amato questa terra più di noi. I nostri antenati, di cui si tramandano le gesta e le infamie, quelli che non abbiamo mai conosciuto, ma anche quelli che abbiamo conosciuto prima della loro morte e che probabilmente non sappiamo chi fossero davvero, il perché di tante loro gesta, vili o eroiche che fossero. Tutti costoro forse ci guardano da lontano, come le stelle che a noi sembrano brillare ogni notte e che invece sono solo il ricordo di milioni e milioni di anni fa. Senza contare gli invisibili, quegli uomini e quelle donne di cui nessuno ha registrato l’esistenza, senza data di nascita né di morte, sepolti tra le montagne, nelle periferie metropolitane, nei deserti, in fondo ai mari. Uomini in fuga o uomini in trappola, che sono e sono stati sempre e solo fantasmi, anche se rappresentano la materia prima, grezza, con la quale è stata forgiata quella che comunemente viene chiamata Storia.

Ma alla fine qualcuno, giustamente, si chiederà: che senso ha evocare tutti questi fantasmi? Forse è solo un innocuo gioco di società, piacevolmente inutile. O forse, chissà, dietro queste storie, dietro questa voglia di raccontarsi e di raccontare, si celano delle riflessioni, delle esperienze interessanti. Forse, potremmo azzardare, perfino delle lezioni di vita. Tanto alla fine importa ‘cosa’ si racconta e ‘come’ lo si racconta. Accade sempre nella vita come nella letteratura: ci sono fantasmi che lasciano il segno e altri che evaporano nel nulla. Chi prima e chi dopo. In ogni caso la conclusione è una sola: i fantasmi ci perseguitano per la semplice ragione che esistono. E perché sono tanti, molti più di noi.
(Sergio Kraisky)

Cover: Senza titolo, acquarello di Enrica Prosperi

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Sergio Kraisky


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


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