Il tribunale del lavoro dà ragione ai metalmeccanici Cgil, la condotta dell’azienda era antisindacale: “Ora affrontare il rilancio produttivo del sito”
I licenziamenti alla Qf (ex Gkn) di Campi Bisenzio (Firenze) era ingiusti. Questo ha decretato la sentenza del giudice del tribunale del lavoro di Firenze, accogliendo il ricorso presentato dalla Fiom Cgil agli inizi di dicembre ai sensi dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori per condotta antisindacale. La sentenza arriva a quattro giorni dalla scadenza della cassa integrazione per i 185 lavoratori.
“La sentenza – spiega il sindacato – conferma la correttezza delle nostre posizioni e il comportamento antisindacale tenuto dalla controparte dall’inizio dell’intera vertenza. È la riconferma di quanto già accaduto con l’articolo 28 dello Statuto contro Gkn, che ha visto il reintegro determinato per rimediare a un ingiusto licenziamento collettivo”.
Il giudice ha anche riconosciuto l’impegno a tutela dello stabilimento che la comunità fiorentina e non solo ha dimostrato stringendosi attorno alla vertenza. “Questo è l’ennesimo atto concreto – precisano il segretario generale Fiom Cgil Michele De Palma e il segretario generale Fiom Cgil Firenze Prato e Pistoia Daniele Calosi – a tutela di tutti i lavoratori che da quasi tre anni sono in lotta per la difesa del proprio posto di lavoro: scioperi, manifestazioni, di una vertenza diventata simbolo che va oltre i cancelli dello stabilimento”.
La Fiom Cgil rileva che, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, ha messo in campo “tutte le iniziative a difesa dell’occupazione e per la ripresa produttiva in quello stabilimento” e continuerà a farlo, ricordando che “i lavoratori metalmeccanici delle provincie di Firenze, Prato e Pistoia hanno fatto 12 ore di sciopero per sostenere questa battaglia”.
Adesso occorre guardare al futuro: “Ora è il momento di affrontare la fase di rilancio produttivo del sito, favorire la nascita di un condominio industriale, analizzare profondamente il piano industriale della cooperativa dei lavoratori e farne una reale possibilità di garanzia, utilizzando il tempo in più che il tribunale di Firenze ci ha concesso, forti dell’esito del ricorso che abbiamo presentato. Ci sono tutti gli strumenti per farlo, sia statali sia regionali: nessuno può più accampare scuse”.
De Palma e Calosi ringraziano l’avvocato Andrea Stramaccia dello studio legale Bellotti e l’avvocato Franco Focareta della Consulta giuridica nazionale Fiom Cgil che hanno “patrocinato il nostro ricorso e che oggi ci hanno informato che il giudice ha accolto in senso positivo il nostro ricorso”. I due dirigenti così concludono: “La Fiom Cgil ha messo in campo iniziative sindacali, legali e sociali per riaffermare la giustizia, tutto questo è stato possibile con la determinazione dei delegati. Attendiamo ora la deposizione della sentenza per conoscere più nel dettaglio le decisioni del giudice”.
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie. (Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
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